lunedì 31 ottobre 2022

piccoli bagliori

Dato che me lo chiedete in tanti, vi racconto un po' come procede a scuola.

In questo periodo non ho molto tempo per scrivere. Sto lavorando tantissimo, ma non come prima, con l'angoscia e quasi con un senso di terrore al pensiero di dover entrare in classe. Sto lavorando in modo sano, come ho sempre fatto in passato.
La notizia bomba è che sono tornata ad amare il mio lavoro e anche a divertirmi, ci pensate? Incredibile. Cosa è successo? Assolutamente niente, anzi man mano che i bambini mi conoscono meglio, mi raccontano, disegnano e chiedono aiuto a loro modo (e quanti modi ci sono di chiedere aiuto...).
Le situazioni che mi trovo ad affrontare non migliorano, al contrario si fanno più drammatiche con il passare del tempo. Sono cambiata io, tutto qui.
Ci sarebbero mille riflessioni da fare. Prima o poi, se vi interessa, posso spiegarvi esattamente le strategie che ho utilizzato e come sono uscita dal buco nero in cui ero caduta. Si può parlare di salute mentale come di qualunque altra cosa che faccia parte della vita, soprattutto se può tornare utile ad altri nella stessa condizione. Per ora voglio dirvi solo che domani è lunedì ed è anche Halloween e gli studenti saranno ancora più su di giri, ma la cosa non mi crea nessuno scompenso particolare. È scattato qualcosa. Ho interiorizzato un concetto fondamentale e ovvio: posso fare solo il mio lavoro. Ed è un lavoro difficilissimo se fatto bene. Più di questo non posso chiedere a me stessa.
Mi sto scervellando per trovare metodi che vengano incontro alle esigenze diversissime fra loro di centinaia di studenti. Sto comprando libri di tutti i tipi e nonostante ciò non arrivo mai da nessuna parte perché tutto è in perpetuo movimento in quella scuola. I progressi delle varie classi, che non sono mai lineari, e il fatto che ogni giorno ci sono tanti studenti che vanno via e tanti altri che arrivano (prima o poi vi spiegherò anche questo aspetto) mi obbligano a mettere tutto quello che sto facendo continuamente in discussione.
Insomma, non è facile. Sto affrontando una grandissima sfida umana e professionale però ho scoperto che si può fare.
Non l'avrei mai sospettato, ma sono capace di mettere le mie esigenze e il mio ego un attimo da parte in favore di qualcun altro, e senza soffrirne troppo.
È un equilibrio delicato, a volte non so nemmeno io come possa funzionare, ma sta funzionando.
Mi sento ogni giorno più forte.
All'improvviso, la fine dell'anno non è più una luce in fondo al tunnel perché il tunnel a guardare bene è pieno di crepe e piccoli bagliori. Il tunnel è un tunnel su questo non ci sono dubbi, ma non è poi così orribile come mi era sembrato in un primo momento.

1 commento:

Bulut/Nuvola ha detto...

Sono contenta di come stanno evolvendo le cose, di quello che scrivi.

E se vorrai raccontare di più, di come sei riuscita ad arrivare a questo punto dal punto di partenza iniziale, io leggerò di sicuro con interesse :)

Ma racconta quello che ti senti, non è un obbligo, sia chiaro :)

Buon fine settimana, un abbraccio,
Nuvola