venerdì 31 maggio 2019

verba volant, scripta manent...anche nel 2019?

Due anni fa l'FBI ha aperto un'indagine per capire se i russi avessero realmente interferito nelle elezioni presidenziali e se Donald Trump li avesse facilitati. A capo di queste indagini ci hanno messo Robert Mueller, l'unico repubblicano di cui stranamente i democratici hanno sempre parlato con devozione. Si sono affidati a lui come a un Messia che avrebbe salvato il mondo o più realisticamente come a un'ultima spiaggia.
In una famosa vignetta del New Yorker, l'anno scorso si vedeva Babbo Natale in ansia all'idea di competere con un regalo come il mitico Rapporto Mueller. Il Rapporto Mueller poi non l'abbiamo trovato sotto l'albero, ci è toccato attendere fino alla primavera. Dopo due anni di indagini segretissime, le aspettative dei democratici erano alle stelle: ci sono prove di collusione con i russi e intralcio alla giustizia (tweets, reportage della stampa e dichiarazioni varie) che sono sotto gli occhi di tutti, chissà cosa avrebbe scoperchiato un'indagine seria. Il fatto è che invece di essere reso pubblico, questo fondamentale Rapporto Mueller all'inizio e per diverse settimane, è rimasto segreto. E' stata diffusa solo una dichiarazione di William Barr, il procuratore generale nominato da Trump, sul senso generale del risultato delle indagini: secondo lui il Rapporto Mueller scagiona Trump da tutte le accuse. In realtà le cose non stanno proprio così. O Barr non lo ha letto o è in cattiva fede perchè quando un mese dopo il Rapporto Mueller è finalmente stato diffuso in una forma più ampia, è stato chiaro che la posizione di Trump è grave.
Un paio di giorni fa per la prima volta dall'inizio di questa storia, Robert Mueller ha rilasciato una dichiarazione alla stampa. Voleva dire che va in pensione e ribadire un'ultima volta i risultati delle sue indagini:
1. Non c'è dubbio che i russi abbiano interferito con le elezioni del 2016.
2. Se avesse potuto scagionare Trump, lo avrebbe fatto, ma non lo ha fatto perchè non poteva (quindi è colpevole? Non lo dice, lo lascia intendere).
3. Il presidente non può essere incriminato come qualsiasi altro cittadino: la costituzione americana prevede altri mezzi di indagine nei confronti del presidente (l'impeachment? Non lo dice, lascia intendere anche questo).
Tutto questo fa scricchiolare una di quelle pochissime certezze granitiche che non ho mai e poi mai messo in dubbio: verba volant, scripta manent, la cosa più semplice del mondo. Si dicono tante cose, ma quello che è scritto, è quello che resta e che ha un peso.
Infatti, Mueller ha chiesto di non essere chiamato a testimoniare in parlamento perchè non farebbe altro che ripetere quello che ha scritto nelle 400 e passa pagine del suo rapporto.
Il problema è che nel 2019 è evidente in questo caso come in tanti altri che la parola scritta, documentata e argomentata fino allo stremo, non vale assolutamente nulla finchè non c'è una figura di riferimento che ripete a voce la stessa cosa (Mueller) o il contrario (Barr, Trump, Sarah Huckabee Sanders e tutti gli altri).
Il dramma è che i due messaggi opposti ricevono la stessa attenzione. Pochissimi vanno a leggere e controllare. La maggior parte si sceglie la verità preferita su una base emotiva. E chi mente non subisce nessuna conseguenza. Quindi se hai scritto qualcosa di fondamentale come Mueller l'unico modo che hai per diffonderlo non è la pubblicazione, ma andare davanti al parlamento o ai giornalisti e ripetere le stesse cose che hai scritto.
Ditemi voi se non è involuzione questa.

giovedì 30 maggio 2019

ogni nuvola nera ha un contorno d'argento

Sapevo che oggi ci sarebbero stati dei temporali -figurati se non ci sono i temporali il giorno in cui devi andare in piscina- ma non ero preoccupata, almeno finché non mi è arrivato un messaggio di Cassandra dall'Oklahoma, il regno dei
tornado. Se ti dice di fare attenzione lei, ti conviene fare attenzione. Dopo tutto, non l'ho mica soprannominata Cassandra per niente. Cosa si fa quando c'è un tornado warning? Innanzitutto, si mette sull'8 per vedere il radar. Se la mappa è tutta rossa come oggi, non è un ottimo segno. Quello che mi ha fatto più impressione è che ogni volta che sono stata nella traiettoria di un potenziale tornado, in passato, ho sentito la tempesta. Stamattina invece, mentre il metereologo sull'8 si affannava a ripetere "Anche se vi sembra tutto sotto controllo, mettetevi al sicuro ADESSO, stavolta non lo vedrete arrivare (sottointeso: il tornado)!" non c'era un filo di vento o una goccia di pioggia. Deve essere quella la famosa calma prima della tempesta che dicono. Un'ansia. Poi il cielo ha cominciato come a ringhiare, non saprei in quale altro modo definire quel suono cupo e minaccioso, e sono partite le sirene che somigliano tanto a quelle dei film sul nazismo. A quel punto, ero da sola, ho preso gli acchiappaconiglietti, i passaporti (!), e ci siamo chiusi in bagno, la stanza più sicura che abbiamo. Siamo stati lì per una ventina di minuti credo. Loro hanno dormito beati tutto il tempo. Mentre li guardavo nell'attesa del tornado che grazie al cielo (letteralmente) non c'è stato, forse ho trovato il lato positivo della loro sordità geriatrica: adesso hanno molta meno paura delle tempeste.
Every cloud has a silver lining, mai proverbio di più azzeccato. Uno dei miei proverbi preferiti. Di solito viene tradotto con c'è sempre un lato positivo o non tutti i mali vengono per nuocere, ma in inglese è molto più poetico, non saprei nemmeno come tradurlo in italiano. Il concetto è che ogni nuvola nera ha un contorno d'argento che ci ricorda che dietro c'è il sole.

