martedì 31 marzo 2015

perversioni gastronomiche, ognuno ha le sue

In tutti questi anni in Texas, ho visto che per me, in quanto expat credo, e' senza dubbio molto piu' facile fare amicizia o conoscenza con stranieri che americani. Gli stranieri (mi riferisco soprattutto agli europei) da queste parti, sono in genere persone molto colte che vengono qui per fare lavori altamente qualificati. I famosi cervelli in fuga, con mogli spesso altrettanto cervellone, ma quasi sempre disoccupate, almeno per i primi tempi.
In questo quadro, ho scoperto a mie spese che e' molto facile entrare in qualche strano giro di foodies, gente unita soprattutto dall'amore sconfinato per la buona cucina e che si incontra quasi sempre intorno a un tavolo.
E' una cosa in linea teorica molto positiva, ma che purtroppo non ha sempre dato i frutti sperati per quanto mi riguarda. Sono stata costretta a constatare che a volte questa passione per l'arte culinaria confina un po' con l'ossessione. Di solito succede che il componente della coppia che non e' qui per lavoro, non ha molto da fare e si concentra sul cibo in modo estremamente serio. Ma proprio estremamente serio. Cosi'si perde, secondo me, un po' di spensieratezza, di piacere nella pura convivialita'. Il cibo diventa quasi una competizione, una maniera per affermare la propria superiorita' in vari campi. Il problema principale e' che ci sono tanti che hanno diete o convinzioni alimentari rigidissime e le vogliono imporre o propagandare agli altri. Conoscevo una persona che chiedeva agli amici di non bere bevande gasate in presenza della sua famiglia, ad esempio. Roba che mi veniva voglia di farmi una soda apposta davanti a loro, giusto per il gusto di. Mai piu' vista. Poi ci sono i vegani e quelli fissati con i cibi biologici, che si puo' anche fare un bel barbecue tutti insieme ma devi portargli il certificato del contadino che attesta di aver massaggiato tre volte al giorno la mucca. Ognuno ha le sue fisime e va benissimo, basta non pontificare ogni volta che ti siedi a tavola, che se no passa anche l'appetito.
Sul versante opposto, ci sono gli americani, con un'attitudine quasi sempre completamente diversa nei confronti del cibo. Pochi da queste parti, mangiano il pesce, ad esempio. Non fa molto parte della cultura, d'altronde il mare e' lontanissimo, non ci sono abituati. Spesso incontro persone che non mangiano i funghi o le melanzane o che comunque mettono un bel po' di paletti nel provare cose nuove. E piu' di tutto vedo che mangiano senza soffermarsi molto a pensare. Raramente ti chiedono una ricetta o ti fanno un complimento, dandoti sempre l'impressione che una cosa valga l'altra. E infatti, quando mi invitano -molto di rado- non mi stupisco piu' se ordinano una pizza o qualcos'altro d'asporto. Non si siedono quasi mai a tavola e se lo fanno, e' solo per il tempo di finire il pasto.
Poco tempo fa, sono venuti degli amici da un'altra citta' a fare un weekend a Dallas e ci hanno invitato a cena in un ristorante. Hanno ordinato l'impossibile e hanno detto di aver fatto altrettanto a pranzo. La cena era alle sei del pomeriggio, praticamente hanno passato la giornata a ingozzarsi. Insomma, tante volte mi sembra che l'idea di soddisfazione gastronomica degli americani sia legata meramente alla quantita' piu' che alla qualita'.

Ma conosco anche americani che non la pensano cosi', tipo quello che ho sposato. Non faccio statistiche, solo osservazioni molto empiriche basate su nove anni in questa zona, di sicuro altrove, New York o Los Angeles, sara' tutto diverso.

Fatto sta che, in tutto questo, abbiamo anche dei cari amici americani e vegetariani. Altrettanto istruiti se non di piu' dei cervelli in fuga europei, che leggono un sacco di cose e sono sempre sul pezzo, ma con una filosofia completamente diversa sul cibo. Non si lamentano mai, non giudicano mai, non parlano praticamente mai di cibo.
Pero'. Ho raccolto degli indizi, si.
La prima volta che li abbiamo invitati, nel nostro orto c'erano degli ottimi piselli e i loro bambini non sapevano cosa fossero e come si mangiassero. Tanti piccoli dettagli come questo mi hanno incuriosito della loro dieta, ma non ho mai voluto infrangere questa fantastica regola non scritta di non farsi gli affari degli altri a tavola. Tranne l'altro giorno. Hanno tirato fuori loro la cosa. Raccontavano che i loro figli hanno ribrezzo della carne (giustamente, non l'hanno mai mangiata) e che non hanno nessun desiderio di provarla. Mi e' venuto spontaneo chiedere, anche per avere qualche spunto in piu' per Joe, che cosa mettano dentro alla lunchbox, il sacchetto del pranzo.

