Ho diverse amiche casalinghe qui, e’ un fenomeno piuttosto comune fra le mogli dei famosi cervelli in fuga. Si trasferiscono di solito per via di una promozione del marito e rimangono senza lavoro o perche’ non hanno il permesso per lavorare o perche’ il lavoro che facevano nel loro paese qui, per vari motivi, non lo possono piu’ fare. Alcune perdono per strada impieghi per niente appaganti, altre invece sono costrette a lasciare il lavoro della vita al picco della carriera. Ci sono quelle che accettano di buon grado la situazione e specialmente se hanno figli, sono ben felici di fare una vita meno frenetica di quella che si sono lasciate alle spalle. E ci sono anche quelle che al contrario soffrono da pazzi e pian piano maturano una sorta di impalpabile risentimemento nei confronti del marito che vedono come il principale responsabileha di questa loro nuova condizione.
Un giorno, poco dopo aver festeggiato l’assunzione a sorpresa di una di queste amiche che non lavorava da molti anni, un’altra e’ scoppiata in lacrime. Eravamo sole. Li’ per li’ ho pensato semplicemente che forse per noi donne, e’ fatale fare paragoni, anche senza nessuna invidia o cattiveria. Che il successo di un’amica con piu’ o meno gli stessi nostri mezzi a disposizione ci faccia senz’altro gioire per lei, ma allo stesso tempo, finisca spesso per metterci di fronte alle nostre debolezze piu’ inconfessabili.
- Odio tutto quello che faccio in casa. Perfino cucinare. Tutti pensano che sia la mia passione, in realta’ lo faccio solo perche’ stare ai fornelli e’ l’unico modo che ho per nascondermi, per stare da sola. Tu non lo sai, ma urlo sempre e perdo la pazienza, sono una madre pessima, a volte voglio solo che mi lascino in pace e non lo fanno mai.
Dice che gia’ da un po’ il marito la spinge a cercarsi un lavoro e perfino i suoi figli le chiedono con aria di sufficienza cosa faccia tutto il giorno a casa. In effetti, anch’io me la sono sempre immaginata sdraiata a sfogliare riviste sul divano questa mia amica. Del resto, e’ risaputo che con tre figli minorenni e una casa da gestire hai tanto di quel tempo a disposizione che puoi anche permetterti un po’ di sano svago personale.
Ecco, ironia a parte, questo mi ha colpito.
Mia madre, fino a pochissimi anni fa e’ stata sempre una casalinga, eppure io non ho mai avuto un pensiero simile.
La mamma lavora a casa. E’ questo che mio padre ha sempre sottolineato e ribadito in tutti i modi. Ha sempre sostenuto che la loro fosse una scelta pragmatica e condivisa e che in una casa ogni lavoro e’ importante, come su una nave. Lo abbiamo sempre preso molto in giro per questa sua passione per le metafore, ma il messaggio e’ passato perfettamente.
Mi viene il dubbio che l’insoddisfazione e il senso di inferiorita’, soprattutto in questi casi, siano si’, una condizione personale, ma anche in gran parte indotta da chi ci sta intorno. Se continuano a ripeterti che quello che fai vale poco e di conseguenza che in sostanza tu vali poco, finisci per crederci, e viceversa. Se hai intorno persone che credono nelle tue capacita’ a prescindere dai risultati che ottieni nell’immediato o dal tuo titolo di studio, questi problemi magari non ce li hai e se anche ce li hai, hai molte piu’ risorse per metterci una toppa. Il segreto, in ogni dove, e’ sempre circondarsi di anime gentili, insomma.