L’altro giorno, nella mia famiglia in Italia si e’ festeggiato un compleanno molto importante. E io non c’ero. Sono cose all’ordine del giorno, ma sempre pesanti da digerire.
Fra una lezione e l’altra, sono riuscita almeno a chiamare durante la festa. E involontariamente l’ho quasi rovinata. Occhi lucidi da una parte, nodo in gola dall’altra.
Quando ho chiuso, ho pensato che ho quasi il dovere di essere felice qui perche’ e’ l’unica cosa che puo’ dare un senso a questo tipo di lontananza, all’assenza reciproca dalla vita delle persone che si amano.
2 commenti:
La settimana scorsa mia nonna, che e' stata fondamentale per me da piccola, ha compiuto 90 anni. Io ho chiamato su skype proprio mentre arrivava mia sorella con i nipoti, la torta e le candeline...sono rimasta a guardare, felice di essere un po' li' e triste per non esserci abbastanza.
Non credo tu abbia rovinato niente, credo invece che la tua telefonata abbia suscitato commozione, ma quella fa parte dell'amore e della lontananza.
Quanto al "dovere" di essere felice, non è un'espressione che mi sento di condividere sebbene sia certametne efficace, diciamo che ti auguro di poter sempre controbilanciare il senso di mancanza che provi con la gioia per ciò che hai trovato
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