Domani vado dal medico e preferisco non portare Joe. Visto che la mia migliore amica abita proprio li' vicino e non dovrebbe essere una cosa lunga, le ho chiesto se per un'oretta Joe puo' stare da lei. Lei e il marito non ci saranno, ma i suoi figli si' e Joe puo' stare con loro visto che il maggiore ha tredici anni ed e' molto responsabile. I bambini sono cresciuti insieme come e piu' che cugini, passeremo insieme anche questo Natale come tutti gli altri e, per la prima volta, trattandosi di una cosa cosi' breve, mi e' sembrato piu' naturale e semplice rivolgermi a loro invece che cercare una babysitter.
Ecco, qui arriva il piccolo scoglio. Culturale, suppongo, oppure ditemi voi.
- Fantastico, lo paghero' e sara' contentissimo di fare da baby sitter per Joe!
E' inutile che ve lo spieghi: era chiaramente un modo per dirmi di pagare suo figlio e a me questa cosa non piace. Non e' per i soldi, ma proprio perche' non mi piace il principio. Forse ho sbagliato, ma io gli ho chiesto un favore (che fra l'altro mi viene offerto da anni), non gli ho offerto un lavoro.
Mi sono rivolta a Mr. Johnson per capire un po' meglio la situazione e lui mi ha criticato aspramente per i miei dubbi. Ha detto che forse non e' stato elegantissimo suggerirlo, ma che e' del tutto normale e che si pagano sempre i figli degli amici per tutti i lavoretti. Che si fa per responsabilizzarli e per farli sentire importanti.
Discorso che ci sta e fila perfettamente, ma che vi devo dire? Non sono abituata cosi'. Le cose si fanno anche gratis, soprattutto fra amici. A me sembra che giri sempre tutto intorno ai soldi qui.
20 commenti:
Ne deduciamo pertanto che I soldi danno valore Alle persone. Se non ti pagano non sei nessuno, Se non Ti pagano non Ti rispettano. Va bene Sul lavoro. Altrove no, perche' c'e' Tutta una lezione Sull'amicizia, sull'empatia, sulla disponibilita', sullo spendersi per gli altri, sull'esserci anche quando non e' conveniente che Si insegna solo attraverso I gesti compiuti senza un immediato guadagno.
Valescrive
Valeriascrive
Non lo so, ma mi viene in mente questa cosa dei tabelloni e delle stelline come metodo educativo. Anche io non sono molto d'accordo sulla "teoria", maalla fine l'impressione è che i ragazzotti americani siano più propensi ad essere attivi dei loro coetanei italiani. Quindi anche se brutto, forse funziona.
Spezzo una lancia: in fondo tu il favore lo hai chiesto alla madre, non al figlio. Dubito che la madre ti avrebbe chiesto soldi. Fa strano anche a me, ma tutto sommato non lo trovo così orribile.
vorrei solo dire che non ci sono 'hard feelings' di nessun tipo,. Capisco benissimo il loro punto di vista e non ci trovo nulla di male. ma per una volta non ho voglia di abituarmi e rivendico il mio non essere d'accordo.
miko: certo, la mia amica non mi avrebbe MAI fatto pagare, non e' una questione di soldi, e' solo che a lei piace l'idea che il figlio venga ricompensato.
Magari la tua amica sta cercando di insegnare al figlio il valore del denaro"guadagnato"(a 13 anni è giusto).
Io, quando uno dei miei figli 14enne cercava lavoretti per pagarsi l'abbonamento allo stadio, gli ho offerto un lavoro (anche di responsabilità), che lui ha egregiamente svolto, e glielo ho pagato con reciproca soddisfazione.
La tua amica ha sbagliato a dirtelo, perchè così ti ha messo in imbarazzo, l'accordo è tra lei e suo figlio, non avrebbe dovuto riguardare!
ricompensare perche Ti rifai il letto o butti la spazzatura, sono d'accordo. Ricompensare perche' Stai con il figlio Della amica di tua mamma mi pare sbagliato perche in questo modo passa il messaggio che ha senso aiutare gli altri Solo Se c'e' un tornaconto. Non Si puo' guadagnare sull'amicizia, sull'aiuto, sulla solidarieta'. Ci sono cose che fai perche' e' importante esserci, anche SE non c'e' convenienza immediata. Per me il messaggio e' questo. O lo capisci da piccolo o non lo capisci piu'. Mia madre Vive in italia, in passato lavorava e veniva solo due settimane, Mi e' capitato piu' di una Volta che Mi dicessero:"e' carino da parte tua ospitarla, interrompi la tua vita per stare con lei". E' mia mamma e Voglio stare con lei, anche Se "Mi condiziona" l'esistenza. Ecco, MI pare piu' chiaro Capire perche' Si sorprendessero Della mia disponibilita'. E parlo dI L.A., non degli USA in generale.
