lunedì 11 febbraio 2019

pietre miliari nella vita di un emigrante in texas: l'uso del bless your heart

Parco giochi. Mamma segue bimbo armata di banana, bimbo segue Woody e Woody, terrorizzato, se la dà a gambe.
La cosa va avanti per un po' tanto che la mamma a un certo punto si giustifica:
- Sai è figlio unico. Niente fratelli, cugini, non va nemmeno all'asilo. Appena vede un bambino cerca di prenderlo.
Prenderlo, afferrarlo. Penso che non finirà bene, ma stiamo a vedere.
Dopo un po' Woody capisce che è un gioco e comincia a divertirsi a farsi inseguire. Tempo cinque minuti e conduce il bambino dritto dritto dentro una pozzanghera. Coperti di fango dalla testa ai piedi e felicissimi in una bella giornata di febbraio.
Cosa posso dire? Lo sapevo che andava a finire così. Con Woody va sempre a finire così.
In un certo senso, mi scuso. Woody ha letteralmente portato il piccolo eremita sulla cattiva strada.
Ma la madre mi rassicura:
- Sai, sono proprio contenta che sia successa questa cosa. Lo vedi? È coperto di fango. Non si sta bene coperti di fango. Ora lui lo sa, lo ha imparato per esperienza e non c'è niente come imparare qualcosa per esperienza diretta. Ha imparato la lezione. Adesso so che non lo farà mai più.
Ah! Quanto mi viene da ridere.
E niente. Volevo segnarmi questo episodio perché è stata la prima volta che ho pensato:
Bless your heart.


(Se per caso questo post vi risulta oscuro, trovate la spiegazione qui: ci ho messo otto anni ad accorgermene e cinque a usarlo, ditemi voi se non è una pietra miliare) 

2 commenti:

Bulut ha detto...

Adesso che l'hai spiegato così, capisco questo "Bless your heart"!

:D :D :D

Nonsnonsisamai ha detto...

Chi ho messo davvero tanto ad arrivarci...