Il compleanno di quest'anno è stato eccezionale, il più festeggiato di sempre, con almeno tre sorprese che mi hanno lasciato senza fiato e che mi hanno messo anche alla prova in un modo o nell'altro. L'ultima in ordine di tempo è stata questo viaggio a Budapest. L'idea di andare a scoprire posti nuovi con le mie compagne di viaggio preferite, senza bimbi, senza preoccupazioni... felicità pura.
Se avessi dovuto scegliere un regalo per me, avrei scelto esattamente questo.
Il fatto è che a volte nella vita sul più bello appare qualcosa, qualcosa che è solo dentro di te e che quella felicità pura cerca di inquinarla.
D'altra parte, mica si può lasciare a casa l'autoboicottaggio, no?
Così ti ritrovi lì, valigia pronta, mentre aspetti di andare all'aeroporto a lottare con il panico. L'idea di essere "a distanza d'aereo" dai pupi, ha avuto la meglio mentre loro erano tranquillissimi con i nonni, ignari delle mie paturnie. Quando ho tirato il fiato anch'io, sono stata bene, davvero bene. L'elegante decadenza di Budapest mi ha riempito il cuore.
Mi porto a casa quella sensazione di pace dopo le terme, il vento calmo del Danubio, il perdermi a osservare i mille motivi dei palazzi del centro, mettere il naso dentro a ogni portone e quel ristorantino con le lucine che mi avete consigliato.
Poi tornare in Italia, riconoscere Bergamo fra le montagne in lontananza dall'autostrada e pensare banalmente, come tutti...l'Italia però.
(Foto su IG)
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