In questo periodo sono successe un paio di cose piuttosto angoscianti. Pero’ sono successe in mezzo ad altre eccezionalmente positive. Insomma, e’ strano questo periodo, mi sembra un po’ di essere in mezzo a uno di quei sogni inspiegabili che pero’ ti lasciano piuttosto male al mattino. Poi c’e’ questa cosa paradossale qui quando ti arriva una brutta notizia dall’Italia che sembra che non sia successo davvero. Voglio dire, riattacchi, ti guardi intorno ed e’ tutto come prima. Ti viene come un giramento di testa nel ripeterti che e’ successo e in realta’ non ci metti tantissimo a realizzare, ma poi ci sono tutti gli altri. In certi casi hai bisogno di dirlo per crederci ed elaborare, ma ammettiamo che decida di condividere la notizia con qualcuno, ho visto che la conversazione si spegne dopo due minuti. E’ morto qualcuno? No, allora parliamo di quello che mangiamo per cena. Non per superficialita’, ma perche’ e’ lontano e allora si guarda alla sostanza. Il fatto e’ che nella vita non e’ che sia tutta una questione di vita o morte, ci sono tante cose nel mezzo, solo che quando sei lontano la quotidinita’ prende il sopravvento e tutto sfuma, anche quello che non dovrebbe. Ci pensi certo, sempre, ma solo tu che ci sei dentro anzi a quel punto ci sei sprofondato, forse piu’ che se fossi stato li’ a viverti tutto sulla pelle. Ho passato una settimana completamente bloccata nella mia preoccupazione, mi semba di non aver fatto altro che preoccuparmi, ma senza intevenire in nessun modo sugli eventi che hanno continuato a scorrere senza di me. E’ come se avessi assistito a un film particolarmente intenso. Ecco si, sono stata spettatrice di una cosa che mi ha toccato profondamente, ma non ho potuto toccare in nessun modo a mia volta. Sembra che lo spettacolo sia terminato con uno di quei lieti fine un po’…meh, ma almeno possiamo voltare pagina.
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