Mi sono resa conto che la frase "Mamma! Perchè è tutto grigio?" batte tutti i record di italiano di Woody. Cinque parole cinque e nessun errore.
Vi avevo raccontato che Woody di parlare l'italiano non ne ha mai voluto sapere finchè un bel giorno il signore della bancarella dei giocattoli al mercato, ebbe un'idea geniale, pura creatività napoletana.
- Ascolta: se dici "acca nisciuno è fesso" ti regalo un giocattolo!
In quel momento, evidentemente scattò qualcosa nella mente del piccolo Woody. Guardò il signore e ripetè perfettamente "Acca nisciuno è fesso" guadagnandosi il suo regalo.
Una volta, alla fine di un pranzo in famiglia, davanti a una bella torta superò se stesso esclamando tutto felice:
- Accanisciunoèfesso party!!
Il vero salto di comprensione però lo ha fatto quando ho portato Joe a Venezia per un paio di giorni e lui è rimasto a casa con i nonni che parlano solo italiano. Senza nessuno che potesse tradurre quello che diceva, si è dovuto rimboccare le maniche.
E' stato come se per la prima volta avesse realizzato che l'italiano non è un gioco o un vezzo della mamma, ma serve a qualcosa. Se voleva la sua adorata focaccina, doveva dirlo. E così pian piano ha cominciato a parlare un po' di italiano.
Certo il suo modo di imparare l'italiano è completamente diverso da quello di Joe.
Joe fin da piccolissimo parlava in italiano con quelli che gli si rivolgevano in italiano e in inglese con chi parlava inglese senza mai confondersi. Ancora adesso, a otto anni, spesso parla italiano con una buffa costruzione grammaticale che gli viene dall'inglese (che cosa state parlando di?), ma in genere non confonde i termini (anche se ieri voleva mettere qualcosa nel "cabinetto", che ridere). Woody invece, a quattro anni, avendo sempre parlato in inglese con il fratello, fa un minestrone.
Una parola in italiano e una in inglese.
My legs are stanche
Can you aiuta me
I don't piace
E' fantastico stare a guardare cosa succede ogni giorno.
3 commenti:
Ma dai! Pensa che anche noi ci stiamo meravigliando dello sviluppo trilingue (noi c'abbiamo pure il francese...) diverso tra il primo e la seconda. Mio figlio, come il tuo Joe, ha sempre tenuto separate le tre lingue, al massimo usando costrutti di un'altra lingua, stile "sono non contento". L'italiano e' davvero la sua prima lingua. La piccola invece fa su un paciocco unico. Ha solo 21 mesi, quindi e' presto, ma gia' adesso noi le diciamo: "Dov'e' la tua bocca?" e lei la indica. Poi le indico la mia e le chiedo: "E come si chiama questa?" e lei "Mouth". E va be'...
Ah ah ah bellissimo :D
Ognuno ha il suo stile...
Anche i miei mi hanno fatto stupire in molti modi, poi contando che la nonna (mia madre) parla spesso in dialetto e loro anche cercavano di parlare con lei in dialetto (ognuno a suo modo).
Comunque è vero: se sanno che capisci, usano la lingua o le parole mischiate che non si sforzano. Quando invece sentono la necessità di usare bene una sola, si ingegnano. Sono davvero intelligenti, non li imbrogli :D e se la cavano sempre.
Bravo Woody, e bravo Joe, che bello deve essere ascoltarli...
Slicing Potatoes: mi sono fatta l'idea che un po' dipenda dalla personalità, ma probabilmente molto dipende dal fatto che i secondi spesso parlano la lingua del luogo con i primi...
Bulut: un po' come i ragazzini che vanno a imparare l'inglese all'estero e poi stanno solo fra italiani...come si dice? No pain no gain ;)
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