martedì 29 novembre 2011

una cosa a cui non mi abituero’ mai

Magari vivro’ qui per tantissimi anni, e’ probabile, ma c’e’ una cosa a cui non mi abituero’ mai: il diverso rapporto con il cibo che hanno gli americani rispetto a noi italiani. E non mi riferisco solo al cibo in se’, ma a tutto quell’insieme di valori che noi, in maniera del tutto naturale e spontanea associamo all’atto del mangiare e soprattutto del mangiare insieme.

Ecco cosa e’ successo, solo l’ultimo di una serie di episodi simili con protagonisti diversi.

Degli amici ci invitano a casa loro poco prima di cena. Dopo un po’ cominciano a cucinare. Per di piu’ stanno facendo una cosa speciale, gli arancini di riso, che loro chiamano risotto balls (si lo so…) e che non hanno mai fatto prima. Quindi, essendo io italiana, si parla e si riparla di questi benedetti arancini balls o qualunque cosa fossero. Niente. Non ci hanno invitati ne’ a cenare con loro, ne’ ad assaggiare quello che stavano preparando e si vedeva che non hanno nemmeno valutato l’opportunita’ di fare una cosa del genere. Non ci pensavano proprio.

Inutile dire che fosse stato il contrario, non li avrei mai fatti andare via. Se anche non avessi avuto abbastanza cibo, mi sarei inventata qualcosa, ma non mi sarei comportata cosi’. Per me quella li’ era un’occasione perfetta per passare un po’ di tempo insieme.

Questa e’ una di quelle tipiche situazioni in cui non bisogna offendersi, lo so, pero’ devo proprio sforzarmi di non dimenticarlo perche’ sotto sotto ci rimango male ogni volta. Non e’ colpa di nessuno, e’ semplicemente una differenza culturale, di mentalita’. Ma e’ piu’ forte di me. Chissa’ se prima o poi smettero’ di sentirmi straniera.   

22 commenti:

pitito ha detto...

Cioè ti hanno invitata giusto per spiegargli come funzionano ste balle col risotto? E poi t'hanno "cacciata" ?

nonsisamai ha detto...

eh eh...no, non mi hanno cacciata. erano tutti molto gioviali come sempre. sono amici di vecchia data, quasi parenti. infatti, a un certo punto mi sono chiesta cosa sarebbe successo se non ce ne fossimo andati.
sicuramente non avrebbero battuto ciglio, pero' io se non mi invitano, non mi siedo a tavola.
invece qui e' tutto molto piu' lasciato al caso. l'ho detto: non mi abituero' mai a questa cosa.

pitito ha detto...

...per esempio io non concepisco il fatto che qua non si inizi a mangiare quando tutti sono a tavola. Non dico sempre ma almeno quando ci sono invitati e si tratta di una grossa cena. Che di pranzi manco a parlargliene!

tizi ha detto...

...come direbbe Forrest Gump-Crozza :maleducato lo e` chi maleducato lo fa!non ne farei una questione di "diversa cultura",piuttosto di uno spiacevole episodio che avendo come protagonisti degli amici ,e` piu` duro da accettare ,anzi da comprendere.Riguardo le risotto balls "muta" rimango ..."parola" di siciliana :)))

Nonsisamai ha detto...

Pitito:Ecco, Che te lo dico a fare. Perfino a thanksgiving Dalla nonna ognuno si faceva il piatto e mangiava quando e dove voleva...

Tizi: stavolta non sono molto d'accordo. E' una cosa che ho visto davvero tante volte.e continua a non piacermi.

antonella ha detto...

allora io questa scena proprio non riesco ad immaginarla!
per favore la prossima volta non andar via e registra tutte le reazioni, consideralo un po' un esperimento di sociologia ;)

MarKino ha detto...

secondo me la linea di demarcazione è l'intenzionalità.
per esempio il fatto di non aspettare che tutti abbiano il piatto, è una cosa che trovo estremamente fastidiosa, a meno che non ci sia un FORTE bias culturale: ad esempio, per i cinesi non è proprio storia, quando hai il cibo, mangi - vabè posso passarci sopra; ma un mio collega tedesco (a quanto pare hanno come noi l'abitudine di cominciare amangiare tutti assieme) è semplicemente insofferente, a 28 anni sembra un bambino, si vede che scalpita quando manca qualcuno a tavola... e quando fa così mi fa incazzare, lo trovo irrispettoso ed egocentrico ..

nonsisamai ha detto...

gia', l'intenzionalita'. certo che se e' una cosa che fanno un po' tutti, ti viene davvero da pensare che non ci sia, l'intenzionalita'. brutto pero'.

Francesca ha detto...

Anche a me e` capitato e non si tratta di maleducazione, ma di diversa cultura. Io all'inizio invitavo tutti a cena e dicevo a marco di invitare i coleghi quando lavoravano fino a tradi, poi ho visto che spesso non accettavano (l'invito e` una cosa formale qui, non all'ultimo minuto) e Marco ha detto che lo guardavano un po' strano quando chiedeva ai colleghi. DOpo cinque anni, solo con pochissimi amici americano stretti siamo riusciti a "convertirli". Ah, e anche a me non mi va giu`!

