Un giorno, parlavo con delle amiche europee degli 'sleepover'. Mi spiegavano che qui e' molto comune gia' dalle elementari che i bambini si fermino a dormire dagli amichetti mentre io ricordo di aver fatto questo tipo di esperienza molto piu' avanti, negli anni del liceo. Qualche pigiama party, tante notti a parlare fitto fitto di segreti e ragazzi. Forse anche le mie amiche, forse e' anche per questo che erano cosi' riluttanti, a causa dell'eta'. Non proprio. Dicevano di non fidarsi. Dicevano che e' troppo difficile conoscere qualcuno sufficientemente bene in generale e soprattutto capire se ha un'arma in casa e come la gestisce. Ecco questo era l'argomento principale. Siamo in Texas, la gente e' armata fino ai denti. Alcuni conoscono le norme di sicurezza, altri no. Come puoi fidarti a mandare tuo figlio piccolo in giro da solo?
Rimasi molto turbata, non ci avevo mai pensato in questi termini. Dopo un po' di tempo e' capitato di affrontare lo stesso discorso con una carissima amica americana, ma la sua posizione era completamente diversa. Aveva solo due regole: d'accordo solo con bambini che conosce bene e che ha visto tante volte durante il giorno e incontrare i genitori almeno una volta prima della fatidica nottata.
Da un lato, mi piaceva la sua leggerezza perche' avrei tanto voluto averla anch'io, ma ormai mi avevano messo la pulce nell'orecchio. Cosi' ho cominciato a fare obiezioni. Volevo vedere se la sua era davvero solo leggerezza o se aveva pensato bene alle conseguenze. Mi sarebbe piaciuto che mi convincesse, Joe gia' mi chiede di fare gli sleepover e vorrei potergli dire di si'. E' successa invece, una cosa del tutto inaspettata. Questa persona, che conosco da molti anni come liberal stranamente, quando ho tirato fuori l'argomento delle armi, ha cominciato a dimostrarsi in un certo senso conservatrice.
In fondo e' la costituzione...In fondo le statistiche dicono che muore molta piu' gente per altre cause...Io penso che sia giusto che se uno vuole avere un'arma lo faccia... Quella tipa che si e' fatta ammazzare al supermercato dal figlio di due anni mentre gli altri quattro assistevano alla scena, in fondo si e' solo dimenticata la sicura, sono cose che capitano...
E io bollivo. Cosa ci fa una mamma al supermercato con una pistola in borsa? Se possiedi un'arma non ti puoi dimenticare niente, non esiste, non e' una possibilita', altrimenti la pistola non ce la puoi avere.
Mi raccontava un'altra amica, moglie di un chirurgo infantile che non si puo' immaginare quanti bambini vengano portati al pronto soccorso con ferite di arma da fuoco accidentali ogni singolo fine settimana qui a Dallas. Spesso sopravvivono e cosi' non finiscono nelle statistiche, ma le statistiche non parlano di come vivono il resto della vita quei bambini, paralizzati, menomati, e' una tragedia infinita e silenziosa con cui qui nessuno vuole fare i conti. E a pensarci e' pazzesco. Si armano per proteggere la famiglia, cosi' dicono, e poi la mettono in pericolo proprio loro.
Ad ogni modo, ero allibita. Una persona che conoscevo bene si dimostrava tollerante nei confronti delle armi. Evidentemente non la conoscevo poi cosi' bene? Pensavo a tutto questo mentre discutevamo. Guardavo la sua espressione accigliata, facevo congetture. Forse era solo un po' di sano spirito di contraddizione nei confronti della saccente amica europea? Ma...un momento! Proprio dietro alla sua testa spuntava un fucile. Era li', appoggiato sul camino. Come avevo fatto a non notarlo prima, era enorme. Nel frattempo, Joe correva e giocava felice e contento con i suoi amichetti in quella stessa stanza. Lei parlava e io immaginavo il peggio. Se avessi dovuto dare il permesso di dormire a casa di qualcuno, sicuramente quello sarebbe stato il posto che avrei scelto, senza nessuna remora.
Ma allora e' vero che non si puo' mai stare tranquilli con questa storia delle armi? Ero abbastanza sconvolta, lo ammetto. Avrei voluto dire qualcosa, ma non ero stata capace, non volevo offendere e la mia amica era gia' sulla difensiva per via delle mie obiezioni. Me ne sono tornata subito a casa e non sono piu' tornata indietro per molto molto tempo. Sono persone a cui voglio molto bene, per cui ho deciso semplicemente di vederle a casa mia o fuori, anche se sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare il problema.
