Non ce le volevo a casa tutte quelle preoccupazioni.
Sulla spiaggia ho trovato una statua di terracotta. Era quel famoso dio indiano con la testa di elefante. Mi sono immaginata che qualcuno si fosse messo a pregare in quel bellissimo posto. Solo che oramai la statua giaceva abbandonata e rotta in due pezzi. Trovando triste che qualcuno prima o poi la buttasse in un cassonetto come spazzatura, senza un piano preciso, l'ho portata a casa.
Il giorno dopo ho chiesto consiglio alla mia simpatica collega indiana. Lei per prima cosa mi ha ringraziato profusamente per la gentilezza e questo mi ha dato un senso di sollievo. Fino a quel momento non ero per niente sicura di aver fatto la cosa giusta.
Poi mi ha raccontato tutto del dio Ganesha. Quella era una statua idrosolubile. Nella sua città, la tradizione comanda di sciogliere la statua nell'acqua affinché Ganesha nella sua immensa benevolenza assorba e dissolva tutte le nostre preoccupazioni e negatività.
La sua ipotesi è che le persone che hanno effettuato il rito nella fretta abbiamo lasciato la statua troppo vicino alla riva e che la corrente l'abbia risputata fuori.
Mi dice "i non indiani non capiscono queste cose, ci prendono per matti...".
Per questo lei il rito lo fa a casa sua durante una grande festa con tutti gli amici in eleganti abiti tradizionali.
Ganesha, il Dio dalla testa di elefante, è la Divinità della saggezza e dell'acume. È adorato come colui che rimuove gli ostacoli, difende le buone azioni e semina difficoltà sul cammino dei malvagi.
La mia collega mi ha spiegato che la statua è fatta per sciogliersi. Mi ha consigliato quindi di metterla nell'acqua e, una volta sciolta, di buttare quell'acqua intorno alla mia casa in modo che Ganesha possa assorbire le mie preoccupazioni e proteggermi.
Mi colpì questo concetto di qualcosa che "assorbe" le preoccupazioni. Avevo molte preoccupazioni in quel momento. In fondo è per questo che mi ero ritrovata su quella spiaggia.
Poi è successo che la vita continua e non ci ho più pensato.
Ieri ho rivisto Ganesha in giardino e ho preso un'altra decisione immediata: la cosa più giusta da fare era riportarlo esattamente lì dove avrebbe dovuto essere, dentro al lago.
La mia collega mi ha assicurato che queste statue non inquinano e anzi rendono fertile il terreno. Lei usa l'acqua di Ganesha per crescere le verdure.
Mi ha fatto vedere le foto delle sue strabilianti zucchine. È convinta che Ganesha le faccia diventare così grandi e buone.
Ovviamente io sono al di fuori di tutto questo sistema religioso, ma mi piace pensare che il mio incontro casuale con questo mondo, un significato ce l'abbia.
Innanzitutto mi ha fatto approfondire la conoscenza con questa collega, ci ha dato l'occasione di conoscerci meglio. Mi rallegra incontrarla tutte le mattine e scambiare una battuta.
E poi avevo davvero bisogno di mettere le mie preoccupazioni da qualche parte in quel momento.
Ci sono periodi in cui senti di dover mettere i pensieri fisicamente da qualche parte, fuori da te.
I pensieri pesano, non puoi portarteli sempre dietro.
Sono successe tante cose in questi due mesi, ma è vero che mi sento alleggerita, diciamo così.
A volte abbiamo bisogno di affidarci a qualcosa, raccontarci una storia.
2 commenti:
Grazie per questo post e per la storia di Ganesha :)
Non la sapevo :)
Io (anche se non lo pubblicizzo) sono fondamentalmente cristiana e cattolica, anche se non pratico, ma direi che sono quello e non altro. A volte, quando mi sento davvero preoccupata o oberata, mi aiuta pregare tra me e me. Sono anche una scienziata quindi non posso mettere la mano sul fuoco che dio esista o che mi ascolti, ma a me fa bene crederci. Quindi, capisco che altri popoli abbiano altre credenze che rispecchiano la loro cultura di origine, e che io non riconosco come mia, ma se fossi nata in India, probabilmente mi sentirei bene a credere in Ganesha :)
Un po' in anticipo, ma: Buon Natale :)
Grazie! :)
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