martedì 28 maggio 2019

l'entusiasmo

In questo periodo sono molto stressata. Sto per andare in vacanza per un mese e ci sono un sacco di cose da mettere a posto prima della partenza. Chiaramente i compiti più ingrati te li vuoi togliere subito dalle scatole e allora stamattina sono andata a comprarmi un costume da bagno. Avrei preferito fare altro, ma mi toccava. Non ero molto allegra.
La responsabile dei camerini di prova era sicuramente di umore migliore. L'ho incontrata tante volte e la trovo sempre più o meno così:
1. Distratta, ma con aria sognante (innamorata?). Sei lì che dici, chissà quando mi noterà, non sta facendo niente a parte guardare il vuoto... ma non ti passa nemmeno per il cervello di disturbarla.
2. Abbigliamento creativo. Trucco perfetto. Manicure artistica. Sono le 10 di un martedi mattina qualunque, ma lei è saldamente nel 1979 e sta per saltare su un taxi giallo che la porterà all'ultimo party di Andy Warhol.
2. Sorriso smagliante.
3. Battuta scherzosa e complimento pronto. Il bello dei suoi complimenti è che, basandosi su precise osservazioni della realtà, suonano sinceri anche se non hai fatto in tempo a lavarti i capelli e ti devi provare dei costumi e non sei per niente in forma e hai il muso. Lei con il suo occhio clinico, sa trovare quel dettaglio che funziona e in un attimo ti risolleva l'autostima.
4. Dopo che ti lascia nel camerino, ti dice sempre: "Have fun girl!" perchè te lo sei dimenticato, ma fare shopping è divertente o dovrebbe esserlo, ti stai prendendo cura di te, hai la fortuna di poterlo fare, non darlo per scontato, divertiti!
Insomma, io questa donna, la adoro, ogni volta vorrei portarmela via, ma non posso. Allora oggi ho deciso che era arrivato il momento di farle una piccola cortesia. Ho spiato il nome sul cartellino e ho fatto presente al manager quanto è fortunato ad avere un'impiegata così. Lui è stato molto contento, mi ha ringraziato e ha detto che avrebbe riferito subito tutto. Solo che mi ha spiegato che se voglio che L. riceva anche un premio vero e proprio, devo andare online e rispondere a tutto un questionario.
Odio queste cose, di solito esco dal negozio e me ne dimentico, ma non questa volta.
Avete notato quanti entusiasmi, specialmente lavorativi, con l'andare del tempo, si spengono? Non vorrei ritrovarla fra un paio d'anni a sbuffare perchè non le hanno risistemato i vestiti sulle grucce.
Una persona così, per come la vedo io, è un bene comune, raro e prezioso, bisogna fare il possibile per preservarla tale quale.
L'entusiasmo è contagioso, ma va avanti senza esaurirsi solo finchè viene notato e apprezzato da chi sta intorno, altrimenti pian piano ci si ingrigisce e ci si inaridisce.

domenica 26 maggio 2019

tutto così grande

Fra poche settimane riabbraccerò i miei amici in Italia. Alcuni ancora non lo sanno, non è un viaggio molto ben pianificato.
Sono già emozionata al pensiero.
Le sere d'estate, le birre, i concerti.
Da lontano per forza di cose è tutto così grande.
Si parla solo di grandi problemi o di grandi successi. Poi ci si vede ed emerge subito la pura verità di ognuno, quella delle piccole cose, delle sfumature. Si vede chiaramente che alla fine sono quelle che stabiliscono davvero come sta un amico, forse anche come stai tu. Quante volte rivedendo dei vecchi amici, mi sono ritrovata a parlare di qualcosa di cui non avevo mai parlato prima. Qualcosa che non mi sembrava degno di nota e invece evidentemente lo era.
La vita va così veloce, ma poi quel momento in cui finalmente ti fermi semplicemente a guardare negli occhi determinate persone, è oro.
Quell'oro, io me lo devo fare bastare per un anno intero o qualche volta anche di più, ma mi sento estremamente riconoscente e fortunata ad averlo ancora, un po' di qua e un bel po' di là.

