venerdì 28 gennaio 2022

un chiarimento a cui tengo tantissimo

Nelle storie di Instagram racconto spesso la mia vita quotidiana. In questo periodo, il mio tema preferito è Mimì.

C'è una persona che con estrema delicatezza e rispetto mi ha chiesto spiegazioni sul perché insegni a Mimì a fare un giochetto che all'apparenza può sembrare sadico e umiliante come tenere in equilibrio un dolcetto sul naso. Dice... "I giochi non sono per noi umani? Non posso credere che proprio tu faccia una cosa simile. Mi sfugge qualcosa? Mi puoi spiegare che senso ha per favore?"

Ho risposto attraverso delle storie che lascio in evidenza su IG nel cerchietto 'dog training' in modo che tutti possano togliersi lo stesso dubbio o contribuire alla discussione. Sono arrivati tanti messaggi soprattutto di ringraziamento per il chiarimento, ma la persona che ha fatto la domanda non era l'unica ad avere avuto questo dubbio. Forse c'è una mentalità diversa rispetto a questo tema in Europa e US? Mai avrei immaginato che a qualcuno venisse in mente una cosa simile.

Il mio approccio alla vita è sempre improntato alla conoscenza, in ogni
campo. So di non sapere tantissime cose quindi studio e consulto chi sa più di me sempre prima di prendere qualunque decisione. Anche in questo caso ho fatto la stessa cosa e sto seguendo scrupolosamente i consigli di un'etologa che ho consultato per capire meglio Mimì. Non ho mai avuto un cane come lui. Non solo di quell'età e con le sue esperienze di vita, ma anche di quella stazza e razza particolare. Pare che Mimì sia un pastore australiano puro e questo gli dà una serie di caratteristiche piuttosto definite che bisogna conoscere. Mi dispiace molto constatare che questa sua cosiddetta razza, il modo in cui determinate caratteristiche siano state selezionate e rafforzate di generazione in generazione, sia alla base delle sue nevrosi e dei motivi per cui è stato desiderato quanto di quelli per cui è stato abbandonato. Quando prendiamo con noi un animale che è già adulto che è stato abbandonato diverse volte, che magari è stato maltrattato (non mi risulta sia il caso di Mimì) dobbiamo mettere in conto che la sua salute mentale potrebbe averne risentito e valutare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per aiutarlo.
L'allenamento è un ottimo strumento. Non credo nelle punizioni, uso solo il rinforzo positivo. Io lo chiamo il metodo della carota e della carota.
Mi avevano detto che il comportamento problematico di Mimì era la fuga. Per qualche motivo -a me piace pensare che sia perché si trova bene con noi- al momento la fuga è l'ultimo dei suoi pensieri, però ha sviluppato altre nevrosi. Nessuno lo direbbe incontrandolo, ma è molto ansioso e timoroso. Oltre a questo ha bisogno di ore di esercizio fisico, ma anche di esercizio mentale. Quando gli insegno ad esempio a tenere un biscottino sul naso, comunico con lui. Per lui capire come ottenere una ricompensa è come risolvere un rompicapo. Lo fa stancare al punto che poi riesce a gestire meglio la sua enorme energia fisica. Purtroppo, non tutti i giorni ho 2 o 3 ore da passare a tirare palline. Facendo questo tipo di lavoro con lui gli dimostro il mio affetto mettendolo al centro della mia attenzione e lo aiuto a usare il suo bellissimo cervello in un modo che è adatto al tipo di vita che può fare con noi. Il pastore australiano è un cane da lavoro quindi in teoria dovrebbe raggruppare mandrie, non stare in casa a poltrire. Quello che faccio è dargli dei "lavori" e infatti da quando facciamo così almeno riesce a dormire qualche ora la notte, sembra più sereno.
La Ragazzina era un beagle/basset ed era stata gravemente maltrattata prima di incontrare noi. L'ansia le ha procurato delle convulsioni piuttosto gravi per tutta la vita. Il modo in cui sono riuscita a garantirle una qualità di vita accettabile è stato proprio portandola a scuola e insegnandole dei semplici trucchetti che la distraessero dai suoi fantasmi nei momenti critici.
Mimì ha imparato tutto quello che ho imparato in diversi mesi a scuola con La Ragazzina in tre giorni. È più intelligente? Dicono di sì, io penso semplicemente che siano intelligenze diverse. Un bracchetto è un cane indipendente, non cerca di compiacerti. Se gli tiri la palla, ti guarda stranito. Un pastore invece viene selezionato per generazioni per eseguire determinati ordini. Entrambi però hanno tratto vantaggio dall'allenamento. E poi parliamoci chiaramente: un cane che sa gestire i suoi impulsi è un cane che può fare molte più cose. Può andare al dog park e interagire senza problemi con una quantità di persone e altri cani. Può vivere bene l'arrivo di ospiti di ogni età. Può essere portato fuori. La sfida più grande per Mimì, ad esempio, è proprio imparare a camminare al guinzaglio. Abbiamo cominciato a casa senza guinzaglio e ora pian piano allunghiamo il nostro percorso all'esterno in situazioni sempre più difficili per lui. Siamo lontani dalla perfezione, ma continuiamo a lavorarci. Imparare a non avventarsi sul cibo non è sadico. È una semplice regola che ci permette di avere una convivenza positiva. Fatemi sapere se avete altre domande o consigli. Grazie davvero tanto per questa domanda che mi ha dato modo di chiarire qualcosa che mi sta molto a cuore.
❤️🙏