Valeriascrive
Vale, hai afferrato perfettamente il mio fastidio. Mr. J. mi ha sgridato. È che credo che qui sia la cosa più normale del mondo, sono io quella che deve adattarsi. Darò una mancia al ragazzino questa volta, che tra l'altro è un angelo e non avrebbe mai e poi mai chiesto niente, ma la prossima chiamo la babysitter anche solo per un'ora.
Poi in generale credo che amicizia e soldi stiano meglio separati. E la mia amica, che non è assolutamente dell'avviso, ci rimarrà male perché non chiedo mai aiuto a lei, me lo ha detto tante volte che le fa piacere. Ma è una cosa un po' delicata. Dopo aver visto la reazione scandalizzata di Mr. J. credo sia meglio fare semplicemente cadere il discorso piuttosto che cercare di spiegarsi.
Sai cosa ci vedo in questa storia e nel modo in cui la racconti? Un modo di esprimersi "drastico". In questa occasione si è parlato di soldi per un favore, allora nessuno fa niente per niente. Mr J. che ti spiega "il" modo in cui funzionano le cose, come se non ce ne fosse un altro possibile. Come se questo comportamento dovesse essere sempre quello, da parte di qualunque altra famiglia. Magari un'altra persona, anche a un isolato di distanza, non si sarebbe sognata di accettare soldi. Si assomigliano così tanto tutte le persone che conosci in zona da poterle "classificare" così?
luciano: beh certo ci saranno eccezioni su eccezioni, ma ognuno sa come funzionano queste cose nel proprio ambiente. come io, ho visto mille volte la scena della vicina che arriva e 'devo fare un salto dal medico/famarcia/supermercato/qualunque cosa, me lo guardi un attimo' cosi' loro (olttretutto cresciuti in stati diversi) avranno visto che i ragazzini vengono pagati in queste occasioni.
comunque ripeto, forse non sembra, ma e' una questione molto delicata. io ho un'opinione molto forte a riguardo e loro anche. non e' detto che nessuno abbia torto, rispetto la loro idea, non mi sembra cosi' assurda. semplicemente in questo caso preferisco evitare la situazione invece di adeguarmi.
Sono d'accordo con te, è una questione delicata e anche la mia prima reazione è stata "col piffero che te lo chiedo più, se devo pagare allora chiamo un professionista".
Una reazione dunque che evita il problema, che non ritiene di affrontare una spiegazione complessa e inutile. Non sono d'accordo invece con evitare il discorso con tuo marito. Perché forse queste situazioni si ripresenteranno per altre cose. Le differenze culturali possono manifestarsi nei momenti più impensati.
Quindi il discorso va affrontato, ovviamente non per convincere l'uno o l'altro a cambiare le proprie convinzioni, ma semplicemnte per invitare tuo marito a contemplare la possibilità che esiste un altro modo di fare, altrettanto valido e corretto.
laperfezione: hai ragione da vendere sul fatto che le differenze culturali si manifestino nei momenti piu' imprevedibili. ne abbiamo parlato un bel po', ma ognuno rimane sulla sua posizione. se vivessimo in Italia lui farebbe come si fa in Italia, visto che viviamo qui pensa che debba fare come si fa qui. io anche lo penso, ma penso anche che chiamero' una baby sitter la prossima volta ;)
ti avesse chiesto i soldi la tua amica, sarei rimasta scandalizzata.... ma cosi' mi sembra un modo per incentivare all'indipendenza i figli.
prob lei e' stata indelicata nel dirtelo, poteva essere semplicemente un accordo madre-figlio.... ma mi sembra giusto responsabilizzarli, fargli capire il valore del denaro, che il lavoro va ricompensato ecc...
sara' per questo che in america vanno via di casa a 16 anni e si pagano il college da soli?
non c'entra niente, pero' invece non mi sembra corretto pagarli per rifarsi il letto, perche' quello fa parte dei propri doveri quotidiani
Secondo me non va tenuto sempre lo stesso comportamento. A chiedere il favore può essere anche una persona che non può pagare, e in questo caso c'è un insegnamento diverso da dare. Così come esiste l'eccesso di approfittare dei favori altrui e non pagare mai nemmeno il dovuto. Insegnare ai propri figli a farsi rispettare e a non farsi sfruttare è importante quanto insegnare la generosità ed è un insegnamento che spesso manca.
