sabato 5 novembre 2022

tempeste all'orizzonte

La mia settimana lavorativa in breve.
Lunedi.
Viene a trovarmi un'esperta di class management del distretto per controllare che sia tutto in ordine ed eventualmente darmi dei buoni consigli. Dichiara di non aver mai visto nulla di simile e con grande arguzia nota che ci vorrebbero degli psicologi. Dice: "Se hai bisogno, non farti scrupoli a chiudere baracca e burattini e fargli guardare un video, la tua salute mentale prima di tutto". Mi viene quasi da ridere: questi bambini non sono in grado di guardare un video. Lo so che sembra assurdo, ma purtroppo è così, non è che non ci abbia provato. Per finire mi chiede -lei a me- di segnalarle dei libri da leggere per aiutarmi.  Noncelasifa.
Martedi. 
Mi ritrovo con un bambino che piange come una fontana per tutta l'ora. Mi racconta che il maestro è tornato nel suo paese. Ma come? E' vero, all'improvviso si è licenziato uno dei maestri migliori della scuola. Aveva appena ricevuto un premio. Una persona speciale. Ha detto che "era troppo', che ha chiesto aiuto e non lo ha ricevuto. Ha cercato di arrivare almeno fino a Natale, ma non ce l'ha fatta.
Mercoledi. 
Un bambino si lamenta che il compagnuzzo lo ha chiamato "mamahuevo". Parliamo di bambini di 5-6 anni. Non ho idea di cosa significhi questa parola, ma detta da loro sembra una cosa carina - mama-mamma, huevo-uovo - che sarà mai di tanto grave a quell'età? Niente, vi lascio il piacere di gugolarlo. 
Giovedi. 
Una ragazza, la stessa che si era fatta cogliere in flagrante a rubare qualche settimana fa, lancia una forbice aperta su un compagno, ride e interrogata a riguardo mantiene la necessità di quel gesto. Poi arriva la classe dei "nuovi al concetto di scuola" che dopo settimane di progressi ha una clamorosa ricaduta. Non so cosa gli sia preso. Saltavano sui banchi, correvano da tutte le parti, rompevano cose, si picchiavano. Premo il pulsante verde e arriva "l'autorità". I bambini non la degnano di uno sguardo. Uno addirittura addenta un compagno sotto i suoi occhi. La situazione è decisamente sfuggita di mano. Viene avvertita la preside che fa una cosa molto sensata: chiama l'unica persona in grado di riportare l'ordine. Lavora con i bambini dell'asilo, ma credo che non sia nemmeno un'insegnante. È una sorta di nonna messicana con il dente d'oro che luccica. Li rimette tutti a posto in un secondo. Non tutti gli eroi indossano il mantello.
Alla fine della giornata arrivano i grandi, quelli di prima media. Cerco di spiegare quello che posso nei due minuti che mi concedono.
Ultimamente rubano le puntine dai muri. Pare le usino per farsi piercing e tatuaggi. Non c'è verso di farli smettere, quindi forse dovrò smettere io di appendere i disegni.
Un ragazzino viene da me e con una dolcezza disarmente mi fa questo discorsetto:
"Come sta? Io penso che non sia giusto che si comportino così. Lei è una persona buona e non lo merita. Anche l'anno scorso c'era un maestro buono. Lei adesso ha bisogno di una vacanza. Deve andare via per un mese. Non si preoccupi, può farlo, lo hanno fatto anche altri maestri. Ha bisogno di riposare. L'importante è che non se ne vada per sempre anche lei".

Oggi è venerdi. Le previsioni danno tempeste.

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