Oggi ho chiesto ai miei bambini di quinta di completare una frase (che ai lettori di Nonsisamai suonera’ familiare):
“Noi tendiamo a cercare la felicita’ mentre la felicita’ in realta’ e’…”
Un ragazzino ha scritto ‘tristezza’.
- E’ questo quello che pensi? E’ successo qualcosa che ti rende triste?
E la sua maestra:
- Lascia stare, sta solo facendo lo sciocco (silly).
Ma io ho insistito:
- Perche’ hai scritto che la felicita’ e’ tristezza?
- Perche’ la felicita’ dura solo un minuto.
La maestra ha ripetuto che stava facendo lo sciocco e gli ha fatto cancellare quella parola.
Non voglio sembrare presuntuosa, ma a volte penso che solo la maestra di arte dovrebbe essere ammessa nella classe di arte.
C’e’ tutto il resto della vita giornata per sentirsi frustrati.
5 commenti:
che bello questo bimbo...
povero tesoro...
Silvia
I bimbi sono dei filosofi. E' vero che e' una frase triste, pero' si dice tante volte che la felicita' e' un breve attimo in un flusso di emozioni piu' neutre o tristi. Questo bimbo e' un genio, senti.
La sua maestra un po' meno.
Ma con che diritto questa decide che una cosa pensata da un bambino non debba essere considerata?
Specie se motivata con tanta arguzia, altro che sciocco.
La sciocca è lei.
Scusa.
Certe maestre mi ispirano le peggio cose.
Tra l'altro questo bambino è un maestro Zen.
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