Non cerco che essere pagati per portare fuori la spazzatura, o spalare il vialetto dalla neve, o sparecchiare per essere ricompensati ( che sono cose di routine per tutti non necessariamente retribuiti) dia un messaggio molto diverso dall'essere ricompensati per fare da baby sitter. Forse la tua amica avrebbe solo dovuto dirti che questa volta il figlio si aspettava una ricompensa e che anche questa sarebbe stata una prova per perfezionare il processo di responsabilizzazione che era in atto da un po' . Vista la vostra amicizia, la chiarezza sarebbe stata necessaria.
Ho letto tutto con attenzione e, sinceramente, credo di essere troppo "italiana" per riuscire ad apprezzare un processo di responsabilizzazione che passi attraverso il pagamento di una cosa che è stata chiesta come un atto di generosità.
Insomma ed al solito, temo sia una questione di sfumature ed aspettative, non è questione di pagare il figlio di un'amica piuttosto che un estraneo perchè fa da baby sitter, è questione di ciò che chiedo e ciò che mi aspetto.
Hai chiesto un favore e hai ottenuto un servizio a pagamento.
Questo terreno però è scivoloso in tutte le culture, mi sa, io per dire, sono un po' stufa di essere invitata a cena e scoprire che il "piacere" della mia compagnia riposa su qualche bega che l'amico deve risolvere
apprezzo la discussione in atto perche' mi piace mettere in discussione il punto di vista, fa crescere :-)
quello che pero' mi preme sottolineare e' che l'amica di nonsi non le ha chiesto dei soldi, certo dicendo quella frase magari sembrerebbe cosi, ma invece forse l'ha detto ingenuamente, chissa'...
nonsi ha chiesto un favore all'amica, e l'amica le ha detto ok.... poi ha aggiunto che avrebbe dato dei soldi al figlio, questo prob fa parte del processo educativo interno alla famiglia, prob sarebbe stato meglio non dirlo a nonsi, ma cmq e' stato detto (innocentemente o no, non lo sappiamo)
sto ragazzino di 13 anni, da parte sua, perche' dovrebbe generosamente fare un favore a nonsi? cioe' le amiche sono le mamme, o ho capito male?
mi pare di aver capito che i bimbi a scuola fanno volontariato o altre cose, e sono sicura che quella stessa famiglia sta in qualche modo insegnando il valore della generosita' ecc, ma prob in questo caso hanno ritenuto piu' opportuno approfittarne per insegnare "tu lavori, tu vieni pagato e ti guadagni la tua indipendenza"... d'altra parte un ragazzino di 13 anni e' con cose cosi' che puo' mettersi da parte un po' di soldi....
continuo a seguire con interesse
marica: dovrebbe fare un favore a nonsi perche' sono praticamente una zia e perche' Joe e' stato li' a giocare tranquillo per una misera ora mentre suo fratello stava facendo cosi' tanti problemi che me lo sono (felicissimamente) portato a casa io finche' non e' venuto il padre a riprenderselo. avrei dovuto chiedere il conto?? no ti prego...ma che mondo e'? :(
davvero, comunque non e' successo niente di grave. siamo tutti in buona fede e nessuno si e' offeso. mi permetto semplicemente di non essere d'accordo in questo singolo caso. la madre poteva dire al figlio, che bravo che sei stato a curare anche Joe, ti do una bella mancia, questo sarebbe stato ineccepibile per me, per la mia mentalità'. d'altra parte c'e' un altro elemento da considerare: se la madre non mi avesse chiesto di pagare (perche' me lo ha chiesto dai), io non ci avrei mai pensato e magari a quel punto, si sarebbe offesa lei, visto che qui e' cosi' normale e la sua mentalita' e' un'altra. ve l'ho detto che e' una questione minima ma mooolto delicata, e' per questo che voglio solo tenermene alla larga.
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