martedì 7 agosto 2018

nuotare o scrivere libri

In Italia, Joe andava al campo estivo in piscina tutti i giorni e tutti i giorni facevamo più o meno la stessa conversazione:
- Joe com'è andata oggi?
- Bene!
- Glielo hai chiesto alla maestra (di insegnarti a nuotare)?
- No.
- Ma guarda che a lei fa piacere, è il suo lavoro...
- Lo so.
- Glielo chiedi domani?
- No.
- Ma perchè?
- Ho deciso che imparo a nuotare da solo.
Facciamo conto che è andata così anche l'estate scorsa e forse anche quella prima. Non si è smosso di un millimetro dal suo proposito di imparare a nuotare da solo. Poi venerdi eravamo in piscina, lui giocava con la sua tavoletta da surf e a un certo punto... è stato un secondo. Ho visto proprio come una scintilla nei suoi occhi e... Mamma guarda!
- Joe lo sai che hai appena imparato a nuotare?










Esaltazione pura. Chiaramente la piscina chiudeva cinque minuti dopo, succede sempre così. Per tutto il fine settimana, non ha parlato d'altro. L'unica cosa che voleva era tornare in piscina. E io invece l'ho portato al museo, ma quella è un'altra storia. In piscina ci siamo tornati ieri, ore e ore di nuoto. Mi aspettavo che oggi volesse andarci di nuovo. Anzi ne ero certa, si è divertito talmente tanto ieri e poi adesso sa finalmente nuotare, o stare a galla che per lui è lo stesso, e in piscina ci sono anche i suoi amichetti. Cosa potrebbe desiderare di più?
- Joe cosa vuoi fare oggi?
- Stare tutto il giorno a casa a scrivere libri.
Mi risponde senza nemmeno alzare la testa dal foglio.
Libri al plurale perché sta scrivendo una saga, mica si accontenta di scrivere un libro solo lui.


P.S. 27 Agosto 2018. Ho scoperto anche che si era fatto le istruzioni. Non lascia niente al caso il nostro Joe.

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