Alice ha detto...

Ma sai che l'ho notata anche io questa differenza? E' pazzesco! Invitiamo a pranzo due amici con la bimba appena nata (conosciuti al corso pre parto), io imbandisco la tavola e preparo le lasagne... loro mi avvisano che lei si sarebbe portata il suo cibo perché a dieta, causa breastfeeding. Ok, dico, non c'è problema!

Mica arriva con una scatola di KFC colma di pollo fritto?! Dieta?!!? Mah...

nonsisamai ha detto...

ali: commento del giorno :)))

Silvia ha detto...

concordo con te in italia non sarebbe MAI successo, ce l'abbiamo nel DNA l'invito facile specie per un pasto e poi dai, dove mangiano due, possono mangiare tre, quattro, anche cinque!
sarà che casa mia è famosa per gli inviti facili che si allargano fino a pochi minuti prima di mettersi a tavola!

destinazioneestero ha detto...

Sono differenze culturali e sono le più difficili da accettare.
Anche io la penso come te e ho difficoltà ad abituarmi a queste cose.
E comunque le abbiamo anche in Italia, tra regioni diverse (non mi sto riferendo al tuo esempio, parlo di altre cose) figurati tra Paesi diversi...

Paola Bonavolontà ha detto...

d'accordo. io sono tornagta in Italia. ad un certo punto questo genere di cose non riuscivo proprio a superare.
veramente lontani

Donna con Fuso ha detto...

la cosa strana è che sono tutto tranne che inospitali e questo lascia ancora più interdetti quando fanno ste cose.
nemmeno io li capisco, proprio perchè mancano certi automatismi ai quali sono troppo abituate (e ai quali non voglio nemmeno rinunciare) però per ora io non ci rimango male, diciamo che la prendo sul ridere :)

Valentina VK ha detto...

io sto in un paesello ai bordi di Ginevra (svizzera) e devo dire che tra il senso degli svizzeri per l'ospitalia' (esiste?) e i colleghi di lavoro di mio marito meta' americani e meta' resto del mondo, in questi 4 anni per casa nostra di gente ne e' transitata poca, ma sempre dieci volte tanto degli inviti ricevuti (peraltro quasi sempre da altri italiani). Tipo che al 90% delle volte che ho detto a P che se voleva poteva portarsi a casa uno o due colleghi per mangiare qualcosa che avevano fatto tardi, la reazione e'stata di espressioni total puzzled e gentile rifiuto per non comprensione del gesto..l'anno scorso con una bimba di due mesi che piangeva costantemente di coliche o ciucciava latte ho preparato un xmas party per 20 persone e si sono presentati in 9 avvisando nelle due ore prima perche' non si immaginavano che dietro ci fosse uno sbattimento di aperitivi, torte etc..
quest'anno non facciamo ne' la cena per il team (la organizzavo sempre io visto che eravamo l unica coppia con un tavolo enorme, ma anche qui pur con due mesi di anticipo, all ultimo minuto 2 o 3 su 10 non potevano) ne' ilxmas party per i colleghi, tanta fatica per sentirsi pure scemi..

nonsisamai ha detto...

silvia: qui figurati, almeno un paio di settimane di preavviso

destinazione: vero. e' difficile, ma bisogna essere tolleranti. sicuramente anche gli altri tollerano nostri modi di fare che a noi sembrano perfettamente normali.

energia: io non dico che ci sto pensando, ma di sicuro ne sto soffrendo...

donna con fuso: il tuo e' l'atteggiamento vincente. e' dopo un po' di anni che cambia qualcosa. cerca di non cambiare.

valentini: e un po' piu' soli. ti capisco.

MarKino ha detto...

leggendo gli altri commenti mi vien da dire: sai che c'è? che la concezione del pasto come momento importante di socialità è più tipica delle culture mediterranee (as far as I know) e non di quelle più nordeuropee - qua in germania il pasto serve a sfamarsi, punto.
semplicemente per loro non è un momento importante ...

Bruja ha detto...

sarà pure cultura...importanza che si da al cibo...ma si può sempre migliorare....esporta un pò di buona italianità...tanto ci sono rimaste solo queste di cose a noi italiani...:-(...

Baol ha detto...

Ecco, per quanto riguarda quello io ti auguro di non smettere mai di sentirti straniera

:)

Alice ha detto...

Haha, grazie, la vita vera paga!

mariantonietta ha detto...

anch'io ci sarei rimasta male. figuriamoci, io non accetto neanche gli inviti per interposta persona: se mi vuoi a casa tua degnati di mandarmi un sms! una chiamata? una mail? una chattata...fate voi. il pasto è proprio sacro per noi, è vero. ci sono regole e nelle nostre regole se sto cucinando e tu sei a casa mia ti invito a restare!