giovedì 22 dicembre 2022

primo giorno di vacanza

Oggi è il mio primo giorno di vacanza. Per quanto la mia intenzione fosse quella di buttarmi subito il lavoro e tutti i suoi problemi alle spalle, lo stress ci porta sempre il conto, no? In questo caso è arrivato sotto forma di incubi notturni e mal di schiena.Come prevedevo, l'ultimo giorno di scuola è stato particolarmente sfidante. Non ho sentito la tipica atmosfera pre-natalizia che si respira normalmente in una scuola elementare in questi casi. Ci sono stati tanti incidenti, alcuni piuttosto gravi. Sono volate parole irripetibili (non verso di me, litigano sempre fra di loro), pezzi di arredamento sono stati presi a calci e ci sono stati anche tanti furti. Qualcuno si è portato via perfino un Babbo Natale. Se i miei alunni facessero quello che fanno nella mia classe in un qualunque luogo pubblico, si ritroverebbero in un mare di guai. Devono capire questa cosa, ma non la capiscono e io al momento sono a corto di idee. Mi sento abbastanza avvilita. Non credo che questa esplosione di rabbia proprio prima della pausa sia casuale.

Qualunque cosa debbano affrontare in queste due settimane, sarò lì per loro quando torneremo ai nostri posti a gennaio.

martedì 20 dicembre 2022

una questione di controllo

La mia giornata di oggi si riassume grossomodo in queste due immagini: un righello rotto per dispetto e una manina che indica il disegno di due cuori che sorridono e dice "tu y yo".
La stragrande maggioranza delle mie classi sono composte da alunni con abilità diverse che tante volte non hanno in comune nemmeno la lingua. Per questo sto imparando a diversificare il più possibile. In ogni lezione propongo varie attività che possono svolgere in maniera indipendente più qualcosa di nuovo che insegno a piccoli gruppi.

Una delle attività che ho introdotto recentemente è il trenino di legno.
Devono semplicemente riuscire a comporre i binari usando più pezzi possibili senza litigare.
Il "senza litigare" è la cosa più importante.
Presuppone un certo uso del pensiero creativo, ma non è un'attività strettamente collegata alla mia materia. Il fatto è che in qualche modo ho bisogno che imparino a risolvere i contrasti normali della vita senza mettersi le mani addosso.
Se non riescono a collaborare sposto immediatamente i due litiganti senza sentire spiegazioni.
Tutte le classi a cui ho proposto questa attività sono riuscite a costruire i binari e a risolvere i contrasti.
Tutti si sono
divertiti
e sono stati molto orgogliosi del proprio lavoro.
Oggi mi sono sentita audace e ho proposto questa cosa anche ai grandi, così per vedere cosa succedeva.
Hanno tante verifiche in questi giorni, volevo che si distraessero anche loro.
Due ragazzi hanno raccolto l'invito solo che invece di costruire, hanno hanno deciso di distruggere. Si sono messi a sbattere i pezzi con violenza sui banchi producendo un rumore assordante. Imbracciando i binarietti di legno a mo' di fucile, facevano finta di sparare. Mai mi sarebbe venuta in mente una somiglianza fra dei binari di legno Ikea e un AR-15.
Che cosa hanno in testa?
Uno dei due è un soggetto di quelli che a scuola si fanno abbastanza notare, e spesso
non in modo positivo. Nella classe di arte invece, da un certo punto in poi, si è sempre comportato benissimo.
Infatti, prima di mettersi a "sparare" i binari, mi aveva fatto vedere la graphic novel che sta scrivendo.
Gli avevo fatto dei
complimenti
molto sinceri.
Ero colpita dall'impegno e dal talento. Mi faceva anche piacere che mi avesse reso partecipe di questo suo progetto. C'era una bella atmosfera festiva.
Due minuti dopo, quel rumore assordante, quel comportamento distruttivo e inaccettabile.
A volte penso che sia tutta una questione di controllo.
Mi comporto male così sono io che ho in mano il gioco.
Ferisco te prima che tu ferisca me.
Ti deludo io prima che lo faccia tu.
Sono stanca.
Un giorno ancora.
Coraggio.
 

giovedì 1 dicembre 2022

cambiamenti

Quando sul tappeto della classe è apparso un arcobaleno, un bambino è corso a prendere un foglio bianco per costringere tutti a provare la sua stessa meraviglia. Poi abbiamo parlato del prisma, della luce e dei colori. Che cambiamenti incredibili in certe classi. Se penso in che situazione eravamo un paio di mesi fa...
Non lo so come ho fatto a passare da piangere tutti i santi giorni a *quasi* non vedere l'ora di tornare dalle vacanze.
Sono di nuovo felice di fare quello che faccio, mi diverto, mi sento utile, serena.
Eppure i drammi sono gli stessi. 
Anzi di più. 
Più li osservo più capisco. Più mi conoscono più mi raccontano.
Devo essere cambiata io, non c'è altra spiegazione.