E' stato un anno fondamentale per lui, lo vedo molto cambiato, piu' maturo. Ha portato a casa una pagella praticamente perfetta. Del resto, la maestra gia' al primo colloquio lo aveva definito con una certa dose di esagerazione, outstanding, eccezionale. Disse semplicemente sa tutto.
[Ad esempio, mi ha appena interrotto per dirmi mamma, lo sai che i fiori sono apparsi nel Cretaceo? No, non lo sapevo, sfortunatamente non sono io la fonte del suo sapere enciclopedico]
Ma quello che preoccupava me in quel momento, non erano certo i suoi risultati accademici che poi a sei anni potrebbero non essere indicativi di nulla. A me e' sempre sembrato che qui gli insegnanti corressero un po' troppo e che non dessero la giusta importanza al gioco e alla socializzazione. Io ero preoccupata che giocasse, che facesse amicizia, che si inserisse bene fra gli altri bambini, che fosse sereno e contento.
Nella sua scuola quest'anno, hanno fatto un esperimento: invece di formare subito le classi, hanno provato a mettere tutti i bambini insieme e poi li hanno osservati giocare per una settimana con l'obiettivo di formare classi piu' equilibrate. Sulla carta un'idea geniale, ma per Joe e' stato un mezzo trauma ritrovarsi all'improvviso con tutti quei bambini mai visti prima e non so quante maestre nuove.
Il terzo giorno di scuola gli venne l'orticaria per dire. Il medico disse che non aveva origini psicologiche, ma non mi ha mai convinto del tutto. Joe in quegli stessi giorni, aveva anche cominciato a non dormire bene. Si svegliava diverse volte a notte.
Veniva da me in silenzio e mi guardava dormire finche' non mi
Ho paura, ma non so di che cosa.
Poi comincio' a ciucciarsi il collo delle magliette, un'abitudine orribile. Feci qualche ricerca e gli comprai una di quelle collane fatte apposta per i bambini che hanno questo problema (gia', a quanto pare e' una cosa relativamente comune). Quello che non avevo considerato e' che avrebbe sostituito al collo delle magliette quella collana e ne sarebbe stato ossessionato allo stesso modo.
A un certo punto Joe comincio' a raccontare che c'era un bambino che gli faceva i dispetti e gli dava i pizzicotti sulle braccia e chiesi alla maestra se poteva per cortesia farci caso. Non ero molto preoccupata perche' non avevo mai visto nessun segno, avevo la sensazione che Joe potesse esagerare. La maestra invece prese la cosa molto sul serio, nessuna tolleranza per i bulli, e ci consiglio' di mandarlo dalla psicologa della scuola. Il colloquio con la psicologa fu un'esperienza molto particolare, diciamo cosi'.
Aveva fatto quattro chiacchiere con Joe durante la ricreazione prima di incontrarci e, ecco, Joe le racconto' una marea di storie. Le maestre avevano i superpoteri: una diventa invisibile, l'altra si allunga e la sua, che e' molto molto alta e imponente al contrario della mamma, controlla la mente. Io mi allarmai molto, Mr. J invece si rivide in Joe, disse che aveva la stessa propensione a mescolare realta' e fantasia a quell'eta'. La psicologa confermo' che e' normale per alcuni bambini dalla fantasia particolarmente spiccata.
Infatti, nel giro di qualche mese tutto torno' piu' o meno in ordine. Joe smise di svegliarsi e di tormentarsi e comincio' a fare amicizia.
Ma torniamo a oggi. Oltre alla pagella Joe ha portato a casa un quaderno in cui incollava le fotocopie delle poesie che leggevano in classe. Intorno alla poesia aveva la possibilita' di fare dei disegni liberi. Quando ho chiesto spiegazioni di quei disegni, come faccio sempre per deformazione professionale e perche' adoro sentire tutte le sue invenzioni, ho notato che, per la prima volta ha abbassato lo sguardo come se si vergognasse. No, ma quelli sono disegni vecchi di quando avevo paura della maestra.