giovedì 23 maggio 2019

conoscersi e riconoscersi

Un giorno di fine inverno Woody e Joe fanno amicizia con una bambina al parco. Giocano proprio bene tutti e tre, buon per loro. Io nel frattempo continuo a leggere il mio libro. Dopo un po' emerge il padre della bambina che era rimasto in disparte a parlare al telefono e dice che gli dispiace, ma devono andare via perchè sono in bicicletta e si sta facendo buio. Non ho dubbi: è italiano. Dovete capire che qui di italiani non ce ne sono. Incontrarne uno è sempre un avvenimento.
Per di più in cinque minuti viene fuori che abbiamo la stessa età, che ci siamo trasferiti qui lo stesso anno e anche che siamo sposati con americani che parlano l'italiano, questa sì che è una cosa che mi colpisce, non credo mi sia mai successo prima. E non solo questo, abitiamo vicinissimi e i bambini vanno a scuola insieme. Davvero tante coincidenze. Concordiamo che bisogna assolutamente rivedersi. 
In questi mesi ho avuto modo di approfondire un po' di più la conoscenza di sua moglie. Devo ammettere che ero molto cauta, purtroppo con le amicizie non ho avuto grandissima fortuna qui, soprattutto con gli italiani per qualche strano motivo, e invece più conosco questa famiglia e più mi piacciono tutti quanti. Lei -incredibile- si occupa per lavoro di differenze culturali, il mio pane quotidiano, uno dei miei più grandi interessi e anche il motivo principale per cui è nato questo blog. Potrei ascoltarla per ore, sa tante di quelle cose.
Ma non è finita, c'è la ciliegina sulla torta.
Oramai probabilmente sapete quanto ami le coincidenze.
Un anno e mezzo fa, vi ho raccontato in questo post quello che ho provato quando ho visto nel mio quartiere un cartello che diceva: 
"In questa casa, noi crediamo che le vite dei neri importino, che i diritti delle donne siano diritti umani, che nessun essere umano sia illegale, che la scienza sia reale, che l'amore sia amore, che la gentilezza sia tutto."
Mi aveva rattristato rendermi conto che oramai fosse necessario affermare l'ovvio, però mi aveva anche fatto sentire meno sola.
Ecco, insomma, quel cartello lo avevano messo proprio loro e dopo tutto questo tempo, è ancora lì al suo posto. 
Non so come si evolveranno queste nuove amicizie, ma se quel cartello mi aveva fatto sentire meno sola, sapere c'è qualcuno qui, così vicino a me, che parla la mia lingua, in tutti i sensi, mi dà una grande carica.   

mercoledì 22 maggio 2019

perché non è giusto

Stamattina ho accompagnato Joe in gita con la scuola in uno di quei posti dove si fa indoor skydiving. Dovevamo solo fare dei laboratori di fisica e degli esperimenti. La preside aveva mandato una circolare e aveva anche fatto un discorso, giusto un attimo prima di entrare a tutti i genitori presenti dicendo che certo la scuola non avrebbe potuto impedirlo, ma il gruppo doveva rimanere unito: non era giusto che gli studenti accompagnati dai genitori provassero il tunnel del vento e gli altri no. Tutti d'accordo fino a quando è apparsa una dipendente della struttura dicendo che i genitori potevano pagare un piccolo extra (normalmente credo sia molto più caro) e far provare ai figli anche l'ebrezza del volo oltre ai laboratori.
Sembrava un esperimento sociologico.
Una mamma, una sola, si è fiondata a compilare la liberatoria senza nemmeno pensarci. Un'altra mamma, una sola, ha inveito ribattendo che non era assolutamente giusto nei confronti dei bambini che non potevano farlo. Io non ho inveito, ma le ho dato ragione. Mi sono limitata a non fare nulla. Non l'ho nemmeno chiesto a Joe se volesse volare o meno. In fondo sapeva che non l'avrebbe fatto, perchè complicarsi la vita? Certo, la mia non è stata una decisione sofferta. Joe è un fifone, magari lui per primo non avrebbe voluto farlo anche se glielo avessi proposto. La figlia della mamma che si è arrabbiata invece era disperata perchè voleva farlo tantissimo. Ma la madre è rimasta irremovibile. Messaggio semplice e chiaro: se non possono farlo tutti, non lo fai nemmeno tu perché non è giusto.
Alla spicciolata, tutti gli altri genitori sono corsi a firmare le lunghissime liberatorie. Abbiamo rinunciato solo in tre.
La manager aveva detto che sarebbero stati 'discreti' per non turbare gli altri studenti e invece finite le attività ci è toccato passare più di un'ora a guardare una ventina di bambini volare (per modo di dire, a un metro da terra tenuti per la tuta dall'istruttore). Il tunnel del vento in mezzo e noi tutti intorno che pranzavamo e guardavamo i fortunati. Come si suol dire in questi casi, bambini di serie A e bambini di serie B. Se i tuoi lavorano e non possono accompagnarti in gita o non possono pagare l'extra, sei di serie B.
Ha volato perfino un papà. E perfino il figlio della ex preside, presente quest'anno solo in veste di genitore.
[L'ex preside, tra l'altro, è quella che l'anno scorso quando andai da lei per denunciare un brutto episodio di razzismo si commosse per quei poveri genitori bianchi, la cui figlia era stata razzista a loro insaputa e non per la bambina di colore che era stata discriminata. Qui]
Un'ultima considerazione.
Alcuni dei ricordi più belli della mia infanzia sono di mia madre che mi accompagnava alle gite. Era bravissima, sempre presente, tutti la adoravano. Ero, e sono ancora, orgogliosissima. Quindi conoscendo la gioia di chi riceve questo tipo di attenzione, adesso che sono anch'io una mamma, cosa faccio? Odio le gite, le partite, gli allenamenti, i boy scout, tutto. Ci vado, se devo, ma guardo di continuo l'ora e sospiro. Si vede che sono un mostro senza cuore. Oppure è solo che alla lunga ho notato che tantissime volte è proprio in questo tipo di circostanze che esce fuori il peggio degli adulti. Tutti siamo generosi a parole, tutti siamo pieni di buon senso, ma poi quando si tratta dei nostri figli, chissà dove va a finire quel buon senso. Potrei fare tanti di quegli esempi.
Ricordo un episodio dopo la finale del campionato di calcio della prima elementare. La nostra squadra perde, ma tutti i bambini ricevono un piccolo trofeo per aver partecipato. Un papà costrinse il figlio a buttarlo subito nella spazzatura: hai perso, non lo meriti. Non condanno la questione in sè, se ne può discutere, ma un gesto così forte in un momento di festa...ha rovinato tutto. Altro esempio: bambino con la sindrome di down fa una prova per entrare nella squadra: gli viene fatto capire subito che non è il benvenuto. E non fatemi nemmeno cominciare a parlare dei genitori, tantissimi, che aspettano i figli fuori dagli allenamenti in macchina per un'ora o un'ora e mezza con i finestrini abbassati e l'aria condizionata a palla.
Insomma, il mondo va a rotoli, la società fa schifo, ma la società è soprattutto questa cosa qui che si vede nella vita di tutti i giorni, siamo noi, non è solo Trump o Salvini. Ricordiamocelo.