giovedì 20 gennaio 2022

la capsula del tempo di joe

 "Ciao persona del futuro.

Vedo che hai aperto la capsula del tempo.
Per prima cosa il mio nome è Joe e questa capsula è stata costruita nel 2021 durante la pandemia di COVID-19.
Dovresti trovare un paio di adesivi, un elastico, un post-it, un evidenziatore, 36 centesimi e questo biglietto.
Niente di esaltante, lo so, ma sono comunque tuoi.
Per finire, ecco qualcosa che non voglio che tu faccia:
1- Clonare i dinosauri
2- Inventare la macchina del tempo
3- Cominciare la terza guerra mondiale
Se una di queste cose succedesse 😱
Bene, questo è tutto.
Ciao".

mercoledì 5 gennaio 2022

quando apri le braccia

Quando gli acchiappaconiglietti sono morti anziani nel giro di pochi mesi l'una dall'altro, è stato difficile ovviamente, ma il peggio in realtà è venuto dopo. 
Il peggio, come tutti quelli che ci sono passati sanno, è ricordarli ogni giorno con un sorriso -sempre con il sorriso- ma rendendosi anche conto che ti mancano e ti mancheranno per il resto della tua vita.
Appena il ricordo ha allentato un po' la presa, ho avvertito un vuoto enorme. Ho sentito con chiarezza che avevo bisogno -bisogno- di avere vicino un altro cane. Il fatto è che non riuscivo più nemmeno a guardarli i cani. Avevo inavvertitamente sviluppato una corazza, un guscio, insomma un sistema per evitare di soffrire un'altra volta.

Qualcuno senza giri di parole, mi ha detto 'vuoi un cane? Vai in canile e prenditi un cane'. Che bella cosa la logica, ma ve li ricordate i biglietti nei cioccolatini, no? 
Il cuore ha la sua ragione che la ragione non conosce. 
Avevo cominciato ad accarezzare l'idea che sarebbe stato il cane in qualche modo a venire da me. L'ho detto diverse volte e ci credo sul serio: mettiamo anche che vai in canile (ma io non ero pronta per andarci), sono convinta che a dispetto delle apparenze sia il cane, o quanto meno le circostanze, a scegliere. 

Stavolta l'universo mi ha ascoltato, anzi mi ha preso alla lettera.

Quella mattina avevo deciso di prendermela comoda. Poi, non so esattamente cosa mi sia successo, ho aperto gli occhi, ho visto l'alba con i suoi colori e ho avuto un'insolita esplosione di energia. Mi sono vestita in fretta e furia (mai successo prima) e sono corsa a raggiungere il resto della famiglia che stava andando a scuola a piedi. Una bellissima mattina. Pensavo a tutto quello che avrei voluto fare quel giorno, ma come al solito, meglio non fare troppi piani nella vita.

Arriva un grosso cane. Sta correndo, sembra in panico. Istintivamente, per paura di spaventarlo, mi siedo per terra e apro le braccia.

Apro le braccia.

E lui, viene da me.
Rimaniamo così per un po' mentre cerco di capire cosa fare, chi chiamare. Ha un collare con dei numeri di telefono, ma nessuno risponde. Non posso lasciarlo andare, potrebbe essere investito. Allora mi viene un'idea disperata. Mi tolgo la sciarpa e improvviso un guinzaglio. Lui mi segue senza opporre resistenza anche se sembra molto agitato e spaventato.

Lo porto a casa e continuiamo a chiamare. 
Spero con tutte le mie forze che nessuno risponda, ma penso anche che sia impossibile che qualcuno da qualche parte non stia cercando questo cane dolcissimo.

Potete immaginare la sorpresa quando è venuto fuori che il cane era scappato dal giardino della famiglia che lo teneva in affido in attesa che venisse adottato. 

Se lo volete, è vostro, dice.

Lo vogliamo? 

Attenta a quello che desideri, potrebbe avverarsi.

Per quale motivo un cane così stupendo è stato abbandonato?
 