In ogni pagina, c'e' un disegno in cui a questa povera maestra, per quello che ho potuto vedere, bella, brava e intelligente, succede praticamente di tutto. C'e' un disegno in cui Joe salta sul cappello di Abramo Lincoln per arrivare alla sua altezza. Un altro in cui costruisce una macchina per calcolare dov'e' la maestra, scopre che e' sulla luna e con una specie di canna da pesca l'acchiappa. Vicino alla poesia di Natale, c'e' il disegno dell'albero di Natale che casca addosso alla povera malcapitata. Si ritrova in una caverna piena di pipistrelli e viene anche ricoperta di germi (vicino alla poesia sui germi chiaramente), ma il mio preferito e' quello in cui viene trasformata in pupazzo di neve e appesa a testa in giu' per i piedi (si' per i piedi) sotto al sole. Joe e' un po' strano, quando ha un problema, inventa delle storie, in realta' anche quando non ha un problema inventa delle storie, lui e' cosi'. Racconta la realta' a se stesso nella maniera che gli e' piu' consona. Quando e' nato il fratello, cantava ninne nanne truculente ad esempio. Ninna nanna ninna oh e questo povero bimbo...finiva sempre fra le fauci di un serpente che lo masticava o se ne andava a casa della nonna per un anno intero. Inquietante, mi disse qualcuno. Bah. I bambini sono inquietanti soprattutto finche' non acquisiscono il concetto di morte, per fortuna e' inquietante soprattutto il loro linguaggio, le immagini senza filtro che scaturiscono dalle loro menti. Vi siete mai chiesti il perche' di tutti quei film del terrore?
Ma io mi preoccupavo lo stesso perche' mi preoccupo sempre, fa parte del mio lavoro di genitore mi sembra, solo che recentemente ho avuto una specie di illuminazione, una di quelle banalissime.
Eravamo dalla pediatra e Joe probabilmente si sentiva a disagio, cosi' ha cominciato a mettere in bocca il collo della maglia. In quel momento, ho provato un grande fastidio anche perche' pensavo avesse smesso.
La pediatra se ne accorse subito e mi disse una cosa che non dimentichero' mai:
- E' temporaneo.
Cioe' rovinera' delle maglie, ti fara' anche un bel po' schifo, pero' poi smettera' cosi' come ha cominciato. Non e' una cosa importante e soprattutto non ci puoi fare niente.
Mi si e' come accesa una luce nel cervello.
Quante cose sono temporanee e incontrollabili eppure la mia vita e' un affanno continuo.
Devo imparare a lasciare andare tante, tante cose che poi si risolvono da sole e usare le mie energie per quelle su cui ho la possibilita' di esercitare un'influenza.
Il problema grosso sta nel distinguere le une dalle altre.
Poi all'improvviso ho realizzato un'altra cosa: le magliette le ho sempre lasciate in pace, ma ancora adesso alla mia veneranda età, devo far appello a tutto il mio autocontrollo per non mangiarmi le unghie quando sono sotto stress.
Ognuno ha le sue ansie e ognuno ha i propri meccanismi di autodifesa.
Mi sorge il dubbio che se avessi passato piu' tempo a pensare alle mie cattive abitudini e alle mie paturnie, invece che a quelle di Joe lo avrei aiutato di piu'.
4 commenti:
Bhè, sei assolutamente ancora in tempo! 😘
Be allora mi auguro che abbia ragione la tua pediatra e questi "vizi" siano temporanei, perché il mio Jun in quest'anno (in prima elementare da anticipatario) ha masticato in modalità castoro ogni singola penna matita colore o pennarello che avesse nell'astuccio, perfino il cilindretto metallico che assicura il gommino sulle matite...ora visto che gli mancano 3 degli incisivi superiori causa palatoschisi e si scheggiato l'unico incisivo superstite sono un po affranta quindi ti sono grata per questa dose di conforto mammesco.
Alessandra: speriamo davvero anche perché c'è ben poco da fare, credo. Lei dice che entrambi i suoi figli hanno smesso da soli.
La Perfezione: è una continua evoluzione, a volte non ti rendi nemmeno conto di stare prendendo le cose dal verso sbagliato, però io ci provo a migliorare.
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