Qualche giorno fa Trump ha minacciato di chiudere il confine con il Messico e ha detto ai richiedenti asilo: "Siamo al completo, girate le spalle e tornate da dove siete venuti".
Nessuno ci ha capito niente. Si può chiudere un confine? E' legale? Cosa significa che siamo al completo? Che non c'è più spazio? Che non c'è più lavoro? Perchè entrambe le cose sono false.
Gli ha risposto a distanza Yo-Yo Ma, uno dei musicisti più rinomati al mondo:
"Un Paese non è un hotel e non è al completo".
Poi ha fatto un gesto simbolico, ha tenuto due concerti: uno a Laredo in Texas e l'altro appena oltre il confine, a Nuevo Laredo, in Messico.
Il messaggio è inequivocabile: la cultura costruisce ponti, non alza muri fra le persone.
Cerco di tradurre i punti salienti del suo discorso, ma potete ascoltarlo tutto in modo più completo e dalla sua stessa voce qui.
Dice Yo-Yo Ma:
"Il cibo, l'arte, la scienza e la letteratura sono tutte cose che ci aiutano a capire noi stessi, gli altri e l'ambiente attraverso la testa e il cuore. Questo è cultura. [...] La cultura racconta una storia che riguarda tutti noi, i nostri vicini, il nostro paese, il nostro pianeta, il nostro universo, è una storia che ci unisce tutti come specie. Credo che la cultura sia essenziale alla nostra sopravvivenza. E' il modo in cui inventiamo, il modo in cui uniamo il nuovo e il vecchio, il modo in cui immaginiamo tutti insieme un futuro migliore. In passato ero solito dire che la cultura dovesse avere un posto di rilievo in ogni conversazione sulla politica e sull'economia. Adesso invece sono convinto che la cultura sia il terreno su cui tutto il resto debba essere costruito. La cultura è il luogo in cui il globale e il locale, il rurale e l'urbano, il presente e il futuro si confrontano.
La cultura ci fa diventare quello che siamo e lo fa attraverso la fiducia, l'immaginazione e l'empatia".
1 commento:
Che belli i tempi in cui i leader erano educati e trasmettevano messaggi di tolleranza e speranza!
Che bello quando si trovano persone e personaggi che combattono la maleducazione dei governanti.
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