Il bigino di Non Si Sa Mai.

lunedì 28 gennaio 2013

black art history month

Febbraio e’ il cosiddetto Black History Month, il mese in  cui nelle scuole americane si studia in modo particolare la storia degli afroamericani, cosi’ quest’anno ho avuto un’idea geniale: festeggiare ufficialmente nella mia scuola anche il Black Art History Month.

Per prima cosa ho chiesto conferma che la terminologia fosse politicamente corretta, quel ‘black’, mi suona un po’ duro in confronto a ‘African American’ che sento dire molto piu’ spesso. Mi hanno dato tutti il via libera.

Poi ho cominciato a informarmi perche’ onestamente non ne so moltissimo. A parte Basquiat, da noi questi autori non si studiano.

Sto scoprendo tante cose interessanti da sola, ma non e’ semplicissimo orientarmi in poco tempo. Per comodita’, mi piacerebbe andarmi subito a vedere i cinque o sei artisti piu’ imprescindibili, ma quali sono?

Ho fatto una piccola inchiesta fra quei colleghi che mi hanno raccontato tante volte di aver fatto qualche corso di arte all’universita’ o di amare l’arte in generale e sono rimasta stupita dal fatto che nessuno mi abbia saputo fare nemmeno il nome di un artista afroamericano. Ne so gia’ molto piu’ io di loro, per dire e sono l’ultima arrivata.

Cosi’ mi sono convinta che e’ davvero una buona cosa questo mio Black Art History Month. Avevo dei dubbi perche’ non mi piace molto il concetto di porre l’accento su una categoria di artisti che di fatto ha in comune solo il colore della pelle, come se avessimo bisogno di un’occasione particolare per studiarli, ma mi sono resa conto che di fatto e’ cosi’. Senza quest’occasione, questo mese speciale, raramente li nomineremmo e sarebbe un peccato. Credo che proprio sulla stessa base sopravviva il Black History Month.

L’altro giorno ho cominciato a parlare di questa mia iniziativa con i ragazzini di quarta. Sono partita da uno dei miei autori afroamericani preferiti, William H. Johnson e gli ho fatto vedere un quadro intitolato “The art class” in cui compaiono due studentesse che si dedicano ai propri lavori con un impegno tale che a un primo acchitto sembra stiano pregando.

Gli ho chiesto semplicemente di fare un disegno libero pensando alle loro lezioni di arte. Ognuno ha fatto qualcosa di diverso. Alcuni sono partiti dal soggetto del quadro, altri da quello che vedevano intorno a loro, i pennelli, i pastelli, le matite, cose cosi’.

L’unico bambino di colore ha fatto una cosa semplicissima, ma che mi ha fatto capire tante cose. Uno sfondo azzurro di colore a olio, molto carico, e due mani marroni che tengono un cartello che dice ‘February Is Black Art History Month’.

11 commenti:

  1. Anche io ne so davvero pochissimo, e quel poco che so probabilmente tu già lo saprai... ma ho scoperto per caso che c'è stato nei primi del '900 un "Harlem Renaissance" (Su wikipedia, alla voce, trovi una lista di visual artists del movimento e molto altro) Uno di loro che a me piace molto è Aaron Douglas... buon lavoro!
    :)

    Alice ammiratrice

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  2. a me il Black History Month fa venire in mente il Girls' Day che c'è qua in Germania: siccome è provato che statisticamente le ragazze qui in Germania NON continuano gli studi dopo il liceo (perché percepiscono che il loro dovere è stare a casa e fare figli) allora gli istituti superiori fanno una giornata dove invitano solo ragazze, le fanno parlare solo con altre ragazze che si son laureate o con professoresse, per convincere che continuare gli studi sia un'opzione reale, non una roba da maschi. Roba che la prima volta che me ne hanno parlato a me è sembrato un modo sessista di risolvere un problema di sessismo.

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  3. alice: grazie!

    markino: mi sento esattamente come te. questa cosa delle ragazzine tedesche cosi' tradizionali non la sapevo pero'...

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  4. @nonsi: qui se una ragazza a 24 anni non è al secondo figlio, è percepita come un po' "in ritardo" ... sembrano (e sono) molto più "wild", ma nella testa non riesco a togliermi l'impressione che sia tutta una tecnica (cosciente o meno) per "accalappiare un maschio" il prima possibile ...

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  5. @markino ma davvero? ma in che parte di germania stai?perche' io all'universita' ho classi piene di maedels!

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  6. bellissima la tua iniziativa...ma poi farai un post per educare pure noi lettori, raccontandoci di questi artisti che hai trovato, vero?

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  7. valentina: grazie! troverai senz'altro qualcosa su facebbook.

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  8. @elisen: son ad Amburgo e devo dire che rispetto alla media, le grandi citta` se la cavano un po' meglio. pero` la mia capo (italiana) mi faceva notare che in tutto il dipartimento di fisica dell'universita` ci sono forse tre professoresse (lei inclusa). e anche per i corridoi di DESY, vedo pochissime Ph.D. students tedesche ...

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  9. e sempre a proposito di Black History: ieri un mio amico m'ha fatto notare le dichiarazioni piccate di Spike Lee proposito di Django Unchained ...
    capisco che la senisbilita` americana verso la questione razziale sia tutta particolare, ma messa cosi`, vista dall'esterno a me sembra che il buon Lee rosichi e basta ... come a dire: "oh! guarda che solo IO (che ci ho costruito una carriera) posso parlare di razzismo!"

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  10. @Markino io vivo a Monaco e le universita' pullulano di giovani fanciulle...Forse e' la Fisica, in Italia poi come in Germania, ad eccezione della Angela, ad essere poco attrattiva per il gentil sesso!Se invece parli di Phd forse e' diverso; per il bachelor pero' qui non vedo nessuna minoranza:)

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  11. @elisen: nella mia esperienza le materie scientifiche, in Italia, non soffrono di una grande asimmetria uomo/donna (quelle tecniche, come ingegneria, si`). cosa che invece mi dicono essere qua in Germania, dove la scienza, per molti versi, pare essere vista come una roba da maschi. quindi puo` essere che il fenomeno sia evidenziato dalle materie scientifiche.
    e` anche vero che se il bachelor li` in Baviera e` la stessa cosa qui ad Amburgo (l'equivalente piu` o meno della triennale italiana), i tempi coincidono con quello che dicevo io: attorno ai vent'anni si sposano, figli e famiglia :)
    ti assicuro comnque che non e` un problema del nord: anche un mio amico che lavora ad Heidelberg mi riporta una situazione simile ...
    ma cosa insegni tu?

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dimmi dimmi...