È successa una cosa un po' strana ieri.
Un vicino ci ha suonato alla porta perché aveva comprato un trampolino per la figlia e non aveva idea di come istallarlo. Ha visto il nostro e ha pensato che potessimo aiutarlo. In realtà non si è rivolto a me, ma solo a Mr J ché sono questioni da uomini forzuti queste.
Mr J è andato ad aiutarlo, ma non tornava più.
Il giovane papà del Guatemala non aveva la minima idea di come fare quel lavoro. Dopo un'oretta, Mr J si è accorto che gli mancavano dei pezzi e lo ha mandato a comprarli. Siccome non parla inglese gli ha dato il bullone in mano. "Gli fai vedere questo e te ne fai dare tot". Visto che tardava, Mr J è uscito a fare altre cose.
Il vicino è tornato e mi ha chiesto il suo numero di telefono, ché sono questioni da uomini
forzuti queste. Glielo ho detto in spagnolo, ma non riusciva a trovare i numeri nemmeno in spagnolo.
Ha fatto digitare a me.
Ecco, ho il forte sospetto che sia analfabeta anche nella sua lingua.
Hanno lavorato per almeno un paio d'ore.
La bimba era impaziente, ma alla fine sono riusciti a montare il trampolino.
A quel punto è successa la cosa più triste del mondo.
Il vicino ha insistito per pagare Mr J.
Dieci dollari.
Ha insistito così tanto dicendo che doveva pagare "per se stesso" che alla fine Mr J con il cuore a pezzi ha accettato i soldi.
Noi siamo rimasti lì con questi stupidi dieci dollari in mano a pensare a questa famiglia stupenda. A quei giovani genitori che senza *letteralmente* sapere né leggere né scrivere sono riusciti a affittare una casetta qui nei suburbi dopo essere stati nel ghetto per sei anni. E sono così contenti.
Ora la loro bambina ha perfino un trampolino tutto per sé, l'emblema della middle-class americana.
Anche se non sanno leggere le istruzioni e reputano inconcepibile che un vicino texano bianco li aiuti per gentilezza, senza voler niente in cambio.
Nonostante tutti i risultati che hanno raggiunto ancora oggi e forse per sempre, per loro sarà tutto in salita.
Questi sono eroi, altroché.
2 commenti:
Ma quanto sei (sempre) retorica.
Accetto la critica, ma spiega meglio cosa intendi e come avresti affrontato tu questo tema, caro Anonimo.
E poi scusa, se sono sempre retorica vuol dire che mi leggi sempre.
Chi te lo fa fare?
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