Mi piacerebbe molto scrivere di altro con il poco tempo che ho a disposizione, ma ieri ho ricevuto un sacco di messaggi dopo la sconfitta di Trump sul sistema sanitario e cosi' ho pensato di spiegarvi in breve cosa e' successo, cosa e' arrivato a me qui almeno, e come la penso.
Uno degli obiettivi principali del programma elettorale di Trump era abrogare e sostituire il sistema sanitario voluto da Obama ma, nonostante la maggioranza in entrambe le camere, ieri la riforma non e' passata.
Il sistema di Obama e' perfetto? Assolutamente no.
Considerate che la mia famiglia, ad esempio, paga piu' di tre volte tanto rispetto a otto anni fa. Vi confesso che adesso che siamo in quattro, cominciamo a fare fatica con le spese mediche e le difficolta' sembrano aumentare e non diminuire andando avanti.
Eppure gioisco di questa mancata abrogazione. Gioisco perche' il cosiddetto Obamacare si basa su un principio solidale: chi e' piu' sano, ricco e giovane, sostanzialmente paga per chi e' piu' malato, povero e vecchio. Milioni di persone sono state in grado di permettersi una polizza assicurativa sanitaria per la prima volta grazie a questo sistema. In passato spesso chi aveva avuto un tumore o una malattia cronica come il diabete, anche volendo, non riusciva ad assicurarsi.
Con tutte le sue imperfezioni, l'Affordable Care Act o Obamacare ha permesso agli americani di avvicinarsi pian piano e per la prima volta all'idea che, come avviene in tutti i paesi piu' avanzati del mondo, la copertura sanitaria debba essere un diritto universale.
E' questo per me il grande merito storico di Obama in politica interna: avere infranto quell'enorme barriera culturale data dall'idea che l'assicurazione sanitaria non sia un diritto, ma una responsabilita' e se non sei in grado di assumertela questa responsabilita', e' colpa tua e ti arrangi. Qualunque cosa succeda in futuro, dovremo ringraziare Obama di aver aperto questo dibattito che prima non esisteva.
Trump ha cavalcato lo scontento della classe media per tornare indietro. Ha convinto i suoi elettori al grido di Repeal Obamacare (Abroghiamo l'Obamacare), solo che dopo le elezioni e' venuto fuori che la maggior parte di loro non aveva capito che Obamacare e ACA (Affordable Care Act) ovvero l'assicurazione di cui stavano usufruendo, erano esattamente la stessa cosa.
Odiavano a tal punto Obama da essere contrari per partito preso a qualunque cosa portasse il suo nome, anche un servizio utile e fondamentale come questo.
E' stato calcolato che se il piano di Trump fosse passato circa ventiquattro milioni di cittadini, molti dei quali suoi elettori per ironia della sorte, sarebbero rimasti senza copertura nel giro di pochi anni e rimanere senza copertura sanitaria qui e' una tragedia.
Guardate Paul Ryan, il portavoce della Camera, dimostrare in questo video di non avere per niente chiaro cosa sia un'assicurazione.
Vi racconto un piccolo aneddoto. Una mia amica americana e assicurata, recentemente si e' rotta una gamba e il medico le ha detto che poteva operarla e la gamba sarebbe tornata come prima oppure avrebbe continuato ad avere dei dolori e non avrebbe mai camminato come prima. Poi le ha chiesto se voleva essere operata. Lei in un primo momento si e' stupita della domanda perche' stando cosi' le cose, non vedeva una scelta. Mi ha raccontato che solo in quel momento ha realizzato che ci sono persone che non hanno la possibilita' di curarsi. Ottomila dollari e' la cifra che le costera' l'operazione nonostante l'assicurazione, non tutti ce li hanno. Immaginate cosa significhi ricevere una diagnosi per una malattia grave o rompersi un osso senza copertura, dovendo pagare migliaia di dollari per una semplice radiografia, non essere in grado di lavorare ne' di curarsi con una famiglia a carico. Puo' un paese civile non prevedere un aiuto per i cittadini che si trovano in situazioni gravi, ma perfettamente nella norma come queste?
Secondo il governo Trump no, ma la sua filosofia ha perso, ancora una volta ha perso.
