Siamo stati alla festa di compleanno di un compagno di scuola di Joe, una festicciola molto riuscita in un parco pubblico. Ho sempre molta ammirazione per i genitori che riescono a mettere insieme questi eventi cosi' caotici con grande cura dei dettagli. Io mi perdo irrimediabilmente, ci provo, ma sono un disastro.
Questa famiglia invece ha pensato proprio a tutto, anche al pranzo per i tantissimi invitati.
A un certo punto ho notato sul tavolo accanto, appartata, la mamma di una bambina che e' in classe di Joe. Mangiava il pranzo al sacco con le altre due figlie non invitate.
Ecco, mi ha fatto una tristezza che non vi so dire.
Il fatto che nessuno le abbia detto di unirsi agli altri nonostante di cibo ce ne fosse in abbondanza.
Mi piacerebbe pensare che sia stata una dimenticanza nella confusione o un malinteso, ma ne dubito.
E' sempre la paura di disturbare da una parte e i paletti dall'altra. La festa e' dall'ora tale all'ora tale, rispondi entro questo giorno, specifica chi ti accompagna e poi arrivera' anche il biglietto di ringraziamento per aver partecipato. E' tutto giusto, non si discute, pero' poi la vita accade, gli imprevisti ci sono. Come fai a non aggiungere un posto a tavola? Bah.
Una cosa e' certa, l'unica che si e' fatta immalinconire dalla suddetta scena e' la sottoscritta. Qui mangiare insieme non e' importante, e' importante non dare fastidio e non prendere troppa confidenza, secondo me.
Non avrei mai pensato di dire questo, ma forse l'eccessivo rispetto per gli altri, prima di tutto e' una cosa che esiste e secondo poi, puo' far male.