lunedì 20 maggio 2019

una banana e una torna al cioccolato

- Domani è il tuo compleanno! Cosa ti piacerebbe fare?
- Volare dalla nonna Ia.


- Per quello bisogna aspettare ancora un pochettino. Cosa ti piacerebbe mangiare?
- La torta al cioccolato.
- E per cena?
- Una banana.
Mi sembra di conoscerlo da sempre questo omino, ma sono solo 4 anni. Cosa facevo prima senza di lui? Gli abbiamo raccontato che in certe foto lui non c'è perché non era ancora nato e non è stato molto contento. - Non mi avete portato?
- Non eri ancora nato...
- E dov'ero? - Non lo so...non c'eri. - Non mi avete portato.
Diceva così mentre ciucciava la sua ultima caramella gommosa. L'ultima del pacchetto la mastica all'infinito. Lui sostiene che  l'ultima caramella si chiami Toad. Solo recentemente l'ho convinto che non poteva giocare con Toad dopo averlo ciucciato per 10 minuti. 

Che meraviglia. 
Vorrei ricordare ogni minuto.

giovedì 16 maggio 2019

#representationmatters

Oggi ho fatto una lezione su Murakami in una seconda elementare. Una bimba mussulmana che indossa il velo, di sua iniziativa ha disegnato il suo fiore con il velo. Come sempre #representationmatters ed è bello vedere che i bambini di oggi abbiano spesso l'istinto di prendere in mano la situazione e mostrarsi e farsi ammirare anche quando la società li tratta un po' come se fossero invisibili.

discorsi sui massini sistemi

A volte ci perdiamo a parlare di grandi sistemi, ma la verità è che quando viene eletto uno come Trump (o Salvini), per tantissime persone i cambiamenti sono enormi e riguardano la vita di tutti i giorni.
Me lo ha ricordato una mia amica che si occupa di minori che hanno commesso reati penali.
Mi ha raccontato che il giudice appuntato da Trump qui nella nostra zona, appena arrivato, ha cambiato tutto. Ha riempito il tribunale di bandiere e ha buttato al vento tutte le consuetudini che hanno sempre avuto. Questa persona naturalmente in curriculum non ha nessuna esperienza con i minori e non ha idea delle conseguenze delle proprie azioni. Sta definitivamente stroncando le possibilità di riscatto di un gran numero di ragazzi che già vengono da ambienti poveri e degradati.
Per dire adesso è stato confermato l'incarico a un altro di questi giudici. Si chiama Wendy Vitter, è una donna ed è convinta che l'aborto provochi i tumori.

mercoledì 15 maggio 2019

il voto contro l'aborto in alabama

Il voto contro l'aborto in Alabama è passato con 25 voti favorevoli e 6 contrari. Tutti e 25 i senatori che hanno votato sì sono uomini bianchi. Non hanno fatto nessuna eccezione nemmeno per i casi di violenza sessuale o incesto. I medici che contravvenendo a questa norma, praticheranno l'aborto saranno condannati da 10 a 99 anni di reclusione. 
Gli stupratori saranno più tutelati dei medici.
La speranza ora è che i tribunali blocchino questa legge.
Comunque è scioccante che si sia arrivati a questo punto.


E poi all'improvviso mi viene in mente una coppia di expat europei che ho conosciuto una volta. Avevano vissuto diversi anni nell'Alabama rurale e ne dicevano meraviglie. Queste sono le cose che non sopporto. Vedere persone che si chiudono nel loro piccolo mondo perfetto e si autoconvincono che sia tutto lì. No, non è tutto lì. La realtà ovunque è scomoda e complicata. Sicuramente l'Alabama sarà un gran bel posto per una famiglia bianca e ricca - quanto lo è il Texas per me e la mia famiglia- però magari guardiamo anche oltre il nostro naso qualche volta.
Proprio chi tende a non essere vittima di ingiustizie per me ha la responsabilità morale di guardarsi intorno e denunciare quello che vede. Una cosa è certa, chi le subisce le ingiustizie (anche in Italia) non viene mai ascoltato, anzi spesso non ha nemmeno la forza di denunciare.
Oggi ho un diavolo per capello, scusate.

martedì 14 maggio 2019

tanti passi indietro e uno avanti

Se per caso come la sottoscritta aveste bisogno di un po' di speranza per il futuro... oggi, lo stesso giorno in cui in Alabama è passata una legge che criminalizza le donne e proibisce l'aborto quasi completamente, i bambini americani hanno visto il primo matrimonio gay in un cartone educativo della PBS. 
Tanti passi indietro e uno avanti.