Il presidente ha attaccato la stampa e la stampa ogni giorno lo tampina, ha offeso i giudici e i giudici continuano a bloccarlo, ha sminuito i servizi segreti e questi hanno confermato ufficialmente sia che l'accusa che Obama lo avrebbe fatto spiare e' un'invenzione sia che e' sotto investigazione per quanto riguarda i rapporti con la Russia. Si e' lamentato perfino della satira e questa imperterrita non gli da' tregua. E per finire c'e' la gente comune che continua a protestare. Ogni assemblea municipale si trasforma in una manifestazione contro quei politici che hanno permesso di arrivare alle circostanze in cui ci troviamo.
E' dura, ma i motivi per sperare ci sono.
Resistiamo.
domenica 26 marzo 2017
mercoledì 22 marzo 2017
cinque dollari. o solo uno
Ieri Joe torna a casa da scuola e mi dice tutto agitato:
- La maestra ha detto che bisogna portare i soldi per la gita! Mancano tre settimane e possiamo portare cinque dollari oppure un dollaro. Se qualche bambino si dimentica di portare i soldi andiamo lo stesso allo zoo, ma non facciamo niente di speciale come andare sul trenino.
Mi e' venuta una tristezza a pensare che magari in classe di Joe c'e' qualche bambino che non puo' portare a scuola cinque dollari e nemmeno uno per andare allo zoo.
Vivo in questo quartiere da tanti anni. Non e' un quartiere povero, per niente, e nemmeno ricco, e' un posto normale nei suburbi. Mai sentito di nessun crimine in dieci anni. Eppure adesso che ho un figlio nella scuola pubblica noto tante cose in piu'.
La mensa, ad esempio, e' gia' piena prima del suono della campanella al mattino. Tutti quei bambini arrivano in anticipo per fare colazione perche' a casa non hanno da mangiare. Ricevono il pranzo di sicuro e poi non so di preciso come funzioni in questa scuola in particolare, ma ho letto che in altre danno anche la cena nel pomeriggio e le mense restano aperte durante le vacanze per non rischiare di lasciare i bambini a digiuno. Fa impressione, eh?
E' un po' come il razzismo. Tanti non credono che esista perche' non lo vivono sulla propria pelle, eppure in questo paese, uno dei piu' ricchi al mondo, il razzismo c'e' e c'e' anche la fame.
In tutto questo il governo Trump ha proposto di tagliare i fondi sia per questo servizio agli studenti sia per Meals on Wheels che consegna cibo a casa degli anziani in difficolta'.
Mi ha lasciato completamente di stucco sentire questo ragionamento dal direttore del budget del governo:
"Questi dovrebbero essere programmi educativi, giusto? Dovrebbero nutrire i bambini che non hanno cibo a casa cosi' che vadano meglio a scuola. Ma sapete che c'e'? Non esiste una prova provata che funzionino."
In altre parole, bisogna dare da mangiare solo ai bambini che se lo meritano. Ma non gli viene in mente che la mancanza di cibo possa essere la punta dell'iceberg? Che un bambino in una famiglia che non puo' permettersi di mettere insieme il pranzo con la cena magari ha genitori morti, malati, in prigione, violenti e chissa' quali altri problemi?
I bambini vanno seguiti per ottenere risultati positivi a scuola, il cibo dovrebbe essere il minimo, la base per una buona crescita, non un premio per un buon voto.
Che brutto mondo e quello che piu' fa specie e' che la maggior parte di quelli che approvano questo governo e questi ragionamenti si definiscono cristiani, antiabortisti o pro life come si dice qui, a favore della vita, ma solo quella dei feti evidentemente. Una volta fuori di li', ti arrangi. Che ipocrisia.
- La maestra ha detto che bisogna portare i soldi per la gita! Mancano tre settimane e possiamo portare cinque dollari oppure un dollaro. Se qualche bambino si dimentica di portare i soldi andiamo lo stesso allo zoo, ma non facciamo niente di speciale come andare sul trenino.
Mi e' venuta una tristezza a pensare che magari in classe di Joe c'e' qualche bambino che non puo' portare a scuola cinque dollari e nemmeno uno per andare allo zoo.
