Nelle storie di Instagram racconto spesso la mia vita quotidiana. In questo periodo, il mio tema preferito è Mimì.
C'è una persona che con estrema delicatezza e rispetto mi ha chiesto spiegazioni sul perché insegni a Mimì a fare un giochetto che all'apparenza può sembrare sadico e umiliante come tenere in equilibrio un dolcetto sul naso. Dice... "I giochi non sono per noi umani? Non posso credere che proprio tu faccia una cosa simile. Mi sfugge qualcosa? Mi puoi spiegare che senso ha per favore?"
Ho risposto attraverso delle storie che lascio in evidenza su IG nel cerchietto 'dog training' in modo che tutti possano togliersi lo stesso dubbio o contribuire alla discussione. Sono arrivati tanti messaggi soprattutto di ringraziamento per il chiarimento, ma la persona che ha fatto la domanda non era l'unica ad avere avuto questo dubbio. Forse c'è una mentalità diversa rispetto a questo tema in Europa e US? Mai avrei immaginato che a qualcuno venisse in mente una cosa simile.
Il mio approccio alla vita è sempre improntato alla conoscenza, in ogni
campo. So di non sapere tantissime cose quindi studio e consulto chi sa più di me sempre prima di prendere qualunque decisione. Anche in questo caso ho fatto la stessa cosa e sto seguendo scrupolosamente i consigli di un'etologa che ho consultato per capire meglio Mimì. Non ho mai avuto un cane come lui. Non solo di quell'età e con le sue esperienze di vita, ma anche di quella stazza e razza particolare. Pare che Mimì sia un pastore australiano puro e questo gli dà una serie di caratteristiche piuttosto definite che bisogna conoscere. Mi dispiace molto constatare che questa sua cosiddetta razza, il modo in cui determinate caratteristiche siano state selezionate e rafforzate di generazione in generazione, sia alla base delle sue nevrosi e dei motivi per cui è stato desiderato quanto di quelli per cui è stato abbandonato. Quando prendiamo con noi un animale che è già adulto che è stato abbandonato diverse volte, che magari è stato maltrattato (non mi risulta sia il caso di Mimì) dobbiamo mettere in conto che la sua salute mentale potrebbe averne risentito e valutare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per aiutarlo.
campo. So di non sapere tantissime cose quindi studio e consulto chi sa più di me sempre prima di prendere qualunque decisione. Anche in questo caso ho fatto la stessa cosa e sto seguendo scrupolosamente i consigli di un'etologa che ho consultato per capire meglio Mimì. Non ho mai avuto un cane come lui. Non solo di quell'età e con le sue esperienze di vita, ma anche di quella stazza e razza particolare. Pare che Mimì sia un pastore australiano puro e questo gli dà una serie di caratteristiche piuttosto definite che bisogna conoscere. Mi dispiace molto constatare che questa sua cosiddetta razza, il modo in cui determinate caratteristiche siano state selezionate e rafforzate di generazione in generazione, sia alla base delle sue nevrosi e dei motivi per cui è stato desiderato quanto di quelli per cui è stato abbandonato. Quando prendiamo con noi un animale che è già adulto che è stato abbandonato diverse volte, che magari è stato maltrattato (non mi risulta sia il caso di Mimì) dobbiamo mettere in conto che la sua salute mentale potrebbe averne risentito e valutare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per aiutarlo.
L'allenamento è un ottimo strumento. Non credo nelle punizioni, uso solo il rinforzo positivo. Io lo chiamo il metodo della carota e della carota.
Mi avevano detto che il comportamento problematico di Mimì era la fuga. Per qualche motivo -a me piace pensare che sia perché si trova bene con noi- al momento la fuga è l'ultimo dei suoi pensieri, però ha sviluppato altre nevrosi. Nessuno lo direbbe incontrandolo, ma è molto ansioso e timoroso. Oltre a questo ha bisogno di ore di esercizio fisico, ma anche di esercizio mentale. Quando gli insegno ad esempio a tenere un biscottino sul naso, comunico con lui. Per lui capire come ottenere una ricompensa è come risolvere un rompicapo. Lo fa stancare al punto che poi riesce a gestire meglio la sua enorme energia fisica. Purtroppo, non tutti i giorni ho 2 o 3 ore da passare a tirare palline. Facendo questo tipo di lavoro con lui gli dimostro il mio affetto mettendolo al centro della mia attenzione e lo aiuto a usare il suo bellissimo cervello in un modo che è adatto al tipo di vita che può fare con noi. Il pastore australiano è un cane da lavoro quindi in teoria dovrebbe raggruppare mandrie, non stare in casa a poltrire. Quello che faccio è dargli dei "lavori" e infatti da quando facciamo così almeno riesce a dormire qualche ora la notte, sembra più sereno.
La Ragazzina era un beagle/basset ed era stata gravemente maltrattata prima di incontrare noi. L'ansia le ha procurato delle convulsioni piuttosto gravi per tutta la vita. Il modo in cui sono riuscita a garantirle una qualità di vita accettabile è stato proprio portandola a scuola e insegnandole dei semplici trucchetti che la distraessero dai suoi fantasmi nei momenti critici.
Mimì ha imparato tutto quello che ho imparato in diversi mesi a scuola con La Ragazzina in tre giorni. È più intelligente? Dicono di sì, io penso semplicemente che siano intelligenze diverse. Un bracchetto è un cane indipendente, non cerca di compiacerti. Se gli tiri la palla, ti guarda stranito. Un pastore invece viene selezionato per generazioni per eseguire determinati ordini. Entrambi però hanno tratto vantaggio dall'allenamento. E poi parliamoci chiaramente: un cane che sa gestire i suoi impulsi è un cane che può fare molte più cose. Può andare al dog park e interagire senza problemi con una quantità di persone e altri cani. Può vivere bene l'arrivo di ospiti di ogni età. Può essere portato fuori. La sfida più grande per Mimì, ad esempio, è proprio imparare a camminare al guinzaglio. Abbiamo cominciato a casa senza guinzaglio e ora pian piano allunghiamo il nostro percorso all'esterno in situazioni sempre più difficili per lui. Siamo lontani dalla perfezione, ma continuiamo a lavorarci. Imparare a non avventarsi sul cibo non è sadico. È una semplice regola che ci permette di avere una convivenza positiva. Fatemi sapere se avete altre domande o consigli. Grazie davvero tanto per questa domanda che mi ha dato modo di chiarire qualcosa che mi sta molto a cuore.