lunedì 13 maggio 2019

il festival del rinascimento

Ieri era la mia festa e ho proposto di andare al festival del Rinascimento. E' uno dei più grandi che ci siano. Il tempo era stupendo e evidentemente un sacco di texani hanno avuto la mia stessa idea. E' talmente grande che dentro non abbiamo avuto problemi, ma abbiamo impiegato una ventina di minuti più del previsto ad arrivare. Mentre eravamo bloccati in fila in mezzo ai campi io ero abbastanza in estasi. Cavalli, fattorie, fiori. Tutto molto bello (appena ho un attimo posto qualche foto su IG). E non l'avremmo mai notato senza rimanere bloccati. A un certo punto Mr. J non ce la fa più e sbotta:
- Certo che sei proprio cambiata... adesso la cerchi la bellezza. Una volta cercavi i difetti, adesso cerchi la bellezza... anche dove non c'è!
Ecco come ridurre un periodo storico a una carnevalata. Anche le sirene dovevano metterci nel Rinascimento. Così si fa diseducazione. E' superficiale. La solita americanata. Il mio primo impatto con il festival qualche anno fa, non è stato proprio dei migliori. Adesso mi è quasi difficile ricordare che problemi vedessi. Adesso, quello che vedo è un esercito di artisti e artigiani appassionati di un periodo storico che lavorano come dei matti tutto l'anno per costruire questo enorme spettacolo. Indossano dei costumi elaboratissimi con temperature il più delle volte proibitive e non escono mai dal loro personaggio. Parlano sempre con l'accento giusto, bevono dalle loro tazze e dalle loro borracce attaccate alle cinture e non ne ho mai visto uno con un cellulare in mano, non indossano nemmeno l'orologio. La prima cosa che Joe ha voluto andare a vedere dopo tre anni, sono state le sirene. E anche Woody oggi non fa che parlare delle sirene. La sorpresa è stata che questa volta c'era anche un bel sireno a cui hanno fatto un sacco di domande e che è stato bravissimo a smontare una serie di stereotipi obsoleti. Anche le giostre manuali sono piaciute tantissimo e non inquinano in nessun modo. E poi gli spettacoli teatrali, i concerti di musica rinascimentale...tutte cose che in Texas non vedi tutti i giorni.
Sono cambiata, ha ragione Mr J, ma è giusto cambiare, no?
Mi sento più serena (o forse sono solo diventata più brava a scegliermi le mie battaglie).

il momento più bello del festival del rinascimento

Comunque il momento più bello del festival del Rinascimento è stato quando siamo andati a vedere un piccolo spettacolo di improvvisazione comica che si intitola qualcosa tipo "Il Cavaliere e il Drago" e una bambina di nove anni è andata sotto al palco a protestare:
- Ucciderai il drago?
- Se vuoi scoprirlo devi guardare lo spettacolo.
- Anche lui ha diritto a vivere! Assassino!
E se n'è andata.
Fantastiche le nuove generazioni.

sabato 11 maggio 2019

appaiono mondi

Ogni tanto si hanno delle passioni che sappiamo non essere condivise se non da tre altri matti come noi, ma non possiamo farci niente, è impossibile smettere di tediare il prossimo. Tipo io sono a un passo dal fermare qualcuno a caso per strada e raccontargli della nuova fase creativa di Woody
per cui abbiate pazienza, per me questo tipo di cose sono la vera "festa della mamma". Nel mio caso ci sta anche la deformazione professionale, è solo che insegnando alle elementari, questo passaggio in particolare, fra i 3 e i 4 anni, ho avuto la possibilità di osservarlo solo una volta nella vita con Joe. Non so se avrò altre occasioni. È un passaggio creativo fondamentale e meraviglioso per ogni bambino. Il giorno prima tutto è completamente astratto, il giorno dopo... Appaiono mondi. All'improvviso Woody non fa altro che disegnare ovunque anche sul suo corpo e ogni volta che disegna qualcosa viene a raccontarmi tutto. L'occhio frettoloso non ci vede niente in questi disegni ma avendo voglia di approfondire un po', si scoprono tante di quelle cose. 
Questo è un cuore che cammina, questo è il Texas, questa è una caverna con dentro un ragno e un pipistrello, questo è il mondo dei dinosauri, la luna, il fuoco, il lago scuro. Stamattina ha fatto un disegno di me che "avevo finito di essere triste". Ero triste perché avevo i capelli a pinna di squalo e non mi piacevano (lo vedete il triangolino azzurro?).
Poi però ho cambiato pettinatura ed ero contenta di nuovo. Sono l'unico essere umano che disegni per ora, mi sento così speciale. L'altro giorno c'era un mostro vicino a me. Ma non ti preoccupare! - mi ha rassicurato subito con veemenza - È un mostro gentile. Stamattina mi ha fatto un ritratto in veste di extraterrestre con tre occhi, circondata da pianeti. E io mi sciolgo, è una fase breve e irripetibile, piena di fantasia. Per la prima volta, mi racconta cosa ha nella testolina, tutte le cose che gli piacciono, che lo colpiscono. E io cerco invano di seguirlo nei suoi viaggi e nei suoi ragionamenti.
- Questa è una cosa a cerchio.
- Ma non è un cerchio...
- Certo non è un cerchio, è una cosa a cerchio.

