Allora com'è andato questo Natale pandemico?
Quaggiù inaspettatamente bene. Siamo stati da soli, a casa. Nessuna aspettativa e nessun piano di nessun tipo quest'anno.
Il pomeriggio della Vigilia ho fatto i soliti biscotti con i bambini usando una vaghissima e vecchissima ricetta di mia madre che come per magia funziona sempre alla perfezione.
Devo aver preso da lei l'odio per le ricette precise. Infatti ogni anno non mi segno come ho fatto e ogni anno improvviso. Ormai quella dei 'biscotti rischiosi' è diventata una tradizione a sè.
Mr J ha cucinato tutta la cena del 24 seguendo la tradizione americana. Le ricette americane invece sono precisissime, non so se ci avete mai fatto caso.
Il giorno di Natale di fatto abbiamo mangiato gli avanzi sul divano, guardando film, sonnecchiando, giocando, leggendo. Abbiamo guardato Soul di Pixar che mi è piaciuto tantissimo. Poi quando è scesa la sera siamo usciti in giardino, abbiamo acceso il fuoco, ci siamo seduti intorno e abbiamo parlato, bevuto, arrostito marshmallows, ascoltato Vince Guaraldi.
E' stato tempo di qualità, tempo prezioso per ricaricarsi.
Respirare. Che festa.
Tanto che mi sono chiesta...valeva la pena affannarsi tanto in passato? Mi sono mancate le persone, non certo la tavola apparecchiata in un certo modo o qualche altra tradizione.
Il vero senso delle cose, dicevamo.
Questo 2020 vuole sempre dirci qualcosa.
5 commenti:
Anche per noi è stato così, calmo e tranquillo.
Decisamente il 2020 ci sta indicando una nuova strada.
Io non riesco a essere così tranquilla, non riesco a sentirmi fortificata, uff. Mi sento super fortunata, quello sì, perché i miei vecchietti sono tutti chiusi in casa, Si sentono soli, hanno imparato a fare le videochiamate per vederci, ma sono sani, per ora. Però io per staccare ho bisogno di “fare cose”, in particolare fuori casa, sono sempre stata così, mi piace sperimentare ristoranti, visitare posti nuovi, e in questo modo mi stanco e mi rilasso (sono fatta strana). Ora sto mettendo a frutto questi giorni in casa, leggo, cucino un po’, gioco tantissimo con la piccola, guardo film con il grande, ma mi manca una componente ludica del “fuori”, che è quella che mi dà una mano a rilassarmi dallo stress. E quindi sono antipatica e nervosicchia. Che nervi!
Speranza: lo credo anch'io. Nel bene e anche nel male.
Cristina: credo che dipenda molto dalla zona geografica in cui ci si trova. Sono esattamente come te in questo, però qui riesco a viaggiare relativamente (vicino, in macchina) e sono tutti i giorni in mezzo alla natura. Dovessi stare chiusa in appartamento di sicuro non sarei così zen. Un abbraccio, pensiamo che finirà prima o poi.
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