A volte ritornano. I drammi della vita che si credevano superati, intendo. Da quando siamo tornati dall'Italia, Woody ha smesso di dormire un'altra volta. All'inizio ero così riposata che quasi non ci ho fatto caso, adesso, dopo due mesi, lo ammetto: sono a pezzi. Avevo dimenticato quella sensazione di svegliarsi ogni mattina con il mal di testa, è una vitaccia.
L'altra notte, ad esempio, ero convinta di aver trovato la cura contro l'insonnia. E' semplicissimo, basta assumere qualcuno che ti svegli appena ti addormenti per almeno una settimana di fila, a quel punto l'unica cosa che vorrai sarà dormire. Chissà perché nessuno ci ha pensato prima.
La mente in assenza di sonno fa dei giri incredibili. Mi ritrovo di nuovo a non riuscire a portare avanti un ragionamento, a scambiare una parola per un'altra, a dimenticare le cose. L'umore ne risente più di tutto. Irritabilità e pessimismo cosmico, riassumerei la questione così.
Woody si sveglia due o tre volte per notte e non vuole più tornare a dormire. My bed is scary, il mio letto fa paura, è il leitmotiv da quando ha cambiato letto. E noi abbiamo fatto di tutto. Ci abbiamo appiccicato sopra i disegni dei suoi cartoni animati preferiti, l'abbiamo riempito di stelline fosforescenti, tutti gli orsacchiotti che vuole, due lucine fisse, il proiettore di stelle e anche la musica. Abbiamo perfino cambiato il letto stesso pensando che potesse essere scomodo, ma lui continua a svegliarsi. Ieri sera all'ennesimo my bed is scary, ho deciso di fare un'indagine.
- Woody, mi spieghi perché dici che il tuo letto fa paura?
- Perché c'è un mostro.
- Ah sì? E che mostro è?
- E' verde.
- E cosa fa questo mostro?
- E' cattivo.
- Come fai a saperlo?
- Fa stomp stomp con i piedi.
- Anche gli elefanti fanno stomp stomp, ma non sono cattivi.
- Fa roooooaaar come un dinosauro.
- Ma poverino, lui parla così.
- C'è anche un altro mostro, un mostro rosa.
- Ma dai. Lo sai che sei un bambino fortunato? Nel mio letto non c'è mai stato nessun mostro e invece tu ne hai non uno, ma due! Di sicuro sono amici, magari vogliono diventare anche nostri amici. Facciamo così: stasera li aspettiamo insieme e gli chiediamo se vogliono diventare nostri amici.
Mentre eravamo sdraiati mano nella mano, la tensione era palpabile. Poi un sussulto e a bassa voce:
- Eccolo. E' il mostro verde.
- No, guarda che quella è un'ombra, vedi?
E abbiamo fatto un po' di ombre con le mani e i piedi. Poi ci siamo rimessi ad aspettare e, nel giro di un minuto, si è addormentato sereno, come un angioletto.
Per la prima volta sono andata a dormire con una speranza: lo ha capito, non sono mostri, sono ombre, sono un genio. Ma siccome in realtà purtroppo non sono un genio, stamattina sono ancora qui con il mio mal di testa e il mio caffè e l'intenzione di mordere chiunque si avvicini.
Il malcapitato è stato Joe. Dopo avergli risposto male, mi sono pentita e gli ho spiegato tutto. Gli ho spiegato perché ero di cattivo umore e anche tutto quello che era successo la sera prima. La sua risposta, ancora una volta, inoppugnabile:
- C'è solo una cosa da fare: dobbiamo trovare il mostro rosa.
- Woody, mi spieghi perché dici che il tuo letto fa paura?
- Perché c'è un mostro.
- Ah sì? E che mostro è?
- E' verde.
- E cosa fa questo mostro?
- E' cattivo.
- Come fai a saperlo?
- Fa stomp stomp con i piedi.
- Anche gli elefanti fanno stomp stomp, ma non sono cattivi.
- Fa roooooaaar come un dinosauro.
- Ma poverino, lui parla così.
- C'è anche un altro mostro, un mostro rosa.
- Ma dai. Lo sai che sei un bambino fortunato? Nel mio letto non c'è mai stato nessun mostro e invece tu ne hai non uno, ma due! Di sicuro sono amici, magari vogliono diventare anche nostri amici. Facciamo così: stasera li aspettiamo insieme e gli chiediamo se vogliono diventare nostri amici.
Mentre eravamo sdraiati mano nella mano, la tensione era palpabile. Poi un sussulto e a bassa voce:
- Eccolo. E' il mostro verde.
- No, guarda che quella è un'ombra, vedi?
E abbiamo fatto un po' di ombre con le mani e i piedi. Poi ci siamo rimessi ad aspettare e, nel giro di un minuto, si è addormentato sereno, come un angioletto.
Per la prima volta sono andata a dormire con una speranza: lo ha capito, non sono mostri, sono ombre, sono un genio. Ma siccome in realtà purtroppo non sono un genio, stamattina sono ancora qui con il mio mal di testa e il mio caffè e l'intenzione di mordere chiunque si avvicini.
Il malcapitato è stato Joe. Dopo avergli risposto male, mi sono pentita e gli ho spiegato tutto. Gli ho spiegato perché ero di cattivo umore e anche tutto quello che era successo la sera prima. La sua risposta, ancora una volta, inoppugnabile:
- C'è solo una cosa da fare: dobbiamo trovare il mostro rosa.