Poco tempo fa ho incontrato per caso una vecchia conoscenza che avevo perso di vista. In questi quattro anni ha avuto tre figli, l'ultimo dei quali un paio di mesi fa. E' come invecchiata di colpo, l'ho trovata molto provata, e per una forma di solidarieta' femminile le ho raccontato che la capivo benissimo e che anch'io stavo per perdere la ragione con Woody che non aveva mai dormito piu' di un paio d'ore per volta.
- Sia benedetto il tuo cuore [trad. letterale], preghero' per te affinché tu possa ricominciare a dormire!
Mi ha lasciato un po' cosi', pero' in effetti qui si usa spesso questo tipo di espressione.
L'altro giorno mi imbatto in una di quelle vicine di casa che in tutti questi anni si' e no buongiorno e buonasera. Le dico che sono li' perche' un'amica si e' fatta male a un braccio.
- Come si chiama?
- Chi?
- La tua amica.
- No, ma non e' di qui...
- Ma posso lo stesso pregare per lei anche se non la conosco. Come si chiama?
Nel senso che se dici il nome Dio ascolta di piu'?
Comunque le ho detto il nome e prima di salutarci ha ripetuto un paio di volte sottovoce preghero' per lei preghero' per lei.
Comunque le ho detto il nome e prima di salutarci ha ripetuto un paio di volte sottovoce preghero' per lei preghero' per lei.
Che strana questa cosa. Non mi disturba, ma faccio fatica ad abituarmi a questo tipo di conversazioni. La fede e' un argomento piuttosto intimo. E soprattutto non so mai che rispondere. Grazie?