mercoledì 15 novembre 2017

l'opinione pubblica americana e quella italiana

Il caso degli scandali sessuali è orribile e angosciante, ma è anche perfetto per fare paragoni. I fatti sono praticamente gli stessi. Da una parte, qui, in un paradigma che continua a ripetersi apparentemente senza fine, chi viene accusato, confessa, si dimette o viene licenziato, si scusa e va a farsi curare, in poche parole: sparisce dalla circolazione. La gente per lo più dice di avere speranza che si sia arrivati al colmo della misura e che ora questo malcostume venga sradicato anche in altri ambiti professionali. 
Tutto per merito di chi, forte del gruppo che si sta formando, sta trovando anche dopo tanto tempo, la forza di denunciare. 
Quello che sta succedendo in Italia, invece, è raccapricciante. Sono le vittime che devono difendersi. 
Nessuno ammette, nessuno si scusa e per di più i colleghi prendono le loro parti. 
E' pazzesco. "Io non le farei lavorare", "non capisco perché denuncino", "cercano visibilità", "perché solo ora?"...ma ci credo che nessuna mai ha osato denunciare prima! 
E poi c'é la ciliegina sulla torta: le donne. Le donne italiane in questa storia sono le peggiori. Qui di solito divorziano le donne, che siano mogli o colleghe, salutano l'accusato e se ne vanno perché non possono ignorare le accuse di altre donne. In Italia senti di mogli che si espongono a difendere l'indifendibile e, va bene, puoi anche in qualche modo comprenderle, ma le altre? Come si fa a difendere qualcuno da un'accusa simile senza essere state nella stessa stanza in quel momento e avere visto con i propri occhi cosa sia successo? E' chiaro che le persone abbiano rapporti diversi. Non è detto che tutti vengano trattati allo stesso modo e anche se si è amici da tanti anni, come ci si può esporre? Chiaramente ognuno tende a tenere le proprie malefatte per sè. Dovreste ascoltare cosa ha detto in lacrime Marc Maron, uno dei migliori amici di Louis C.K. alla radio ieri: non lo ha mica giustificato, anzi, non lo abbandona come amico, ma non si sogna nemmeno di giustificarlo.
Ecco questa cosa in Italia, mi colpisce tantissimo. 
Come si fa a sentire certe storie, sempre simili fra loro, raccontate da diverse persone, e immediatamente schierarsi con l'accusato per partito preso? 
Come se una donna che denuncia un abuso di per sè avesse meno credibilità. Non capisco. Cioè capisco e mi fa piuttosto impressione questa mentalità. 
Qui non è così, escluse alcune fazioni estremiste del partito repubblicano (gugolatevi ---> Roy Moore se avete voglia di controbattere con un po' di whataboutismo). 
La mia sensazione, e mi dispiace, è che perfino nelle tenebre dell'era Trump l'opinione pubblica americana sia avanti anni luce rispetto a quella italiana. Sigh.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai ragione, ho letto con orrore l'intervista a Neri Parenti che praticamente conferma il malcostume "tu parli? E allora non lavori più" evidentemente di uso quotidiano nel mondo del cinema. Perché se un regista così conosciuto afferma candidamente che le "signorine" che hanno denunciato per lui non avrebbero mai più lavorato in un film, significa che questo è un modus operandi standard nello spettacolo italiano. Ed è esattamente a causa di questo ricatto che finora tutte queste storie erano passate sotto silenzio. Non mi sento invece di criticare la moglie, lo shock deve essere tale che forse preferisce negare la realtà. La reazione, di uomini e donne, che cerca di far passare le vittime di molestie dalla parte del torto riflette alla fine la mentalità maschilista presente a tutti i livelli della società italiana.
Carla

nonsisamai ha detto...

Carla: anche solo il fatto che donne adulte vengano chiamate "signorine" ci dice molte, molte cose della società italiana.

Bean far away ha detto...

Cara, raccapricciante è la parola giusta. Le chiamano signorine per sminuire la loro presa di posizione, come chiamano ragazzi i criminali perché sembrino ragazzate, così nessuno si agita e va tutto avanti come sempre...

P.S. sono capitata sul tuo blog per caso (Blog Hopping), mi piace molto come scrivi e che tu non sia una Cranky Blogger come tanti che vivono all'estero. Ho letto un po' quando dici delle differenze tra Italia e USA ma non mi sembra che tu nomini l'invidia.
In tutti i 5 paesi in cui abbiamo vissuto noi, non ho trovato l'invidia che invece cresce spontanea come la gramigna nel nostro bel paese. È un vero peccato.

Giupy ha detto...

Sono al 100% d'accordo con te. Quello che scrivevo qui (https://giupyingermania.blogspot.de/2017/10/metoo-il-mio-incontro-con-il-caimano.html) e' che secondo essere cresciute con vent'anni di Berlusconismo non ci ha fatto un granche' bene, ma magari e' solo la mia opinione.

Anonimo ha detto...

