Nel giro di pochi minuti si va dalla tipica vita da spiaggia al prendere i posti, mettersi comodi, assicurarsi la vista più scenografica. Chi arriva alla spicciolata quando lo spettacolo sta per cominciare, chi video-chiama casa, chi si mette in posa, chi ordina una cena frugale e romantica.
Mentre mi godevo quell'ultimo tramonto hawaiano, ho avuto un pensiero inconfessabile: mica poi così straordinario questo tramonto.
Voglio dire, in Texas assistiamo quotidianamente a spettacoli meteorologici ben più grandiosi di quel tramonto. Qual è la differenza allora? Perchè ho piantato tutti in asso per essere lì in quel momento e perchè quel momento è stato poi effettivamente così intenso?
È che O'ahu è remota. Chi si trova lì in vacanza sa perfettamente che non sarà semplice tornarci e cerca di rendere ogni istante in qualche modo indimenticabile. Quello che rende unico un tramonto guardato da una spiaggia di Honolulu quindi non è il tramonto in sé, ma le persone che lo guardano. Se in Texas un tramonto anche più straordinario passa completamente inosservato, lì c'è un'attesa palpabile e collettiva, un'intenzionalità tutta diversa. La consapevolezza di vivere un momento unico finisce per crearlo quel momento unico. Ma non sono poi tutti unici i momenti della nostra vita? Non c'è un tramonto uguale all'altro ovunque nel mondo. Ecco, questo vorrei portarmi via da questo viaggio, il proposito di essere meno distratta, più presente, più intenzionale nel tentativo di assorbire tutto quello che di bello e buono ho intorno.