Mischka, questo è il suo nome, è un pastore australiano che viveva con due suoi fratelli. Un giorno sono scappati e uno dei tre è stato investito. Il loro umano non ha retto al dolore e li ha affidati a questa associazione di volontariato. Non so cosa sia successo all'altro fratello sopravvissuto, ma su Mischka non aveva torto: non ha fatto altro che continuare a scappare da tutti quelli che lo hanno accolto.

Non ci ho nemmeno pensato tanto. La risposta è no.

Non voglio questo cane e soprattutto non voglio che mi spezzi il cuore quando finirà come il fratello.

Dopo aver guardato Mischka andare via, ho pensato molto a lui. Ho guardato e riguardato le foto che gli avevo scattato.
Può mancarti un cane con cui hai passato un paio d'ore?
Cerco sempre di astrarre quando mi capita qualcosa che mi tocca profondamente.
Ho pensato al significato che diamo alle cose che ci succedono.
Mi sono detta che di sicuro Mischka era entrato nella mia vita per un motivo preciso, ma questo motivo forse non era così ovvio. Forse il suo compito era semplicemente spezzare quel guscio che non mi serviva a niente perchè un cane come lui, mi dicevo, doveva vivere in una fattoria o in un ranch, ecco. Ce ne sono tanti qui intorno e lui è un cane pastore, ha bisogno di lavorare, radunare mucche, cavalli, correre tutto il giorno all'aria aperta. 
Sono passate diverse settimane, ma il pensiero di Mischka non passava. Un giorno che ero in Florida e avevo visto delle tartarughe sguazzare nell'oceano, mi sono fatta coraggio e ho chiesto notizie di lui. Non potevo sopportare l'idea che fosse tornato in canile. Volevo solo che mi dicessero che aveva trovato una casa da qualche parte.

E invece Mischka era ancora lì. 
Se lo volete, è tutto vostro.

Vogliamo un cane di taglia grande, decisamente adulto, molto vivace e con una innata tendenza alla fuga?

Stavolta ci penso molto più seriamente, studio e faccio incetta di video. 
Ci sono vari video sul perchè *non* si dovrebbe scegliere un pastore australiano. 
Mi scoraggio, ma poi penso anche che sia un attimo razzista giudicare un cane in base al pregiudizio sulla sua cosiddetta razza, no? 
Valutando tutto concludo che sì, questa volta sì, voglio almeno provare. Non dovrei, ma mi sento responsabile per Mischka: quel giorno lui è venuto da me.

Mischka è con noi solo da pochi giorni. In teoria sarebbe una prova, ma nessuno di noi potrebbe immaginare di restituirlo. 

La prima notte non riusciva a trovare pace. Era confuso, ansioso. Joe ha scoperto che si calma quando qualcuno legge ad alta voce, ma alle due di notte voleva andare in giardino a giocare: temperatura - 4. E andiamo a giocare. Non c'è un limite alla quantità di palline e bastoni che Mischka possa correre a recuperare.

Facciamo lunghissime passeggiate, gli insegnamo trucchetti che lo fanno rilassare e che lui è entusiasta di imparare, giochiamo tanto. Nonostante la stazza, è delicato nei suoi gesti. Va d'accordo con grandi e piccoli, non abbaia, non sale sul divano, non ruba il cibo (non ho mai avuto un cane che non ruba il cibo, pensavo non esistessero!). L'unica cosa che proprio non gli riesce è camminare al guinzaglio, bisognerà insegnarglielo. Mi sta sempre vicino, ma mai troppo, proprio come faceva La Ragazzina. 

La cosa più sorprendente visti i suoi trascorsi è che quando apriamo la porta di casa non cerca di scappare. 
In effetti, è sempre scappato dai giardini delle case non dall'interno, ma si rifiuta di andare nel nostro giardino da solo. Che sia stato lasciato da solo in giardino troppo a lungo? Che si annoiasse e da qui le fughe? Che sia un tale genio della fuga da aspettare che abbassiamo la guardia? Non lo so. Capiremo meglio con l'andare del tempo o forse no, in questi casi rimane sempre un certo mistero.
Non sembra un cane sereno, è sempre sul chi va là. Non mi perde di vista un secondo.
Ha subito tanti cambiamenti e traumi, ma mi consola vederlo almeno più sereno di un paio di giorni fa. 
La notte preferisce dormire invece che inseguire palline, vedo dei passi avanti.
Fino a pochi giorni fa 'Mischka' era un termine sconosciuto e ostico per me e invece questo nome che tra l'altro porta con sè l'ennesima bellissima coincidenza di questa storia, ora mi piace tanto.
Niente, non si decide il cane e nemmeno il nome, ma va bene così. 
Ho letto che Mischka significa orsetto in russo, il nostro orsetto.