Vivo in questo quartiere da tanti anni. Non e' un quartiere povero, per niente, e nemmeno ricco, e' un posto normale nei suburbi. Mai sentito di nessun crimine in dieci anni. Eppure adesso che ho un figlio nella scuola pubblica noto tante cose in piu'.
La mensa, ad esempio, e' gia' piena prima del suono della campanella al mattino. Tutti quei bambini arrivano in anticipo per fare colazione perche' a casa non hanno da mangiare. Ricevono il pranzo di sicuro e poi non so di preciso come funzioni in questa scuola in particolare, ma ho letto che in altre danno anche la cena nel pomeriggio e le mense restano aperte durante le vacanze per non rischiare di lasciare i bambini a digiuno. Fa impressione, eh?
E' un po' come il razzismo. Tanti non credono che esista perche' non lo vivono sulla propria pelle, eppure in questo paese, uno dei piu' ricchi al mondo, il razzismo c'e' e c'e' anche la fame.
In tutto questo il governo Trump ha proposto di tagliare i fondi sia per questo servizio agli studenti sia per Meals on Wheels che consegna cibo a casa degli anziani in difficolta'.
Mi ha lasciato completamente di stucco sentire questo ragionamento dal direttore del budget del governo:
"Questi dovrebbero essere programmi educativi, giusto? Dovrebbero nutrire i bambini che non hanno cibo a casa cosi' che vadano meglio a scuola. Ma sapete che c'e'? Non esiste una prova provata che funzionino."
In altre parole, bisogna dare da mangiare solo ai bambini che se lo meritano. Ma non gli viene in mente che la mancanza di cibo possa essere la punta dell'iceberg? Che un bambino in una famiglia che non puo' permettersi di mettere insieme il pranzo con la cena magari ha genitori morti, malati, in prigione, violenti e chissa' quali altri problemi?
I bambini vanno seguiti per ottenere risultati positivi a scuola, il cibo dovrebbe essere il minimo, la base per una buona crescita, non un premio per un buon voto.
Che brutto mondo e quello che piu' fa specie e' che la maggior parte di quelli che approvano questo governo e questi ragionamenti si definiscono cristiani, antiabortisti o pro life come si dice qui, a favore della vita, ma solo quella dei feti evidentemente. Una volta fuori di li', ti arrangi. Che ipocrisia.
lunedì 20 marzo 2017
qualcosa non torna
Ieri abbiamo provato per la prima volta un ristorante che ci è stato raccomandato caldamente da moltissime persone. È molto carino, Texas style con una cucina tradizionale. Funziona così. Tu scegli un tipo di carne e loro ti portano un sacco di contorni. Non penso sia possibile finirli, ma se li finissi potresti continuare a ordinarne senza pagare nulla di più. In quattro abbiamo mangiato molto bene e speso trenta dollari che non è niente per un servizio simile. È avanzata tantissima roba, soprattutto carne.
Il problema è questo. Forse io sono un po' ipersensibile come sempre, ma mi sono sentita in colpa alla fine. In qualunque ristorante qui ti chiedono se vuoi portare via gli avanzi. Qui puoi portare via solo la carne, ma per scoraggiarti te la fanno mettere in una busta di plastica trasparente tipo quelle del supermercato. No grazie. I contorni li buttano in automatico. Insomma a me a vedere tutto quel cibo buttato, è venuta la malinconia. Mentre in Europa si cominciano a cercare soluzioni per non sprecare il cibo dei supermercati e dei ristoranti qui nessuno batte ciglio davanti a questi comportamenti. Sono sicura che non riciclano nemmeno. Perfetto esempio di quel consumismo americano che tanto fa odiare questo paese nel mondo.
