Quindi finalmente ho parlato con la direttrice di quella possibilita’ di fare venire il piccolo Joe a scuola con me l’anno prossimo e farmi lavorare due giorni invece che tre. E’ fattibile e anche se lui e’ un bel po’ piu’ giovane del resto dei suoi compagnuzzi, faranno un’eccezione. Avro’ uno sconto decente sulla retta e a quanto pare anche un piccolo aumento.
E allora perche’ mi sento cosi’? E’ da ieri che ci penso. Continuo a cercare i possibili lati negativi e qualche motivo per rifiutare senza trovarne. E quando provo a ragionarci mi viene l’ansia e non so nemmeno perche’. Sono arrivata a una sola conclusione: odio i cambiamenti. Si, insomma, ora come ora ci sono dei piccoli problemi logistici, ma va abbastanza bene. Se le cose cambiano invece come andra’? E se non andra’ bene dovro’ cambiare ancora e poi magari ancora. No, non mi piace neanche un po’.
Uno potrebbe pensare che se una persona decide di trasferirsi dall’altra parte dei mondo i cambiamenti non le facciano proprio schifo, ma non e’ necessariamente cosi’.
Proprio l’altro giorno ho scoperto che esiste una definizione per le persone come me, siamo neofobici. Non saremo mai i nuovi Steve Jobs, astronauti o collaudatori di formula uno (loro sono neofiliaci), ma a quanto pare possiamo riuscire in altri campi, come quello scientifico o quello creativo o almeno questo e’ quello che sostiene l’autrice di questo libro. Dovro’ leggerlo.
Trovo sempre molto consolatorio che ci sia un nome per le cose che mi fanno paura.
(E ovviamente anche questo post finisce sotto la voce ‘autoboicottaggio’)
4 commenti:
ciao nonsisamai, sono quell'anonimo arrivato in texas qualche settimana fa, ricordi? ti voglio ringraziare, perchè i tuoi post mi aiutano a capire meglio la vita qui. devo cercare una casa (The Woodlands mi sembra carino ma forse preferirei Houston city, nn so ancora), e acquistare una macchina, a fine giugno arriva anche la famiglia, moglie e i ns due amati ragazzini. ho letto i tuoi post dell'ultima settimana, condivido in pieno il commento sui poveri qui, poi quello sui sacerdoti cattolici è esattamente quel che ho pensato da sempre: per dare la vita per gli altri (vedi Vangelo) devi essere votato agli altri e pronto a tutto, e questo è tipico dei (veri...) sacerdoti cattolici, la moglie, il marito, i figli, nn hanno niente a che vedere con tutto quel ciò. per il resto, qui si lavora duro fino alle 5:00pm, poi me ne vado in hotel sulla I-45, dovrei mangiare gluten free, ma qua attorno solo spietati fast food, sto dimagrendo a vista...
i cambiamenti possono spaventare, ma il pensiero di poter eventualmente tornare sui tuoi passi non ti aiuta?
i cambiamenti spaventano un po' tutti, ma la certezza che se le cose non dovessero andar bene si può tornare indietro dovrebbe tranquillizzati.
Anonimo: grazie a te, mi fa piacere farti compagnia in questa difficile fase di transizione. Tieni duro, non manca moltissimo, buona fortuna!
Mariantonietta: si vede Che non dei neofobica :) se lo fossi sapresti Che I cambiamenti non sono Mai veramente reversibili, e'per questo Che fanno cosi' paura.
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