mercoledì 11 gennaio 2017

la bolla

Ieri sera ho lasciato che Joe stesse alzato un po' più del solito per ascoltare l'ultimo discorso di Obama. Non so quanto abbia capito, ne riparleremo più tardi insieme, ma volevo che anche lui avesse almeno un ricordo di questo presidente. I bambini hanno bisogno di modelli e non volevo perdere quest'occasione di ascoltare un uomo che parla non solo di risultati raggiunti e di politica, ma degli stessi valori che stiamo cercando di insegnargli. 
Avevo bisogno che mio figlio sentisse per esempio che i bambini clandestini o i rifugiati hanno diritto a essere amati e a ricevere una buona educazione come tutti gli altri, che questo paese e' forte grazie all'apporto di tutti i suoi abitanti senza distinzioni. Obama ha ricordato che una volta si diceva quello che si dice ora dei messicani e dei musulmani degli italiani e degli irlandesi e oggi viene quasi da ridere a pensarci. Volevo che Joe vedesse l'umilta' dell'uomo piu' potente del mondo che ringrazia. Obama ieri sera ha ringraziato tutti. Ha ringraziato i cittadini per quello che gli hanno insegnato in questi otto anni. Ha ringraziato per quello che lui ha imparato facendo il presidente e ha riconosciuto il merito di tutti quelli che lo hanno aiutato perche' solo insieme si cambiano le cose, questo e' il concetto che ha ribadito piu' e piu' volte. La democrazia, ha detto, e' in pericolo solo quando la si da' per scontata.
Allo stesso modo, non ho percepito il messaggio di Meryl Streep domenica sera ai Golden Globe come politico. Lei ha citato il vergognoso episodio in cui Donald Trump prendeva in giro dal palco, durante un comizio, un giornalista affetto da paralisi celebrale per il modo in cui la malattia limita i suoi movimenti. Ha detto che questo istinto a umiliare quando e' messo in atto da un personaggio pubblico, da un uomo di potere, condiziona la vita di noi tutti perche' da' il permesso a chiunque di fare la stessa cosa. Ha usato il suo momento di gloria per dire al mondo che la mancanza di rispetto invita ad altra mancanza di rispetto e la violenza incita alla violenza e quando i potenti usano la loro posizione per fare i bulli, perdiamo tutti.
Cosa c'e' di politico in tutto questo? 
Conosco sostenitori di Trump che mai e poi mai deriderebbero un portatore di handicap, allora perche' non si indignano quando il presidente si comporta in questo modo anzi lo difendono a spada tratta? 
Qui abbiamo un problema come societa', stiamo completamente perdendo il senso del giusto e anche della realta'.
E' una cosa che ho cominciato a notare un paio d'anni fa. Mi viene in mente un episodio in particolare che mi ha fatto sentire che l'aria in qualche modo stava cambiando. Cenavamo con una coppia di amici e complice forse qualche bicchiere di troppo, si lasciarono andare a commenti razzisti di ogni tipo, contro le donne che vengono violentate perche' vanno in giro scollate, contro gli omosessuali, gli stranieri, i rifugiati...chi piu' ne ha piu' ne metta. Prendemmo una decisione piuttosto forte quella sera, decidemmo di non vederli piu' e non tornammo sui nostri passi nemmeno dopo che ci chiesero scusa. Scusa di che poi? Non mi sono mai pentita di questa scelta. Ci hanno mostrato il loro vero volto e quel volto a noi non e' piaciuto, non volevamo averci nulla a che fare.
E anche di questo Obama ha parlato ieri sera: la bolla. Tagliando i rapporti con questo tipo di individui noi e tanti altri, nel tempo, ci siamo costruiti una sorta di bolla abitata da persone che la pensano come noi e non abbiamo capito che Trump avrebbe vinto. 
Il risultato e' che adesso il paese e' piu' diviso che mai e non ci sono nemmeno le premesse per un dialogo rispettoso dal momento che ogni parte pensa il peggio dell'altra e non e' d'accordo nemmeno sui fatti documentati che ha davanti agli occhi. 
Obama ieri sera a questo proposito citava il protagonista de Il buio oltre la siepe, Atticus Finch. Non potrai mai veramente capire una persona finche' non consideri le cose dal suo punto di vista, finche' non ti arrampichi nella sua pelle e ci cammini dentro. 
Quello che non capisco e' pero' come ti devi comportare quando vedi l'odio e la cattiva fede nell'altro, devi continuare a parlarci, a cercare di ragionarci? 
I sostenitori di Trump dicono sempre una cosa, che non bisogna giudicarlo da quello che dice, ma da quello che ha nel cuore. Ecco, trovo questo concetto che loro continuano a ripetere all'infinito come se a furia di ripeterlo cominciasse a significare qualcosa, una delle piu' grandi scemenze che si siano mai sentite. Tutti sembrano delle brave persone mentre giocano con il loro gatto o fanno la spesa, ma una brava persona non prende in giro un handicappato e non vota per uno che prende in giro per un handicappato, non e' possibile, non esiste. Cominciamo a giudicarci da quello che ci diciamo e facciamo perche' quello che abbiamo dentro al cuore lo sappiamo solo noi. 