Il problema è questo. Forse io sono un po' ipersensibile come sempre, ma mi sono sentita in colpa alla fine. In qualunque ristorante qui ti chiedono se vuoi portare via gli avanzi. Qui puoi portare via solo la carne, ma per scoraggiarti te la fanno mettere in una busta di plastica trasparente tipo quelle del supermercato. No grazie. I contorni li buttano in automatico. Insomma a me a vedere tutto quel cibo buttato, è venuta la malinconia. Mentre in Europa si cominciano a cercare soluzioni per non sprecare il cibo dei supermercati e dei ristoranti qui nessuno batte ciglio davanti a questi comportamenti. Sono sicura che non riciclano nemmeno. Perfetto esempio di quel consumismo americano che tanto fa odiare questo paese nel mondo.
domenica 19 marzo 2017
la festa del papa'
In dieci anni di Nonsisamai non ho mai scritto di alcune delle persone a cui tengo di più al mondo, soprattutto del mio papà ed è strano ma mi viene il magone solo a pensare alla sua faccia, al suo famoso naso storto, gli occhi piccoli e verdi, i capelli sempre più sale e meno pepe. Ho avuto un'infanzia meravigliosa e il mio papà mi ha insegnato tutte le cose che mi sono servite di più nella vita: l'immaginazione, il senso di responsabilità, il coraggio e anche un pizzico di incoscienza. E poi mi ha sempre ascoltato, fin da piccolissima, con grandissimo interesse. Ben pochi adulti nel mondo da cui viene lui, rispettano l'opinione dei bambini in questo modo.
Mi sono commossa ieri quando ho detto a Joe che oggi è la festa della papà italiana e che dobbiamo fare qualcosa di speciale per Mr J e lui mi ha risposto: "E anche per il nonno Cacco".
Buona festa del papà a tutti i papà presenti, passati, futuri e nel cuore.
Mi sono commossa ieri quando ho detto a Joe che oggi è la festa della papà italiana e che dobbiamo fare qualcosa di speciale per Mr J e lui mi ha risposto: "E anche per il nonno Cacco".
Buona festa del papà a tutti i papà presenti, passati, futuri e nel cuore.
venerdì 17 marzo 2017
la fortuna di avere i nonni italiani
sabato 11 marzo 2017
la direzione
Ieri sera, a cena con amici, cercavamo in qualche modo di consolarci a vicenda e di dare un senso alla bizzarra realta' che ci ha travolto dopo le elezioni. Ci chiedevamo soprattutto quand'e' che e' diventata accettabile la meschinita'. A parte le solite questioni razziste e le follie che arrivano sui media in tutto il mondo, una volta, non tanto tempo fa, nessuno si sarebbe sognato di chiedere ad alta voce, nella vita quotidiana perche' i sani dovrebbero pagare l'assicurazione medica per i malati o perche' se io non ho figli dovrei preoccuparmi delle tasse sulla scuola. Qualcuno e' stato sentito sostenere addirittura che gli uomini non dovrebbero pagare le cure per le donne che partoriscono dato che non partoriranno mai.
L'individualismo che abbiamo sempre visto qui e che fa parte della mentalita' e della cultura di questo paese, sta raggiungendo vertici paradossali.
Del resto c'e' tutta una classe politica che non fa altro che alimentare questi sentimenti negativi, gente che non si vergogna di metterci la faccia. Ci sono molti segnali incoraggianti di resistenza per carita', ma la sensazione e' che la societa', e ancor di piu' l'umanita', in qualche maniera stia implodendo.
E' come se avessimo corso come pazzi per un pezzo e adesso avessimo completamente perso la direzione.
L'individualismo che abbiamo sempre visto qui e che fa parte della mentalita' e della cultura di questo paese, sta raggiungendo vertici paradossali.
Del resto c'e' tutta una classe politica che non fa altro che alimentare questi sentimenti negativi, gente che non si vergogna di metterci la faccia. Ci sono molti segnali incoraggianti di resistenza per carita', ma la sensazione e' che la societa', e ancor di piu' l'umanita', in qualche maniera stia implodendo.
E' come se avessimo corso come pazzi per un pezzo e adesso avessimo completamente perso la direzione.
venerdì 10 marzo 2017
alla scoperta di se stesso
È da un paio di giorni che Joe ripete che da lunedì prossimo scatta la sua settimana TV free, senza TV. A me la cosa all'inizio ha fatto molto ridere: Joe adora i cartoni, non riesco nemmeno a immaginare che se ne privi e per di più, da solo.