Qualche giorno fa, sono tornata nella stessa casa con Mr. J. Gli avevo detto di quel fucile e infatti era sempre la', appoggiato casualmente sul camino, chissa' se era carico, se i proiettili erano in casa.
Non importa perche' era un fucile a pallini, un giocattolo, dicono.
Sono stata ingenua. Del resto, io ho un'idiosincrasia per le armi. Non ne sopporto nemmeno la vista, non le conosco, per me se una cosa sembra un fucile, probabilmente lo e'. Questo episodio mi sta facendo considerare l'ipotesi di fare uno di quei corsi introduttivi per imparare a sparare. Forse ne ho bisogno. Vivendo qui, volente o nolente, saro' sempre esposta a queste situazioni, tanto vale rimanere calmi e capire cosa sta succedendo.
12 commenti:
Il corso introduttivo mi sembra una bella idea.
Conoscere e padroneggiare ciò che ci spaventa, secondo me aiuta.
gia', non ti dico che voglia pero'...
In un posto dove tuti sparano forse un corso almeno introduttivo va bene.
Pero', guarda, ti capisco, lasciare un figlio nelle mani di chi magari e' noncurante e gli lascia usare/raggiungere armi e' un incubo terribile.
Pensa che a me fanno una rabbia i genitori che lasciano portare ai bimbi i mini-laser a scuola, roba che lo puntano negli occhi di un compagno e lo accecano... no no, sono proprio contraria alle armi cosi' facilmente a portata di mano...
sai che l'idea del corso non è male?! anche a me le armi fanno senso, ma se fossi costretta a conviverci forse un pensierino ce lo farei. almeno per capire poter affrontare la cosa in modo un po' più razionale.
concordo con ciacco. il proposito di fare un corso introduttivo mi ha piacevolmente sorpreso. :)
con un'amica Americana, lei aveva il problema dell'alcool - dicendo che in molte case di Italiani che ha visitato ci sono bottiglie di liquori pesanti incustodite, con I bambini che potrebbero tranquillamente prenderle e bere. E' vero, a casa dei miei genitori c'erano (e ci sono) almeno 20 bottiglie di liquore ad altezza bambino, ma io non mi sarei mai sognata di bere! Per lei era pericoloso ed inconcepibile (si alcolizzano! coma etilico!) certo, non e' un pericolo immediate come un fucile, ma lo e' - a volte serve uno di un altra cultura per farci mettere in discussione la nostra
Gio (Uk)
Non ci avevo pensato, ma mi accodo. Il corso introduttivo mi sembra una buona idea !
gio: questo e' un punto di vista interessante, grazie per lo spunto. l'ho pubblicato sulla pagina FB del blogvediamo se qualcuno vuole contribuire a questa tua riflessione.
https://www.facebook.com/pages/Nonsisamai/279441418743478?ref=bookmarks
Avevo una vicina di casa con armi da caccia a portata dei nipoti, nipoti che imbracciavano il fucile vero, come fosse finto, che sparavano alle galline senza tante remore. Quando chiamavano mio figlio a giocare io stavo male, stavo malissimo, avevo paura a farlo andare a giocare, avevo paura che me lo uccidessero, cercavo di farlo andare il meno possibile oppure solo se c'era il nipote piccolo a cui le armi erano vietate. Non serve essere in Texas, anche da noi le case sono piene di fucili da caccia e la cosa è inquietante. Ho scritto anche in Fb un altro punto di vista.
spaventoso! in Italia quindi? accidenti...
Mah..io sono cresciuto con un padre cacciatore e delle armi in casa, ma non mi è mai venuta la tentazione di toccarle. Semplicemente, culturalmente, un bimbo sa che non è una cosa da fare, neasuno dei suoi coetanei ha armi, nè ne riceve per il compleanno nè le vede come oggetto del desiderio. Il corso introduttivo mi sembra un artendersi ad un concetto aberrante..lavorerei piuttosto sul contrario nel far capire al bimbo che le armi sono mostruose e non entreranno mai in casa..sono felice si crescere un bimbo in italia per questo..fino a quando non cambierà la cultura degli americani su questo tema si continuerà inevitabilmente a rigstrare episodi di violenza stupida e senza senso. Il film di clint eastwood in cui si stigmatizza il padre che introduce il figlioletto all'uso del fucile e soli l'ultimo degli episodi di una cultura distorta di cui ci si vanta erroneamente. Secondo me.
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