Io invece non concordo.
All'epoca dello scandalo di Gigi Sabani, ci fu gogna mediatica per lui, esattamente come per weinstein.Anche lui sparito dalla circolazione.
Io credo che lo scandalo weinsteinsia sia saltato fuori ora che lui non ha più l'aoppoggio "politico".
E trovo davvero ipocrita che ora tutti gli voltino le spalle ( a lui e a Kevin Spacey..).Cioè tutti sapevano e se ne sono fregati.Ora che la bolla è esplosa non si può far finta di nulla e quindi si prendono le distanze dal "mostro".Non va bene neanche così (secondo me).Scusate ma Tarantino ha ammesso di averci lavorato, nonostante avesse molestato la sua fidanzata.E anche la stessa Asia Argento è un personaggio controverso.Mi dispiace per ciò ceh ha passato, credo che lo stia metabolizzando solo ora.I giornali sono piene di foto sui red carpet con il produttore.Anche lei ha fatto buon viso e cattivo gioco.Forse all'epoca era davvero "soggiogata" non so..

Ho ascoltato anche io l'intervista di Neri Parenti e sono rimasta basita: ammissione di colpa palese.Poi si anche chiamarle "signorine" e non ragazze o donne.In senso dispregiativo.Visto che non cercano notorietà perchè hanno denunciato??è proprio lì che io sono convinta della malafede di Brizzi.
Ma mi rendo anche conto che,se qualcuno accusasse una persona che, con me ,si è sempre comportata correttamente io non me la sentirei di prendere posizione.Coìs come fanno alcune attrici.
Per me la situazione è più complessa di come ce la fanno vedere.
E non mi sento di "affossare" totalmente l'opinione pubblica italiana.
Poi forse io sono di parte perchè qui ci vivo.
simona

Anonimo ha detto...

Violenza sessuale, Molestia sessuale: cose BEN CHIARE. Allusioni, "persona influente", "persona di potere", "battute", "situazione scomoda", etc.: si entra in un campo assai fluido nel quele le donne sono REGINE. Comunque si voglia argomentare, rimane un concetto DIRIMENTE: NESSUNO TI HA TOLTO LA LIBERTA', NE' QUALCUNO TI HA USATO VIOLENZA. Se una donna VUOLE, FA - se una donna NON VUOLE, NON FA. Non siamo più nell'800, anzi: oggigiorno la donna prende l'uomo, lo usa pro domo sua e poi lo butta, non prima di avergli preso quello che vuole: per chi conta può essere la promozione, il film, la carriera; per il poveraccio casa e alimenti...

Anonimo ha detto...

Per anonimo: ci sono casi e casi...non tutti sanno dire di NO,soprattutto per inesperienza o per fragilità.
Abuso di potere è questo: far leva sull'"inferirità" (psicologica, economica, sociale , di qualsiasi tipo) della persona per costringerla a fare qualcosa che non è grardita, in questo caso un eventuale rapporto.Non è solo la "forza fisica" che ti obbliga, ma la situazioen in sè.Io credo anche ad Asia Argento.Perchè secodo me lei, adesso che ha 40 anni ha capito di essere stata "costretta".Magari a 20 anni si è comportata come pensava fosse "dovuto" comportarsi.
Ma trovo ipocrita scandalizzarsi e far finta che nessuno sapesse.Quindi non so cosa sia meglio, come reazione dell'opinione pubblica.
simona

nonsisamai ha detto...

Bean Far Away: Grazie per la visita e benvenuta. Hai ispirato il prossimo post, sappilo.

Giupy: dopo lo leggo, grazie!

Simona: su Gigi Sabani mi trovi del tutto impreparata, ma certo gli scandali oggi stanno scoppiando perché grazie al cielo sta cominciando a venire meno l'appoggio. Non quello politico, infatti il presidente degli US è un molestatore seriale reo confesso. Poi c'è un'altra cosa: gli scandali veri di cui stiamo parlando non riguardano persone per bene insospettabili, riguardano 'open secrets', persone che hanno subito ammesso e di cui tutti sapevano. Se conosci l'inglese ti consiglio vivamente di ascoltare l'intervista a queste due giornaliste del NYT per capire come sono andate le cose e come hanno verificato l'attendibilità delle denunce:

https://www.npr.org/2017/11/15/564310240/times-reporters-describe-how-a-paper-trail-helped-break-the-weinstein-story

Anonimo: dimostri esattamente l'argomento del post, complimenti.

La perfezione stanca ha detto...

Dici bene, anonimo dimostra l'argomento del post. In Italia purtroppo siamo alla preistoria. E le teste sono dure come la pietra.

Anonimo ha detto...

l'appoggio politico che Weinstein aveva era quello dei democratici: forse mi sbaglio, ma la Stessa Hillary Clinton era amica di Weinstein, la Miramax riceveva finanziamenti dagli USA, probabilmente era in buoni rapporti con il governo Obama.
Non ha invece appoggi con il governo di Trump.
Io me lo spiego solo così.é uscito tutto ad un anno esatto dall'elezione di Trump.Perchè??Prechè proprio ora e non lo scorso anno, o due anni fa?? O tra 3 anni??
P.S : io sono di parte, ho frequantato sul lavoor, per alcuni mesi degli americani del wisconsin.Ok, non è l'america, ma io li ho trovati maleducati e maschilisti esattamente come gli italiani e, se posso permettermi, leggermente di più.
Giusto per fare un esempio: all'epoca ero single, vivevo con altre 4 ragazze , avevo già 30 anni suonato ed entrambi mi hanno chiesto se fossi lesbica.
ma in efeftti loor avranno votato Trump e hanno, sul caso weinstein, la stessa opinione che ha l'italiano medio.
simona