Ieri mentre tornavamo dagli allenamenti di baseball, ha tirato fuori lo stesso proposito e Mr J ha avuto la mia stessa reazione, è scoppiato a ridere, solo che avendo sentito questa cosa più e più volte, ho deciso di indagare. Così Joe ci ha spiegato che si è reso conto di guardare troppi cartoni e che in questo modo non fa altre attività che potrebbero magari piacergli più di guardare i cartoni. Allora ha deciso di non guardare i cartoni e provare ogni sera una nuova "attività", dice lui. Alla fine della settimana avrà più chiaro quello che gli piace. La settimana successiva, sarà la volta dei video games. Niente video games per una settimana. Fra due settimane, e si arriva davvero alla fantascienza, ma staremo a vedere, niente cartoni e niente video games. Insomma, Joe a sei anni, sta cercando di conoscere se stesso.
Dubito che porti a termine questo piano così come lo ha concepito sulla carta, ma accidenti... quanto è saggio il nostro Joe?! Più di me di sicuro. Dovrei provarci anch'io, una settimana senza smart phone e una senza computer.
E poi muoio perché non ce la posso fare, impossibile.
Ieri mentre tornavamo dagli allenamenti di baseball, ha tirato fuori lo stesso proposito e Mr J ha avuto la mia stessa reazione, è scoppiato a ridere, solo che avendo sentito questa cosa più e più volte, ho deciso di indagare. Così Joe ci ha spiegato che si è reso conto di guardare troppi cartoni e che in questo modo non fa altre attività che potrebbero magari piacergli più di guardare i cartoni. Allora ha deciso di non guardare i cartoni e provare ogni sera una nuova "attività", dice lui. Alla fine della settimana avrà più chiaro quello che gli piace. La settimana successiva, sarà la volta dei video games. Niente video games per una settimana. Fra due settimane, e si arriva davvero alla fantascienza, ma staremo a vedere, niente cartoni e niente video games. Insomma, Joe a sei anni, sta cercando di conoscere se stesso.
Dubito che porti a termine questo piano così come lo ha concepito sulla carta, ma accidenti... quanto è saggio il nostro Joe?! Più di me di sicuro. Dovrei provarci anch'io, una settimana senza smart phone e una senza computer.
E poi muoio perché non ce la posso fare, impossibile.
mercoledì 1 marzo 2017
il mattino a casa johnson
- Mamma lo sai che ieri ho visto una bambina raccogliere delle piante e buttarle nella spazzatura?!
- Oh no...
- Non ti preoccupare le ho parlato!
- E cosa le hai detto?
- Che se strappa le piante non c'e' piu' cibo per gli erbivori e se gli erbivori muoiono non ci sara' piu' cibo per i carnivori e...
- E poi cosa mangiamo?
- Ma noi non siamo carnivori, mamma. Noi siamo onnivori, e' per questo che abbiamo dei denti piatti e dei denti aguzzi.
- Si, si certo...e la bambina cosa ti ha detto?
- Ha detto... "E cosa succede se un asteroide colpisce il pianeta terra?!" Ma io le ho detto che e' molto difficile.
- Oh no...
- Non ti preoccupare le ho parlato!
- E cosa le hai detto?
- Che se strappa le piante non c'e' piu' cibo per gli erbivori e se gli erbivori muoiono non ci sara' piu' cibo per i carnivori e...
- E poi cosa mangiamo?
- Ma noi non siamo carnivori, mamma. Noi siamo onnivori, e' per questo che abbiamo dei denti piatti e dei denti aguzzi.
- Si, si certo...e la bambina cosa ti ha detto?
- Ha detto... "E cosa succede se un asteroide colpisce il pianeta terra?!" Ma io le ho detto che e' molto difficile.
E niente questo e' Joe alle sei e mezza del mattino a sei anni.
p.s. Tutto questo (e in realta' molto di piu'...) lo ha detto in inglese. In questo periodo l'italiano gli sta stretto, credo non capisca a cosa gli serva visto che lo capiamo tutti se parla nella lingua che gli risulta piu' semplice e spontanea. Urge un bel viaggio in Italia per rimettere tutto nella giusta prospettiva.
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