L’insegnante dei bambini piu’ piccoli, mi ha raccontato che quest’anno ha una classe disastrosa e che bisogna arginarla subito prima che riesca a prendere il sopravvento e ci rovini l’anno. Quest’insegnante e’ molto piu’ anziana di me e molto brava, mi sembra. Soprattutto ha quello che a me manca, la capacita’ di insegnare la disciplina. Mi ero illusa d ipoter andare a scuola e insegnare arte e basta, ma dopo averci provato per qualche anno, sono arrivata alla conclusione che e’ assolutamente impossibile: un po’ di disciplina ci vuole in una scuola elementare, altrimenti non riesco a fare il mio lavoro. Quindi chiedo spesso consiglio proprio a quest’insegnante e l’ho fatto anche in quest’occasione. Ho insistito molto, chiedendo di preciso, cosa posso fare e quale secondo lei e’ il mio problema. Alla fine mi dice chiaro e tondo:
- Onestamente penso che a volte non capiscano il tuo accento.
Cosi’. Lapidaria. Bum. Che e’ una cosa che se me l’avesse detta un paio d’anni fa probabilmente avrei avuto un crollo psicofisico, ma ora no. Ora ho piu’ esperienza. Conosco le mie debolezze, so di avere un accento, ma so anche di capire piu’ o meno tutto e di essere capita. Di piu’. Sono sempre stata capita, anche dai bambini piccoli piccoli e anche quando parlavo inglese molto peggio. Quindi, non me la sono presa. Ho pensato va bene, devo cercare di migliorare il mio inglese ancora, ma non e’ la fine del mondo, con calma ce la faccio. Cosi’ quando ha proposto di fare lei un piccolissimo discorso introduttivo all’inizio della prima lezione, ho pensato di lasciarglielo fare e che fosse una buona idea visto che ha questa capacita’ di farsi ubbidire.
Il discorso era piu’ o meno cosi’:
- Cari bambini, nella classe di arte ci si comporta cosi’ e cosi’ e questa e’ la vostra insegnante. Lei, viene dall’Italia, un paese molto lontano, e qualche volta parla come se ancora vivesse li’ (sometimes she sounds like she still lives in Italy)
Non potevo credere alle mie orecchie. Mi e’ sembrata una cosa estremamente maleducata e sbagliata da dire in quel momento, ma non ho reagito.
Il fatto e’ che quest’insegnante ha fatto davvero moltissimo per me e ha sempre dimostrato di apprezzare il mio lavoro, non posso credere che volesse farmi un torto. Ricordo che dopo la mostra mi scrisse un biglietto che ancora conservo fra le cose piu’ care. Mi diceva nero su bianco quanto mi stima e quanto sia orgogliosa di fare parte di una scuola dove c’e’ un programma d’arte come il mio. E allora?
Forse e’ solo che a volte le persone non si mettono nei panni degli altri.
12 commenti:
Quante lingue parla questa insegnante? Perchè, se non sbaglio, tu ne parli 4, giusto?
Non so come hai fatto a non dire nulla... io prima o poi le metterei la battutina tra le righe.
ammazza, e' stata decisamente indelicata... poteva benissimo esprimere il concetto (se proprio doveva farlo) in altro modo!
ottusa e maleducata.
e lei quand'e' che esce dalla caverna? Avresti potuto chiederglielo!
valescrive
(il fatto che lei sia di solito gentile e disponibile e dolce e tutto quanto, e' un aggevante. Vuol dire che proprio non si e' resa conto di quello che ha detto)
Eh, magari e' un po' invidiosa...avrebbe voluto essere al tuo posto, chissa'. pero' di certo poteva essere un po' piu' "considerate"!
A volte gli americani sono un po' crudi! Una delle prime volte che sono stata negli States la mamma di un mio amico mi ha chiesto, scandendo bene le parole "Ma in Italia avete l'acqua e l'elettricita' in casa"? E poi, non contenta, ha spiegato alla sua amica che non esiste la lingua italiana e noi parliamo solo strani dialetti locali.
Parlando abbiamo scoperto che la loro famiglia aveva origini nel paese dove e' nato mio padre abbiamo fatto una discussione di mezz'ora sulla pronuncia del suddetto posto, ma non c'e' stato niente da fare, per loro Sesto Calende resta Sistouuuu Kailindii!!
Poi mi hanno orgogliosamente portata in un ristorante italiano, il cui nome ricordava tanto un bel posticino in Sardegna: Palau. Peccato che fosse Palio, non Palau, ma loro lo pronunciano cosi'. Ancor oggi.
Non credo sia x cattiveria, e che sono fatti cosi'!
ali: guarda, a me frega solo di quello che pensano i bimbi e non mi ha fatto fare una bella figura davanti a loro...
marica: ma si assolutamente, non dico che non dovesse dirlo, ma c'e' modo e modo e lei ne ha scelto uno decisamente antipatico
vale: sono d'accordo sull'aggravante. lei lo pensa davvero e non si rende conto sia offensivo. mah.
b&: invidiosa non credo proprio, magari un po' sversa quel giorno :))
anfibietta: direi che questa persona che dici pero' e' davvero un caso disperato come non se ne incontrano tanti. e per fortuna...
Mamma mia quanto tatto! :)
Ma alla tua cara collega nessuno ha mia detto che il suo di accento fa venire i brividi di ORRORE agli inglesi e non solo?
in realta' io volevo dire:
'ecco vedete, questa e' la vostra maestra, e' nata negli anni cinquanta e porta i capelli come se vivesse ancora negli anni cinquanta' :))
la battuta sui capelli ci stava tutta :) a parte questo provo giusto a fare l'avvocato del diavolo...
Se lei è convinta (a torto o a ragione, io di bimbi non ne capisco un tubo) che un tuo problema con loro sia la lingua/ il fatto che ti percepiscano come idalle altre maestre, forse davvero dicendo quelle parole non voleva essere indelicata nè con te né con loro ma solo "mettere le mani avanti" che, nonostante l'accento, sei una maestra al 100% come le altre. Non ne ho idea se regge, ma per provare a capirla...
ps nella frase precedente manca un "diversa", che ti percepiscano come diversa dalle altre maestre
sorry
guarda, a me una ragazza all'interrogazione mi ha detto "Guardi, la ringrazio per quello che ci ha insegnato... però le confesso che all'inizio avevo qualche problema a capire il suo accento"
E' stata punita, perché io son permaloso.
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