Questo dicembre alla scuola Wonka, è incredibile. Feste di Natale, pranzi, cene, raccolte di cibo e giocattoli, cacce all'elfo... e tutto è così curato nei dettagli ed elaborato che mi lascia senza parole. Pensare, mentre io e tanti altri facciamo fatica a fare il minimo indispensabile, che qualcuno abbia la voglia e l'energia per pianificare e organizzare tutta questa roba mi sorprende.
In tanti posti di lavoro si fa quello che qui viene chiamato babbo Natale segreto, cioè si estraggono i nomi e ci si fa un regalino. Alla scuola Wonka, però questo semplice concetto viene portato alle estreme conseguenze. Ogni giorno un regalo a tema fino ad arrivare al grande regalo finale a piacere. Inutile dire che con il cuore di carbone che mi ritrovo, mi sono rifiutata di partecipare e so di non essere stata l'unica.
In tanti posti di lavoro si fa quello che qui viene chiamato babbo Natale segreto, cioè si estraggono i nomi e ci si fa un regalino. Alla scuola Wonka, però questo semplice concetto viene portato alle estreme conseguenze. Ogni giorno un regalo a tema fino ad arrivare al grande regalo finale a piacere. Inutile dire che con il cuore di carbone che mi ritrovo, mi sono rifiutata di partecipare e so di non essere stata l'unica.
Ma non finisce qui.
Parliamo dell'abbigliamento.
Abbiamo un calendario in cui è segnato cosa dobbiamo metterci o g n i giorno.
Ci sono giorni relativamente semplici: quello in cui devi vestirti a strisce come gli aiutanti di Babbo Natale, metterti una sciarpa o vestirti di verde come il Grinch. Ma è come una corsa a ostacoli che si fa sempre più faticosa. Più sei stanco, più ti avvicini al traguardo delle vacanze e più é estenuante.
C'è un giorno in cui dobbiamo vestirci da pupazzi di neve: in bianco con la sciarpa.
Un altro in cui bisogna mettersi tutti gli accessori che si riescono a tollerare addosso e un altro in cui ci si deve vestire in stile Hawaiiano (boh).
C'è un giorno in cui dobbiamo vestirci da pupazzi di neve: in bianco con la sciarpa.
Un altro in cui bisogna mettersi tutti gli accessori che si riescono a tollerare addosso e un altro in cui ci si deve vestire in stile Hawaiiano (boh).
E continua come un videogioco, passi un livello e quello dopo è sempre più ostico.
Il giorno degli scaldamuscoli. Va bene, si può fare.
Ma il 'giorno dei tuoi calzini natalizi preferiti' come me la sfango? Voglio dire... se ipoteticamente non avessi nemmeno un paio di calzini natalizi a casa sarebbe così scandaloso? Devo comprarli? Metterli sopra ai pantaloni per farli vedere?
Come vedete lo spirito gioioso delle feste è ancora ben lungi dalla sottoscritta.
Come vedete lo spirito gioioso delle feste è ancora ben lungi dalla sottoscritta.
Si sono inventati perfino il giorno della pelliccia ecologica. La pelliccia ecologica. Ma come gli è venuto in mente? Davvero tutti hanno una pelliccia ecologica nell'armadio?
Si va avanti così giorno dopo giorno fino ad arrivare alla bestia nera, allo scontro finale: la grande sfida a chi ha il maglione natalizio più kitsch della scuola. E chiaramente, che ve lo dico a fare... un maglione natalizio non ce l'ho.
Penso a questo mese di dicembre che già è faticoso di per sè, poi guardo questo calendario e no: noncelasifa.
Penso a questo mese di dicembre che già è faticoso di per sè, poi guardo questo calendario e no: noncelasifa.
Intorno ad Halloween c'erano state un altro paio di settimane di questo tipo, le ho ignorate. Il giorno del Ringraziamento idem, lo abbiamo festeggiato con mille iniziative per tutto il mese.
Mi pare di avere capito che in questa scuola le feste siano prese estremamente sul serio o forse è solo una questione di team building, non lo so.
E io che mi sono creata tutti gli scrupoli del mondo per non offendere o fare sentire esclusi gli studenti che non festeggiano il Natale. Non avevo capito niente. Il fatto è che non riesco a farmi trascinare da questo tipo di entusiasmo perchè non lo sento spontaneo oppure non lo capisco fino in fondo come quell'altra storia dei tacchini travestiti. Non ho mai lavorato in un posto così pieno di gente che ha voglia di giocare.
Da un lato è bello perchè facciamo un lavoro pesante, e bisogna pensare anche un po' al morale però a me ora, forse perchè è il primo anno, sembra di aggiungere lavoro al lavoro. Senza contare che è molto più difficile insegnare in un'atmosfera di festa continua.
Sapete cosa mi piacerebbe? Che noi insegnanti avessimo voglia di organizzare una semplice uscita fra di noi per farci gli auguri, fare due chiacchiere, un aperitivo... ma non funziona così, c'è tutto un protocollo che nessuno probabilmente se la sente di infrangere.
Avanti con tutti questi travestimenti e, ve lo dico: c'è il rischio concreto che diventi una persona seria.
E io che mi sono creata tutti gli scrupoli del mondo per non offendere o fare sentire esclusi gli studenti che non festeggiano il Natale. Non avevo capito niente. Il fatto è che non riesco a farmi trascinare da questo tipo di entusiasmo perchè non lo sento spontaneo oppure non lo capisco fino in fondo come quell'altra storia dei tacchini travestiti. Non ho mai lavorato in un posto così pieno di gente che ha voglia di giocare.
Da un lato è bello perchè facciamo un lavoro pesante, e bisogna pensare anche un po' al morale però a me ora, forse perchè è il primo anno, sembra di aggiungere lavoro al lavoro. Senza contare che è molto più difficile insegnare in un'atmosfera di festa continua.
Sapete cosa mi piacerebbe? Che noi insegnanti avessimo voglia di organizzare una semplice uscita fra di noi per farci gli auguri, fare due chiacchiere, un aperitivo... ma non funziona così, c'è tutto un protocollo che nessuno probabilmente se la sente di infrangere.
Avanti con tutti questi travestimenti e, ve lo dico: c'è il rischio concreto che diventi una persona seria.
3 commenti:
Mamma mia, ma è uno stress unico questo Natale...
È venuta l'ansia anche a me leggendo...
Sì, decisamente, è come un secondo lavoro... Altro che godersi la festa...
Un abbraccio, resisti :D
Aiuto! Sarei già morta. Non so come farai a sfangare questo delirio. Tanta solidarietà
Ad Halloween costumi per ben due settimane e le mamme hanno anche fatto una caverna dei pipistrelli lunga quanto il corridoio. Pensavo il peggio fosse alle spalle e invece...
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