Stamattina sono entrata in classe e ho trovato un grande vaso di vetro sul tavolo. Vuoto. Strano, ma non gli ho dato peso, ne succedono di cose strane in quella classe. Dopo un po’ ho incontrato la segretaria che veniva a cercarmi con in mano un fiore per me, da parte della famiglia di uno dei miei bambini.
Ecco, mi e’ proprio piaciuta questa cosa. Due avvenimenti del tutto casuali che sembravano perfettamente complementari e collegati fra loro.
Non so come sia arrivato a me quel vaso, ma mi piacerebbe se fosse sempre cosi’ la vita.
Mi piacerebbe avere sempre quell’impressione rassicurante e illusoria che tutto succede per un motivo. C’e’ un vaso? Arriva subito anche il fiore. E mi piacerebbe anche poter vedere i miei vuoti riempiti in fretta e di cose belle.
Passi la serata a casa e un amico bussa alla porta, ti ritrovi per le mani un quaderno nuovo di pacca e ti torna la voglia di disegnare.
Ma poi mi e’ venuto da chiedermi… ce li ho davvero poi tutti questi vuoti io adesso? A volte mi pare di avere piu’ che altro un sacco di pieni che si sovrappongono. Mi sembra di correre troppo, di affannarmi dietro a cose importanti forse, ma anche troppo quotidiane, banali. Se arrivasse qualcosa di nuovo ora, anche di grande valore, forse non sarei in grado nemmeno di fermarmi a notarlo in mezzo al resto ed e’ un peccato.
Insomma. Forse vale la pena lasciarlo un vaso vuoto in giro ogni tanto, anche solo per dare la possibilita’ a qualcuno di riempirtelo di fiori freschi.
1 commento:
Bello!
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