L’altro giorno e’ passato un vicino di casa a salutare Slipino. Fra le alte cose, gli dice misteriosamente: “Quando sarai grande ricordati che non sono il giardiniere”. Me lo ha fatto notare Mr. Johnson, del resto difficilmente avrei potuto cogliere tutte le implicazioni di quella battuta. Il vicino e’ di colore, quindi era un modo per dire al bambino di non crescere razzista e anche per sottolineare spiritosamente la sua condizione di nero fra i bianchi, e forse altro ancora. Tutto tranquillo, il razzismo e’ brutto e cattivo. Se non fosse che la battuta e’ venuta dallo stesso fenomeno che un paio d’anni fa si e’ formalmente, e in piu’ di un’occasione sdilinguito in pompose scuse alla sottoscritta per averla scambiata per messicana.
Mi viene un dubbio: non e’ che per caso vediamo solo il razzismo rivolto verso di noi?
7 commenti:
ahah, io la battuta del giardiniere l'avevo capita diversa...nel senso che, si sa, quando il marito non e' per casa Looool
Haha, anche io l'avrei intesa con la pessima malizia Italiana!!!
ma quello li' non era l'idraulico? :))
ahaha.. è vero che in Texas Messicano è quasi un offesa.
Peccato che ormai la maggioranza della popolazione sia proprio di origine messicana.
Io l'avrei interpretatocome un modo per dire: sono uno di cui ti puoi fidare, come di un giardinere, discreto e fedele :)
Comunque sì, secondo me come dici tu: è chiaramente più automatico essere suscettibile rispetto a ciò che ti tocca da vicino, piuttosto che a quello che riguarda gli altri, ahimè!
Scherzi? il mondo e' pieno di reverse discrimination!
Dora in MD
E' il classico esempio biblico della trave e della pagliuzza :)
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