[Il sacchetto del pranzo e' il dramma quotidiano del genitore che non vuole soccombere alle improbabili mense scolastiche texane]

- E' che io quando sono di fretta, un bel toast al prosciutto e ho risolto, tu come fai?

- Hai presente quella cosa...Nutella? E' una cosa che si spalma, al cioccolato... ecco mio figlio adora il sandwich di Nutella e miele. Quello lo mangiano volentieri. Ma se sono proprio di corsa, a volte gli riempio la lunchbox di frutta e basta.

Ecco, ogni volta che mi fanno questi discorsi, ho la stessa fantasia perversa: dare appuntamento a tutti questi personaggi estremi, accendere la miccia lanciando un tema gastronomico a caso e vedere di nascosto l'effetto che fa.

11 commenti:

Federica ha detto...

ma la nutella con il miele? o_0

Anonimo ha detto...

io, al bisogno, mi ripeto che sono solo dei gastrofanatici. e il fanatismo, si sa, snatura ogni cosa. baci.

ciacco29 ha detto...

A me mangiare piace e mi piace molto anche la cultura che sta dietro ad un piatto, però ecco, le conferenze sui singoli alimenti che compongono la pietanza che ho davanti, mi fanno passare la voglia.
Mi piace discutere di cibo ed anche di scelte alimentari, ma mi infastidisce chi deve per forza convincere, anche denigrando, così come chi pretende che sia io a provarmi di un certo alimento se sono in sua presenza perchè lui non lo trova accettabile. Lo trovo prepotente, prima ancora che intollerante.
Certo pane nutella e miele, mi pare un ottimo pasto per un bimbo. Bilanciato. Forse ecco mancano un po' di zuccheri. .)

Carolina G. ha detto...

Ossignore! L'idea della nutella + miele O___O
Certe usanze per un italiano sono inconcepibili secondo me.

Baol ha detto...

La Nutella con il miele mi spaventa giusto un attimo (ed io amo la Nutella).

Comunque io, davanti ai tipi delle bevande gasate, mi sarei tranquillamente una soda ed una Coca Cola insieme.

Anonimo ha detto...

"accendere la miccia".......pensavo gli volessi dare fuoco
;)

valescrive

Anonimo ha detto...

mio moroso Australiano mi offri' anni fa di farmi un sandwitch col miele. Volentieri, grazie. Me lo vedo arrivare con miele e burro. Va beh, non e' male, specie nella sua elaborazione miele burro e banana a fettine. Poi qualche settimana dopo sapendo che mi piace la nutella -che abbiamo in casa ma che lui non mangia- si offri' di farmi un sandwitch con la nutella, e va in cucina. Dopo qualche minuto, un brivido giu' per la schiena. Non osera'! E invece si, grazie amore per il sandwitch nutella e burro.
Gio (Uk)

MarKino ha detto...

Ma LOL :D non mangiamo carne che fa male, pero` diamo ai figli la nutella per pranzo ...

MarKino ha detto...

comunque in questi casi, quando uno cerca di fare proselitismo a tutti costi (piu` di tutto mi irritano quelli che predicano convinzioni palesemene false), son sempre combattuto tra la mia vena polemica e la consapevolezza che in fondo non sono cazzi miei.

nonsisamai ha detto...

markino: anch'io! uguale proprio.

gio: mi hai fatto ridere! non e' divertentissimo stare con uno straniero? ;)

vale: grande, come sempre :))

baol: infatti.

manu: come e' vero.

ciacco: ma si, ci sono persone affascinantissime che ti raccontano l'origine dei piatti e perfino le curiosita' nutrizionali e scientifiche tenendoti li' sospeso. ma quello che a loro manca secondo me e' questo spirito quasi di rivalsa e di competizione di cui parlo nel post. lo vedi quando qualcuno ha una passione genuina e basta o quando usa un argomento che conosce bene, in qualche modo per spiegarsi agli altri e per darsi un tono.




comunque: nutella e miele, no grazie. ma fra questo e gli altri preferisco questi. w la liberta' ;)

valentina ha detto...

Ecco come al solito basterebbe attuare la regola del buon senso e della giusta misura da ambo i lati il più delle volte