venerdì 10 maggio 2019

eroi e martiri

Ci sono notizie negli Stati Uniti che si ripetono uguali a se stesse così di frequente che durano cinque minuti. Non ci si fa più caso fra un tweet di Trump e l'altro. Suppongo che all'estero non arrivino nemmeno. Eppure sono le notizie più incredibili. Evidentemente ci siamo tutti abituati all'inconcepibile e all'assurdo. I casi sono due o ci si abitua a tutto o si diventa cinici e indifferenti per non vivere nel terrore.
A distanza di una settimana due ragazzi, il ventunenne Riley Howell in North Carolina e il diciottenne Kendrick Castillo in Colorado, sono morti nello stesso modo: cercando di disarmare qualcuno che era entrato nelle loro classi per fare una strage. Questi due ragazzi, secondo le forze dell'ordine, hanno offerto la propria vita per salvarne molte altre. Sono degli eroi, senza dubbio. Ma dice oggi Elizabeth Bruenig sul Washington Post, non sono semplicemente eroi, sono martiri perchè come i martiri non volevano morire: hanno scelto la morte al posto di un'alternativa di vita che sentivano inaccettabile.
"Vale la pena chiedersi che tipo di periodo storico forzi i suoi giovani a scegliere la morte per amare la vita in assenza della guerra o di qualche altro cataclisma. Ma forse la guerra è già qui e il cataclisma si è esteso così lentamente che qualcuno di noi non è riuscito a vederlo per quello che è".

giovedì 9 maggio 2019

tanti auguri a me

Leggo dal bigliettino che Woody mi ha scritto per la festa della mamma:
"La mia mamma si chiama Mamma.
Ha 4 anni.
Le cose che cucina meglio sono la pizza e i biscotti [quelli preconfezionati che brucio sempre, suppongo]. Alla mia mamma piace mangiare la pizza verde. 
La mia mamma mi aiuta a non essere picchiato da mio fratello.
La mia mamma ride quando mio fratello mi picchia.
La mia mamma è molto brava a disegnare.
Ci piace molto andare al parco insieme.
Voglio bene alla mia mamma perchè le voglio bene."
Troppi complimenti tutti insieme. 
Tanti auguri a me.

Aggiornamento del 14/5/19
Ieri per la prima volta Woody invece di disegnare me o me e lui come sempre, ha fatto un ritratto di lui e Joe. Ha negato fino allo stremo delle forze di aver disegnato suo fratello per una questione di affetto. Poi Joe gli ha detto "Vabbè dammi un abbraccio almeno!" e lui rassegnato: "Ok, aspetta solo un attimo che mi pulisco la roba in mezzo alle dita dei piedi". 
Woody non è un tipo particolarmente sentimentale (fatta eccezione per la sottoscritta) però non è nemmeno un folle! Finalmente abbiamo scoperto il mistero del biglietto della Festa della Mamma. Stamattina ha ripetuto tutto (pizza verde, ecc.) parola per parola e come al solito la maestra non ha capito niente. Lui diceva 'hear' non 'hurt'. Quindi era 'la mia mamma mi aiuta a essere ascoltato da mio fratello' non picchiato e 'la mia mamma ride quando mio fratello mi ascolta' non quando mi picchia. Ma io dico? Non valeva la pena concentrarsi un attimo prima di consegnare tutto questo delirio all'eternità della parola scritta? A lei sarebbe piaciuto che suo figlio (ricordate? Quel poveretto che veniva obbligato a saltare giù dalla rupe...) le scrivesse una cosa simile?
Ci ha fatto ridere molto, questo sì, però insomma, durante la festa a scuola un'altra mamma che non avevo mai visto prima, mi ha chiesto cosa mi avesse scritto il mio dolce bambino e io mi sono un po' vergognata... "La mamma ride quando mio fratello mi picchia". Cosa puoi dire per giustificarti? Lo sanno tutti che i bambini sono innocenti e dicono sempre la verità.
Devo dire che una persona fastidiosa come la maestra di Woody di quest'anno non so se l'ho mai conosciuta. O forse è che siamo partite con il piede sbagliato e da quel momento in poi mi ha irritato qualsiasi cosa abbia fatto, probabilmente è questo. All'inizio dell'anno, ad esempio, ci ha fatto scaricare un'app per mandarci dei simpatici aggiornamenti delle loro giornate scolastiche. Dieci messaggi al giorno e Woody non c'era mai nemmeno per sbaglio. Un giorno ha mandato un video di tutti i bambini della scuola che cantavano e ballavano contenti e c'era anche Woody, evviva. Solo che non si era accorta che mentre tutti saltavano e urlavano, lui piangeva spaventatissimo.
Il lavoretto della Festa della Mamma era una pianta in un vaso dipinto dai bambini. Bello no? Peccato che non ci abbia detto che tipo di pianta fosse e soprattutto non ci abbia avvertito che la pittura era ancora fresca e tutte le mamme si siano sporcate di vernice.
Almeno dopo 9 mesi ha imparato a scrivere il nome di Woody correttamente.
E così.
Vedo un bellissimo dono di fine anno nel suo futuro.

mercoledì 8 maggio 2019

l'eleggibilità delle donne

Osservo i candidati democratici e non posso che notare come sempre la disparità di trattamento fra uomini e donne. C'è una persona come Elizabeth Warren che sta di fatto dettando l'agenda a tutti gli altri, che ha l'esperienza, ha idee precise e piani di azione già ben strutturati per realizzarle e tutti praticamente danno già per vincitore Joe Biden che più che vantarsi dell'amicizia con Obama e dimostrarsi del tutto incapace di chiedere scusa alle donne a cui ha mancato di rispetto (prima fra tutte Anita Hill) non ha ancora saputo fare.
Le donne per competere devono essere sempre infinitamente più competenti dei colleghi maschi. Però a quel punto poi diventano sgradevoli e "non eleggibili". Era già successo con Hillary, speriamo che la storia non si ripeta.

