Fa capolino alla porta della mia classe una persona che non ho mai visto in vita mia, sembra una nonna. Sorride, ma non troppo.
- Lei e’ l’insegnante di arte?
- Si sono io.
- Scusi se la disturbo, ma sono passata per dirle solo una cosa: il suo lavoro mi fa felice. Ogni volta che passo per i corridoi e vedo quello che fanno questi bambini, sono felice. Ecco grazie, grazie per quello che fa. Buona giornata.
Questa e’ una cosa meravigliosa e chiaramente ha reso felice me ancora piu’ di lei, ma facevo una piccola riflessione. Questo e’ uno dei complimenti piu’ frequenti che ricevo qui nel mio lavoro. Cioe’. Quelli che vogliono farmi un grande complimento, di solito, tirano in ballo la felicita’. Ma non mi immagino qualcuno dirmi niente del genere in italiano, forse giusto in un contesto romantico.
Mi direbbero brava, mi piace, vai avanti cosi, ma la felicita’ e’ un’altra cosa per noi. Mi sembra che abbiamo molto piu’ pudore a parlarne rispetto agli americani.
O sbaglio?
7 commenti:
pudore non saprei.Io spesso da amici italiani mi sento ripetere questa frase, che un po` ammetto odio: Sei felice?
Qui credo che la parola felicita` sia spesso associate alla parola allegria, qualcosa che e` allegro e` felice ,ma forse e` solo una mia impression.
interessante. infatti poi non credo esista una parola davvero uguale ad "allegria" in inglese.
comunque tizi, non arrabiarti quando ti chiedono se sei felice, mi sembra una domanda splendida fatta dalle persone giuste alle persone giuste nei momenti giusti. implica una voglia di ascolto, secondo me.
Bhe ma "the pursuinh of happyness" c'è anche nella dichiarazione di indipendenza americana (o qualcosa di simile", no?
"We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the pursuit of Happiness"
dalla dichiarazione di indipendenza
esatto, qui c'hanno il pursuit of happiness messo per iscritto... noi c'abbiamo "fondata sul lavoro" :-)
In effetti, non mi viene in mente nessuna situazione in cui direi a qualcuno che mi fa felice.
Forse perchè, almeno io, non collego la felicità a qualcosa che mi arriva da altri, che è fatta per me da altri, ma la vivo come un snetimento che nasce in me (anche dal comportamento di altri ovvio). Quindi trovo più facile ringraziarli per ciò che hanno fatto ed incoraggiarli o spronarli che usare una frase come quella che citi.
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