1) Tornando a casa dall’aereoporto, questo e’ tutto quello che vedo dal finestrino. Cielo cielo cielo e una strisciolina di verde.
2) Una volta a casa mi accorgo per puro caso che e’ finito un geco dentro al tritarifiuti. Dopo essere stato convinto a uscire, il fortunello, e’ stato delicatamente accompagnato alla porta. Alle quattro del mattino. Quando si dice che il fuso orario ti salva la vita. E’ interessante notare come dopo qualche anno in Texas la mia fobia per gechi e lucertole sia oramai un ricordo remoto.
3) Cassandra mi racconta che la nonna del Far West e’ stata spruzzata a distanza molto ravvicinata da una puzzola poco gioviale ed e’ dovuta tornare a casa con i finestrini abbassati perche’ non sopportava la sua stessa puzza.
4) In Italia il piccolo Joe con sua zia aveva inventato il gioco del “granchio” che sostanzialmente consisteva nel dare grandi abbracci facendo finta di essere un granchio. Joe fai il granchio alla bisnonna e via un grande abbraccio e tante risate. Ecco abbiamo provato con la nonna americana e…non funziona, e’ tristissimo. Joe go do the crab. What?
5) Vado a rinnovare la patente e in fila con me c’e’ una signora infuriata che racconta a tutti che le hanno rubato la borsa e che e’ pazzesco…in questa citta’ non si puo’ piu’ nemmeno lasciare una borsa sul seggiolino della macchina aperta mentre si va in posta. Ah signora mia, sapesse.
6) Infine un mio amico stamattina mi ha scritto che ha letto il mio post di ieri ed era distrutto e voleva venire a Dallas. E poi mi ha anche vivamente consigliato di ascoltare le canzoni napoletane sugli emigranti degli inizi del secolo. Non ho avuto il coraggio di dirgli che quello e’ cio’ che definirei un post tutto sommato ottimista.