martedì 7 maggio 2019

ma va là

Una sera, qualche mese fa, abbiamo deciso di andare al cinema all'ultimo momento. In questi casi oppure se c'è un'emergenza, non avendo il tempo di chiamare la babysitter, portiamo Joe e Woody in quello che io chiamo "il parcheggio dei bambini". E' una sorta di via di mezzo fra un asilo e una sala giochi. Funziona un po' come un fast food: al posto della finestrella c'è la porta, molli il pupo e te ne vai. Credo che sia fatto proprio per chi come noi non ha nonni nei paraggi ed è un grande aiuto, un'idea geniale direi. Ci sono i giocattoli, i videogiochi, i film, la casetta sull'albero, la pizza. Joe e Woody lo hanno sempre vissuto come un premio, una cosa divertente da fare una volta ogni tanto. 
Quella sera, però Joe non ci voleva andare. Non capivamo. E' successo qualcosa? Hai avuto qualche problema? Niente. E allora?
Comincia a piangere ed è tutto sempre più strano e incomprensibile, Joe non piange mai. Se piange deve essere qualcosa di serio, ma cosa? Non riuscivamo a venirne a capo. Alla fine, ha cominciato a spiegarsi:
- Ho paura che non torniate a riprenderci.
- Ma come? Torniamo sempre a riprendervi, mica vi abbandoniamo. E' anche contro la legge, non vogliamo mica finire in prigione! -cerco goffamente di sdrammatizzare.
- Lo so.
- E allora di che cosa hai paura?
- Ho paura che vi succeda qualcosa.
- Ma cosa vuoi che ci succeda ... E poi qualunque cosa succeda, credimi, torneremo sempre a riprendervi!
- Non se morite.
Gasp.
Uno di quei momenti della vita che sono un po' come uno spartiacque, ne avverti la gravità anche mentre lo vivi. Un macigno.
Se ci avessi ragionato meglio, se avessi pensato seriamente che un giorno avrei dovuto spiegare la morte a mio figlio di otto anni, non so se avrei mai avuto il coraggio di farlo un figlio. Perchè uno quando deve decidere se avere un figlio pensa al parto o all'adozione, all'asilo o alla scelta del pediatra, questioni serissime ma decisamente fuorvianti e secondarie rispetto a tutte le circostanze che ruotano intorno alla crescita di un essere umano fino all'età adulta. E' già tutto così complicato dall'inizio che ci rifiutiamo di accettare che sarà sempre più difficile.
- Ho paura che moriate.
Quando finalmente è riuscito a dirlo così chiaro e tondo, sono rimasta senza fiato. Ma di che mi stupisco poi? Alla sua età ero esattamente come lui, ci pensavo anch'io alla morte dei miei. Non è normale? Era la mia paura più grande. Immaginavo nei dettagli cosa ne sarebbe stato di me e mia sorella senza di loro. La differenza è che non credo di aver mai tirato fuori la questione. A casa mia, non si parlava di queste cose. La risposta sarebbe stata ma va là, cosa vai a pensare? E sarebbe finita lì. 
Chiaramente, il ma va là è stata anche la mia prima penosa risposta, come un riflesso condizionato, ma Joe è un osso duro. Mi ha guardato con quegli occhi lucidi come per dire: no, impegnati. Mr. J è molto bravo con i discorsi paterni. Ha l'autorevolezza, il physique du rôle. Fa dei discorsi paterni bellissimi, da film americano, ma come dicevamo, Joe è un osso duro. Ho proposto un diversivo più che altro per guadagnare un po' di tempo e trovare qualcosa di sensato da dire. Ti va un gelato? Facciamo una partita a Indovina chi?
Alla fine ho deciso di spiegargli semplicemente quello che penso, l'unica cosa che per me è vera a qualunque età.
Tutto può succedere, sì, prima o poi tutti moriremo, ma non sappiamo molto della morte. Non sappiamo quando, come e dove. Quello che sappiamo è che siamo qui in questo momento, è l'unica cosa di cui possiamo essere certi. Sappiamo che lo stiamo costruendo insieme questo momento e che possiamo scegliere come trattarci e come passare questo tempo che abbiamo a disposizione. 
Se ti concentri su questo momento preciso, non hai nulla da temere.
Respira. Sei vivo. Siamo insieme. 
Abbiamo cominciato a fare questo piccolo esercizio tutte le sere. Semplicemente sederci uno accanto all'altra, chiudere gli occhi e respirare. Prima in silenzio totale per un paio di minuti, poi il tempo si è allungato fino ad arrivare a una decina di minuti e abbiamo anche cominciato ad ascoltare della musica classica. Sono attimi preziosi per entrambi.
E va meglio. Ha smesso di svegliarsi di notte e di preoccuparsi della morte o almeno non ne parla più. In compenso, mi parla di tante altre cose, parliamo sempre di più. A volte mi trovo a dovergli spiegare concetti che nessuno ha mai spiegato a me, cose che mi sono sempre sembrate ovvie. Nel bene e nel male, non dà mai niente per scontato. Mi sembra più sereno, anche se so che probabilmente sarà sempre un tipo tormentato il nostro Joe. D'altra parte come fai a non essere tormentato se ti guardi un po' intorno? 

