martedì 17 maggio 2011

dieci figli poverissimi e tante domande

Puglia anni Sessanta.

- Eravamo dieci figli poverissimi. Ogni tanto, visto che all’epoca non c’era tutta la burocrazia che c’e’ oggi, qualche famiglia benestante senza figli si offiva di adottare qualcuno di noi, ma i miei hanno sempre rifiutato perche’ ci amavano troppo e avrebbero fatto qualunque cosa per noi.

Mi e’ stata raccontata questa storia solo ora, che’ nella mia famiglia le storie complicate vanno un po’ guadagnate. Ovviamente mi sono un po’ rattristata, per una serie di ragioni. Subito, fra me e me ho pensato ma alla luce della vita che hanno fatto poi alcuni di questi dieci, non sarebbe stato forse piu’ giusto, un atto d’amore ancora piu’ grande, lasciarli andare? E’ sempre il solito pregiudizio nei confronti dell’adozione. Poi pero’ no, e’ troppo facile ragionare cosi’, bisogna fare uno sforzo. Come si fa a lasciare un figlio? Senza nemmeno poi i controlli che si fanno oggi sugli aspiranti genitori. Controlli che a volte, per quanto cavillosi, non sono nemmeno sufficienti. E poi come scegliere? Chi e’ che va e chi e’ che rimane? Un mio amico carissimo ha avuto proprio quest’esperienza: e’ stato adottato da una famiglia meravigliosa, ma poi divenuto maggiorenne ha conosciuto la sua mamma biologica e ha scoperto di avere altri fratelli. Ora e’ un adulto e ha un rapporto con la sua famiglia adottiva che mi sembra tale e quale a quello che chiunque ha con la propria famiglia e poi ha anche un rapporto non troppo ravvicinato, ma costante, con la madre biologica. Pero’ credo non si sia mai veramente spiegato perche’ lui, perche’ la madre abbia tenuto dei figli con se’ e dato in adozione proprio lui. Sono quelle cose che non hanno davvero un perche’, ma cambiano chi sei nel profondo.

Se devo essere davvero sincera, l’unica cosa che penso riguardo a questa storia e’ che bisognerebbe pensarci un paio di volte prima di fare un figlio. Pero' una volta andava cosi’, credo certe riflessioni non si facessero nemmeno in certi ambienti. La poverta’, l’ignoranza, come se non si fosse minimamente padroni del proprio destino, come se fosse Dio a decidere certe cose.

E cosi’ mentre mia nonna passava dieci anni incinta, la nonna del far west, contadina, prendeva non solo la prima ma anche la seconda laurea. 

16 commenti:

Zion ha detto...

porca vacca!

Alice ha detto...

Anche mia nonna, pugliese e di una famiglia numerosa, mi raccontava di una signora ricca, alla quale portava l'acqua tutti i giorni, che voleva adottarla... lei per dispetto le fece pipì nella brocca.

nonsisamai ha detto...

caspita. e' assurdo che uno voglia vendicarsi di qualcuno che lo vuole adottare. credo che all'epoca 'adottare' fosse un po' diventare inservienti non pagati.

Alice ha detto...

Penso anche io... :)

Anonimo ha detto...

mia nonna invece mi racconto' che all'epoca dello sbarco degli americani (lei allora viveva a salerno) un giovane soldato le chiese di poter adottare mia madre (all'epoca di pochi mesi) dato che la moglie non poteva avere figli
mia nonna, nonostante mio nonno fosse morto da poco, rifiuto' ma spesso io mi sono ritrovata a pensare a come la vita di mia madre sarebbe potuta drasticamente cambiare

mammapellona ha detto...

Invece mia suocera, siciliana, fu data in adozione perchè il padre naturale si bevve, o giocò, non ricordo, tutti i soldi e rimasero poverissimi, e si suicidò. La madre la diede in adozione ad una famiglia in emilia. A 6 anni. Ma vi potete pensare cambiare regione, vita, a 6 anni? Che trauma deve avere avuto? IO dico: brave queste mamme che hanno difeso i loro figli, anche se poi hanno dovuto sudare per far far loro una vita anche solo appena accettabile. Voi riuscireste a dar via i vostri figli?

caterina ha detto...

ciao tesoro, eccomi qui anche sul blog. un bacio grande a te e al tuo adorabile piccolo!! Io attendo ancora..poco paziente..Cate

Baol ha detto...

Hai fatto una considerazione che fa davvero pensare e ti ringrazio di averla condivisa :)

Marica ha detto...

nonsisamai: grazie per questo post, che fa tanto pensare.
ho letto un libro che inizia circa cosi' "ci sono bambini che nascono due volte: dalla poverta' di una donna e dall'infertilita' di un'altra"
[o qualcosa del genere, ora non ricordo]
perche' anni fa queste cose succedevano proprio come le hai descritte tu.

per mammapellona: cosa vuol dire "difendere" i figli? non vuol dire cercare di dar loro la migliore vita possibile? pensi che sarebbe meglio una vita "anche solo appena accettabile" rispetto al "trauma" di cambiare regione?

Anonimo ha detto...

mammapellona: suppongo la tua sia una domanda retorita pero' la questione posta cosi' rimane comunque fuorviante. traspare un giudizio molto negativo su quello madri che invece il loro figlio decidono in coscienza di darlo via e io credo che questo non sia giusto. credo che se una madre decide di affrontare una gravidanza e il dolore di una separazione come questa lo faccia soprattutto per amore e generosita'. e ne sono convinta al punto che quando decisi di adottare, alla fine mi convinsi che nel mio caso un'adozione non dico aperta completamente, ma senz'altro non chiusa, sarebbe stata l'opzione migliore.

nonsisamai ha detto...

ero io

nonsisamai ha detto...

cate: oddio, spero che a quest'ora qualcosa si sia mosso, ti penso tanto! in bocca al lupo!

baol: e tante volte mi hai fatto riflettere tu.

marica: senz'altro, se ancora oggi ci sono tanti pregiudizi e' perche' una volta era cosi', perche' ben pochi adottavano un bambino per amarlo incondizionatamente. decenni, secoli di soprusi hanno prodotto una mentalita' in cui l'adozione e' qualche volta ancora vista con sospetto e la madre che decide di fare adottare il figlio, come snaturata. e' triste, ma cambiera', sta gia' cambiando.

Anonimo ha detto...

"...come se non si fosse minimamente padroni del proprio destino, come se fosse Dio a decidere certe cose." ...ed è vero! E' proprio così, è Dio che decide...i figli sono dei doni...non è successo anche a te?...un dono della Provvidenza?
silvia

nonsisamai ha detto...

un dono certamente, da dove arrivi e' an attimo piu' complicato stabilirlo...
quello che volevo dire e' che bisogna usare la testa, che certo e' bello avere tanti bambini (per qualcuno) ma se non sei in grado di garantirgli una vita dignitosa, forse e' meglio che ti fermi.

Anonimo ha detto...

Dipende da cosa intendiamo per vita dignitosa....non si misura sempre tutto con il denaro....(mi sembra che questo tema dei soldi ritorni spessissimo nei tuoi post).....
Silvia

nonsisamai ha detto...

silvia, curiosa questa osservazione. credo sia un caso tu sia capitata di qui quando si parlava di soldi perche' ho dato un'occhiata un po' in home page e non ho trovato un solo post che parlasse di questo. nemmeno questo qui a dire il vero parla proprio di soldi. ma forse abbiamo sensibilita' un po' diverse sull'argomento.