E’ domenica pomeriggio, sto passando una splendida giornata in giro per Fort Worth e chiama Mrs. Monkey.
- La mia babysitter mi ha appena mandato un messaggio dicendo che si trasferisce in Louisiana per sempre. Mi puoi tenere il bambino domani? …Non te lo chiederei se non fossi davvero disperata.
- Da che ora a che ora?
- No, ho sbagliato… non avrei dovuto chiedertelo, sicuramente avrai le tue cose da fare. Non ti preoccupare, trovo una soluzione, fai finta che non abbia mai chiamato.
Ecco, che fregatura e’ una situazione cosi’? Alla fine sembrava che mi dovessi scusare io per non aver fatto i salti di gioia. Allora ci ho ragionato un attimo e ho deciso di spiegarglielo che le stavo offrendo il mio aiuto perche’ e’ questo che fanno gli amici, ma che non poteva anche pretendere che l’idea di cambiare tutti i miei piani all’ultimo momento e di usare tutto il mio giorno libero per tenere il suo bambino di due anni insieme al mio, mi esaltasse. Lei, come pensavo, ha capito e si e’ come sciolta, ma piu’ come una valanga che come una palla di neve. Come si dice? Un fiume in piena? Su una cosa aveva ragione: era davvero disperata.
Pero’.
Ho fatto una gran fatica a non dire te l’avevo detto, una delle mie frasi preferite per altro, cosi’ liberatoria, forse perche’ non sono capace di dirla. Questa era la terza volta in due mesi. La prima volta questo genio di babysitter, semplicemente non si e’ presentata, non aveva capito che doveva andare, ha detto. La seconda, aveva la nonna in fin di vita. La nonna, capite? La nonna e’ la scusa piu’ classica del mondo. Conosco gente con sei nonne morte, ma Mrs. Monkey niente, non l’ha licenziata nemmeno in questo caso e infatti si e’ visto cosa ha combinato di nuovo. Questa decide di trasferirsi in un altro stato di domenica pomeriggio e avvisa con un sms che il giorno dopo non si presentera’ al lavoro e tanti saluti. Che’ poi io a questo punto mi chiederei con chi ho lasciato mio figlio in tutti questi mesi, ma non infieriamo.
- Avrei dovuto lasciarlo questo stupido lavoro e fare la babysitter del piccolo Joe, pensa che bello sarebbe stato!
Brividi. Menomale che l’ho gia’ iscritto all’asilo per l’anno prossimo.
Dico sempre che Mrs. Monkey e’ la mia migliore amica qui. Specifico sempre qui. Perche’ ho sempre in mente delle altre persone che sono altrettanto importanti per me, ma che purtroppo non sono qui. Di fatto forse pero’ devo cominciare a riconoscere che Mrs. Monkey in tutta la sua stravaganza e’ la mia migliore amica e basta. E’ lei l’unica che chiamerei a qualunque ora se avessi un problema e in questo senso mi fa piacere che anche stavolta lei abbia chiamato subito me.
E’ la persona piu’ generosa che conosco, e’ bellissima, ha un sacco di qualita’, ma ha questa vena vagamente folle che un po’ quando la vedo disperarsi e piangere come oggi e ieri mi fa quasi paura. Queste montagne russe da cui non scende mai. Ho paura che prima o poi caschi giu’. E’ come se lei portasse all’esasperazione tutti i miei difetti. Io arrivo un quarto d’ora in ritardo, lei due ore, io mi compro un paio di scarpe che non mi servono assolutamente, lei cinque. Io sono disordinata, lei manda tutto in malora. Io mi entusiasmo, lei va, io sono distratta e lei e’ capace di dimenticarsi di tutto e tutti per giorni e giorni. Si butta nelle cose con quella foga che ho visto solo nelle persone che come lei hanno perso l’adolescenza per strada e si sentono continuamente in credito con la vita.
Mi piacerebbe proteggerla un po’ invece finisco sempre per salvarla.
2 commenti:
Oh :( bellissima questa descrizione. Piccina, l'hai inquadrata perfettamente.
che pazienza! (tu)
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