Un po' di tempo fa per caso, ho ascoltato tutta un'intervista a qualcuno di cui non avevo mai sentito parlare. Non mi capita spesso, ma mi ha come ipnotizzato. E' una cantante giovanissima, si chiama Billie Eilish. Lo schermo era diviso in due. Stesse domande. Un anno esatto di distanza. Da una parte lei a 15 anni prima del successo, dall'altra lei a 16 anni. Come dicevo, ho 40 anni e non l'avevo mai nemmeno sentita nominare, ma a quanto pare questa ragazzina nel giro di un anno è passata da 500 spettatori a 15000, mica bruscoletti. In un solo anno non solo ha realizzato tutti i suoi sogni, ma molto, molto di più. Il suo successo è andato così oltre le sue più esaltanti aspettative, che si capisce benissimo che un anno prima non avrebbe nemmeno potuto immaginarne la portata. Eppure è chiaro: era molto più felice prima di ottenere quello che voleva, non finge nemmeno che non sia così. Sembra che tutto ciò che voleva le sia cascato addosso così di colpo e in così grande quantità da averla stordita e in parte seppellita.
E' una cosa abbastanza triste da vedere.
Ed è una cosa che si sa, no? Desiderare ci fa sentire vivi. E poi?
Raramente abbiamo una rappresentazione visiva di quello che succede dopo, quando si ottiene tutto quello che si vuole e eventualmente anche di più.
Ogni tanto ci penso a questa cosa.
Il famoso 'si stava meglio quando si stava peggio' resta una delle poche grandi e incontrastate verità della vita.
3 commenti:
Forse più che "si stava meglio quando si stava peggio" calza Il sabato del villaggio di Leopardi.
Stella... Mi ha fatto una tenerezza enorme.
Altro che piu' grande di un anno. Mi e' sembrata piu' vecchia di decenni. La disillusione negli occhi, la stanchezza,...
E quando e' arrivato l'abbraccio della mamma mi sono quasi commossa. Si', direi che ha bisogno della sua mamma e di tanti abbracci
Puro Nano Vergine: sì, e ci alziamo decisamente di livello.
Slicing Potatoes: forse più di una psicologa che della mamma, sembra depressa :(
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