Questa mattina c'e' stata la recita di fine anno di Joe. Ogni bambino doveva declamare una piccolissima poesia. Ho sempre pensato che Joe non fosse esattamente timido, ma di certo nemmeno un grande estroverso. In questa occasione invece e' uscito fuori che e' diventato un mezzo show man a mia completa insaputa. Quante fasi che attraversano i bambini, e' incredibile. Penso che la maestra lo abbia fatto esibire per primo per dare coraggio agli altri che apparivano per lo piu' in un evidente stato di disagio. In qualche modo tutti sono riusciti a dire la loro poesia e siamo arrivati all'ultimo bambino. La maestra lo ha chiamato, ma non si e' voluto muovere. Era paonazzo, con le braccia incrociate, lo sguardo per terra. Il pubblico era in attesa e cosi' anche gli altri bambini, ma la maestra senza perdere ne' la calma ne' il sorriso ha esclamato:
- Perche' non aiutiamo il nostro amico? Possiamo tutti salire sul palco e recitare la poesia con te, va bene?
Tutti i bambini sono saliti sul palco, ma il bambino reticente, e' rimasto immobile. La maestra e' andata verso di lui e l'ha preso per mano. Lui a quel punto ha perso il controllo e ha cominciato a prenderla a calci e pugni. Parliamo di un bambino di cinque-sei anni, un po' grandicello per una scena simile. Una segretaria ha portato via il bambino violento per un minuto e gli altri hanno recitato tutti insieme la sua poesia. Ma la cosa meravigliosa e' che quando e' tornato, la maestra lo ha abbracciato, non so cosa gli abbia detto e lui la sua poesia a quel punto l'ha recitata come tutti gli altri. Ammetto di essere un po' ipersensibile in questi giorni, ma ho dovuto lottare per rimandare indietro un paio di lacrimucce.
E' che la maestra era cosi' piena di amore.
Probabilmente una mamma (e la mamma di quel bambino era, forse l'unica, assente durante la recita) si sarebbe arrabbiata a morte senza pensare all'umiliazione del bambino, invece la maestra e' stata velocissima nel trovare la soluzione migliore per tutti: gli ha fatto capire che la punizione se l'era gia' data da solo comportandosi cosi' davanti a tutti e che poteva ancora rimediare, si puo' sempre rimediare. E poi gli ha dimostrato il suo supporto perche' dove la trovi la forza di rialzarti se nessuno ti tende una mano? Credo che l'unica cosa che abbia consentito al piccolo Hulk di riprendersi sia stata la fiducia che gli e' stata concessa dalla sua maestra malgrado quel comportamento ingiustificabile.
- Perche' non aiutiamo il nostro amico? Possiamo tutti salire sul palco e recitare la poesia con te, va bene?
Tutti i bambini sono saliti sul palco, ma il bambino reticente, e' rimasto immobile. La maestra e' andata verso di lui e l'ha preso per mano. Lui a quel punto ha perso il controllo e ha cominciato a prenderla a calci e pugni. Parliamo di un bambino di cinque-sei anni, un po' grandicello per una scena simile. Una segretaria ha portato via il bambino violento per un minuto e gli altri hanno recitato tutti insieme la sua poesia. Ma la cosa meravigliosa e' che quando e' tornato, la maestra lo ha abbracciato, non so cosa gli abbia detto e lui la sua poesia a quel punto l'ha recitata come tutti gli altri. Ammetto di essere un po' ipersensibile in questi giorni, ma ho dovuto lottare per rimandare indietro un paio di lacrimucce.
E' che la maestra era cosi' piena di amore.
Probabilmente una mamma (e la mamma di quel bambino era, forse l'unica, assente durante la recita) si sarebbe arrabbiata a morte senza pensare all'umiliazione del bambino, invece la maestra e' stata velocissima nel trovare la soluzione migliore per tutti: gli ha fatto capire che la punizione se l'era gia' data da solo comportandosi cosi' davanti a tutti e che poteva ancora rimediare, si puo' sempre rimediare. E poi gli ha dimostrato il suo supporto perche' dove la trovi la forza di rialzarti se nessuno ti tende una mano? Credo che l'unica cosa che abbia consentito al piccolo Hulk di riprendersi sia stata la fiducia che gli e' stata concessa dalla sua maestra malgrado quel comportamento ingiustificabile.
Quest'anno ho avuto uno studente molto problematico anch'io. A un certo punto sembrava lo volessero mandare via dalla scuola (e' una scuola privata e si puo') per il solo motivo che con il suo comportamento impediva all'intera classe di imparare. La madre era disperata. Voglio dire: per chiedere un colloquio perfino alla maestra di arte una madre deve essere disperata, e' la prima volta che mi capita in dieci anni. Il bambino era gia' seguito non da uno psicologo, ma da un intero team di psicologi, eppure non se ne veniva a capo. Cosi' mi ha proposto un ultimo tentativo, di essere presente durante le lezioni. E' da gennaio che viene a scuola tutti i martedi puntualissima, i bambini pensano che sia la mia assistente e le cose con suo figlio pian piano stanno cominciando a migliorare. Ieri, dopo l'ultima lezione mi ha detto qualcosa di molto importante, ma che credo di aver assorbito solo oggi quando ho visto come si e' comportata la maestra di Joe.
Mi ha spiegato quanto e perche' le piace il mio modo di insegnare, pero' ha aggiunto che il motivo per cui si sente piu' riconoscente nei miei confronti e' un altro, e' la bonta'.
- I risultati accademici sono importanti, ma so che mio figlio si ricordera' di avere avuto una maestra che gli ha dimostrato amore.
Mi viene in mente la splendida Maya Angelou.
- I risultati accademici sono importanti, ma so che mio figlio si ricordera' di avere avuto una maestra che gli ha dimostrato amore.
Mi viene in mente la splendida Maya Angelou.
"Ho imparato che le persone dimenticheranno quello che hai detto ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire".
3 commenti:
Se fossi quella mamma ti abbraccerei fortissimo. Anzi, pensandoci bene, ti abbraccio comunque! Tu non fai sentire bene solo i bambini a cui insegni, ma anche noi, noi che ti leggiamo da lontano. Tu riesci a farti sentire vicinissima. Tu scrivi col cuore. E probabilmente insegni anche così.
Ma non vale! L'ho detto che sono piagnucolosa in questi giorni...accidenti grazie La Perfezione Stanca, ne avevo bisogno di queste parole. <3
Oh, dirtele ha fatto bene anche a me. Sai, la mia migliore amica è un'insegnante di storia dell'arte. È arrivata all'insegnamento tardi, dopo aver fatto altri lavori legati all'arte. Insegnare a tante classi le faceva un po' paura. Ma ci si è messa con entusiasmo e con amore. Amore per l'arte, certo, ma anche amore per i ragazzi, alla fine. E lo fa con entusiasmo, con impegno, cercando di insegnare ai suoi alunni a vedere la bellezza. E saper vedere la bellezza ci rende più belli dentro. Io l'ho imparato dalla mia amica. E tu sei come lei.
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