venerdì 3 maggio 2019

le cose si sistemano da sole

Stamattina presto ho ricevuto un'offerta di lavoro che ho dovuto ovviamente declinare. Adesso mi chiama la segreteria del grande capo coordinatore di tutti gli insegnanti di arte della zona, persona che ho fatto l'impossibile per avvicinare, per fissare un colloquio lunedì. 
E siamo solo a metà mattina.
Passo mesi a disperarmi per paura di non trovare lavoro e adesso che l'ho trovato, mi vogliono tutti?
Ah, il tempismo della mia vita.
E anche l'irrequietezza cronica e la totale mancanza di pazienza. E ottimismo. E fiducia in me stessa. Il voler sempre tutto e subito che mi fa vivere male quando poi alla mia età, dovrei saperlo che di solito, pian piano le cose si sistemano da sole.

giovedì 2 maggio 2019

la mia esperienza con la polizia americana

Prima ero su una strada molto grande, andavo veloce. A un certo punto ho visto le luci della polizia e una macchina ferma. C'erano due uomini apparentemente molto agitati, uno bianco e uno nero. Subito dopo la macchina della polizia si è messa di traverso sulle corsie e ha bloccato completamente il traffico. Ho pensato a un incidente, un fuggitivo, qualcosa di molto grave. Invece, era solo un cane. Si era spaventato e non riuscivano a prenderlo. La polizia ha bloccato il traffico per assicurarsi che non venisse investito. Tanti automobilisti sono scesi per cercare di aiutare.
La settimana scorsa ero al ristorante con un'amica. Arriva il cameriere con dei gelati per tutti i nostri bambini. Come? Li mandava un poliziotto a cui avevano fatto ciao ciao con la manina fuori dal ristorante.
Questi sono solo due esempi recenti del tipo di interazione che abbiamo qui con la polizia.
Poi ascolti le notizie ed è terribile. Ti fa quasi più paura la polizia dei cosiddetti criminali.
La verità è che ci sono due Americhe. A seconda del tuo ceto sociale e del colore della tua pelle, ti tocca l'una o l'altra.

mercoledì 1 maggio 2019

novità in vista

Non sono tipo da grandi annunci però è successa una cosa che mi cambierà parecchio la vita e mi fa piacere condividerla con voi.
Ho trovato finalmente il lavoro che cercavo. Insegnerò arte in una scuola elementare proprio qui vicino a casa mia. 
Sembra tutto così perfetto che mi ci è voluto qualche giorno a credere che sia vero. Quando mi succede qualcosa di bello, soprattutto se è qualcosa che desideravo da tanto tempo, chissà perchè tendo sempre a pensare che non sia vero, che qualcuno mi chiamerà per dirmi che c'è stato uno sbaglio.
In questi mesi ho fatto vari colloqui e sono stata a molte job fair (fiere del lavoro organizzate dai vari distretti in cui ogni scuola ha un banchetto e i candidati hanno la possibilità di andare a presentarsi di persona e fare una sorta di pre-colloquio). Il risultato era sempre lo stesso: mi riempivano di complimenti, si dicevano impressionati dalle mie qualifiche, so impressed, ma poi non se ne faceva mai nulla perchè più che altro avevano bisogno di una seconda scelta, in caso l'insegnante di ruolo se ne fosse andato. 
C'era una scuola che stavo tenendo d'occhio in particolare perchè ne ho sentito parlare molto bene. E' una scuola charter. Significa che è pubblica, gratuita e finanziata dallo stato, ma è gestita come una scuola privata. Ha un programma incentrato sulle arti ed è vicina a casa mia. Un giorno finalmente, è apparsa un'offerta di lavoro per un'insegnante di arte part-time.
Ero così disperata nella mia vana ricerca che la mattina dopo mi sono presentata a portare il cv di persona. La segretaria deve avermi preso per matta e infatti non mi ha chiamato nessuno. Mi ci è voluta un po' di fantasia per farmi notare, ma quando sono riuscita a ottenere il mio colloquio, mi sono accorta subito che facevano sul serio. Erano presenti tutte e tre le fondatrici della scuola. Sono insegnanti che hanno lavorato molti anni nella scuola pubblica e poi, frustrate dai problemi che hanno trovato, invece di rimanere a lamentarsi o cambiare lavoro, hanno deciso di fondare una loro scuola. Mi hanno fatto parlare per un'ora del mio metodo di insegnamento, perfino della mia filosofia di insegnamento, e questo mi è sembrato un ottimo segno. A volte, hai l'impressione che cerchino solo dei tappabuchi, invece loro mi seguivano, sapevano di cosa parlavo e se non lo sapevano, ne erano interessate. 
Alla fine del colloquio il lavoro era diventato un full-time. Non ero sicura di aver capito bene. 
Due ore dopo, mi è arrivato il contratto da firmare. Loro chiedevano a me, per favore, di considerarli. 
Normalmente ero io che chiedevo di essere considerata per un lavoro. 
So che sarà dura -passo da cento a cinquecento studenti in un colpo solo!- ma le premesse sono ottime. Mi hanno fatto fare un breve giro della scuola e sembra un posto così creativo e allegro. Ho visto una foto delle fondatrici con Sir Ken Robinson! All'ingresso c'è un vagone di un treno e una grande casetta di legno piena di coniglietti. La scuola si propone di fornire "un'educazione classica per il mondo moderno". 
Finalmente mi sembra di essere nel posto giusto, è una gran bella sensazione. 
Non vedo l'ora di cominciare. 

(Il 31 luglio. Dopo essere stata in Italia!)