9 commenti:

Napee ha detto...

Come si fa a sapere cos'ha una persona nel cuore? Le persone si valutano dalle azioni che compiono, non dai buoni propositi.

Rabb-it ha detto...

Oh... grazie.
Almeno ho capito la battuta sarcastica che ho letto da una persona che conosco di striscio, mi stavo preoccupando e invece era sarcasmo il suo.
Grazie.

No, niente... non avevo domandato spiegazioni a quella persona perché col mio inglese temevo il malinteso, così invece so.
Credo. :-D

MarKino ha detto...

non sono uno psicologo, ma credo che l'atto di difendere le proprie scelte anche di fronte all'evidenza contraria sia un fenomeno naturale (potrei sbagliarmi, ma credo che il tutto si rifaccia alla teoria della dissonanza cognitiva).
ci sono degli studi condotti nell'ambito del del debunking, che indicano che i sostenitori di conspiracy theories, posti di fronte a fatti e numeri che li smentiscono non sono proni a cambiare idea, anzi, in generale tendono ad irrigidirsi sulle proprie posizioni.
L'unica soluzione che vedo non è a breve termine, ed è, sarò banale, l'istruzione.

Anonimo ha detto...

http://www.newyorker.com/cartoons/daily-cartoon-011017-playground-bully

:)

dancin' fool

nonsisamai ha detto...

Dancin'fool: sempre sul pezzo. I cartoni del New Yorker mi stanno molto aiutando in questi giorni.

nonsisamai ha detto...

Markino: come sempre sono d'accordo su tutta la linea. Tra l'altro 'dissonanza cognitiva' sta sempre piu' entrando nel vocabolario di tutti i giorni. Abbiamo gia' parlato dell'amore degli americani per i termini psicologici mi pare.

nonsisamai ha detto...

Rabb-it: conosco benissimo la sensazione ;)

Napee: sembra scontato, ma qui poco meno di meta' paese sta perdendo i lumi della ragione.

NonPuòEssereVero ha detto...

Il buio oltre la siepe è uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Paragone molto azzeccato, non ci avrei mai pensato.

Gio ha detto...

Quello di un'accondiscendenza illimitata in nome di 'ineffabili' (ed a volte inesistenti, semplicemente supposte) qualità di un 'capo branco' è un tema ricorrente nella storia dell'umanità - tema associato a grande dolore, ad immani tragedie.
Tante volte l'umanità si è ubriacata di suggestioni, di prestigiatori, di piazzisti (in Italia ne sappiamo qualcosa).
Quello che è novità assoluta, almeno della storia recente, sono la volgarità, la violenza non limitata alle retrovie ma esibita senza pudore alcuno.
Questa novità, comprensibilmente, ci trova impreparati a contrastarla efficacemente.

Ho tutta una mia teoria in merito ai problemi dell'incomunicabilità con la quale non intendo tediarti, ed a dirla tutta ho voluto commentare solo per esprimere di nuovo il mio plauso.

Gio