- Buongiorno Joe, dormito bene?
Così così. E comincia a raccontarmi che quando lo scorso fine settimana è andato in campeggio e tutti i bambini hanno fatto a turno per dire le storie di paura davanti al fuoco, una ragazzina ha raccontato una storia che lì per lì non gli aveva fatto nessun effetto particolare, ma ripensandoci nel bel mezzo della notte, gli aveva tolto il sonno.
La storia è questa.
- Suonano alla porta e una bambina va aprire. E' un pagliaccio.
- Ma Joe, sicuramente c'era una festa di compleanno da qualche parte e il pagliaccio aveva sbagliato indirizzo poverino.
- Mamma.
- Sì?
- Era sera.
- Va bene, vai avanti, ma sono sicura che se ci ragioni bene, non c'è niente di terrificante in questa storia.
- La bambina chiude in faccia la porta al clown e corre dalla nonna. La nonna le dice di andare a nascondersi in cantina.
- Mah... che storia è? Vedi che è impossibile? Perchè la nonna non ha chiamato la polizia? (Perchè l'ha fatta andare via da sola? In cantina poi? Non ha mai visto un film del terrore questa nonna?)
Mi ignora.
- In cantina però c'era una finestra e la bambina vede che il clown è ancora lì e cerca di entrare così ha tantissima paura e scappa. Il corridoio è pieno di cactus, lei corre via, ma il clown si incastra e non riesce a prenderla.
- Hai visto? Tutto bene quel che finisce bene.
Mi ignora di nuovo.
- Poi però si divincola, la raggiunge e la mangia.
E niente, la storia finisce così.
Anzi finisce che Joe si è tranquillizzato perchè in fondo lui voleva solo quello senza farsi troppe domande e io invece questa notte non dormirò perchè, aveva ragione, questa storia fa davvero paura. E il fatto che l'abbia inventata una bambina di otto anni davanti a un fuoco di sera in campeggio, ancora di più.
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