Mi e’ successa una cosa stranissima. Ho conosciuto qui una persona della Brianza, io vengo da vicino Milano, ma a un certo punto, mi sembrava quasi parlassimo due lingue diverse.
Mi raccontava di aver fatto giorni prima una terribile gaffe, dicendo in italiano a una persona di colore che un’altra certa persona bianca quando si abbronza diventa come un ‘negro’. Era mortificata, e’ stata proprio una svista suppongo. Per consolarla le ho raccontato l’ultimo episodio del genere capitato a me, non a sfondo razzista, ma ugualmente imbarazzante, magari anche di piu’ va. In realta’, credo di averlo fatto per poterle fare un’altra domanda senza farla sentire giudicata.
- Ma tu hai detto proprio negro?
No perche’ in Italia e’ molto comune riferirsi al colore della pelle. Sei diventato nero, guarda come sei nero, quanto sei bianco, sei un latticino, una mozzarella e via dicendo…tutte cose che in inglese non bisogna mai e poi mai tradurre perche’ assumono tutt’altro significato, ma negro e’ proprio brutto.
- Si si!
- Ma in teoria non si dice…no?
- Si dice, si dice! Da noi se vuoi offendere dici ‘negher’ mica ‘negro’!
Termini mai usati. Mi si e’ aperto un mondo e ancora di piu’ quando mi ha spiegato che non potrebbe mai essere razzista perche’ lei ha subito il razzismo.
- Ma se sei bionda e con gli occhi azzurri?
- Si, ma i miei sono siciliani. E’ stato veramente duro crescere in Brianza.
Anche i miei sono meridionali, eppure pur non essendo bionda con gli occhi azzurri, non ho mai avuto nessun tipo di problema vicino a Milano. Anzi nemmeno i miei negli anni Settanta, ne hanno mai avuti, lo raccontano sempre. Poi ha continuato a raccontarmi un po’ come la pensa su queste cose e ha ripetuto piu’ di una volta la parola mulatto, mulatta, proprio con la u ben chiusa che’ ha un accento brianzolo molto forte, e anche li’, non so perche’, mi sono sentita vagamente a disagio. Queste parole non le ho mai usate. Lo so che non sono offensive, ma non mi piacciono. Forse perche’ non le ho mai sentite usare in modo amichevole o forse perche’ in qualche modo c’e’ dentro ‘mulo’. Lo so che non c’entra, ma mi suona proprio male e poi non vedo perche’ essere cosi’ precisi, a cosa mi serve specificare quanto marrone e’ una persona?
Mi dicono che alcune lingue come il portoghese, sono precisissime riguardo al colore della pelle. Insomma, e’ solo una mia idiosincrasia? Voi usate normalmente ‘mulatto’, ‘mulatta’, ‘negro’?
Sono curiosa, a volte mi sembra di cominciare a perdere il contatto con la lingua.
Poi abbiamo anche un po’ sghignazzato pensando a quanto se la staranno passando male in questi giorni leggendo i giornali quelle simpatiche persone che la maltrattavano per via delle sue origini terrone, giusto per usare un’altra parola che non andrebbe usata, ma che non mi dispiace affatto. Forse perche’ ha dentro la parola terra.
* Ovviamente dopo questa conversazione mi si e’ conficcata questa in testa per tutto il giorno.
21 commenti:
Secondo me alcune parole sono razziste per il modo in cui vengono pronunciate. Nero, o negro, è solo un termine per indicare il colore della pelle, e va bene che non significa nulla, di per sé, ma è un tratto piuttosto caratteristico, no?
Come definire "nasone" uno col naso grosso, per dire. A volte il termine "ciccione" può essere molto più offensivo.
A mio parere, l'intenzionalità innocua o dispregiativa traspare benissimo dal tono della voce.
Ciao! Visto che nomini il portoghese mi espongo :)
Per quanto ne sappia io, qui (in Portogallo) si usa il termine "mulato" (o "pardo") per indicare l'incrocio nero/bianco, ma non è offensivo (viene sì da mulo, che è un animale incrocio, ed era considerata parola offesiva all'epoca dello schiavismo afro-brasiliano). Neanche in Italia lo è, anche se effettivamente l'idea del mulo non è carina.
Il termine "moreno" invece indica una persona scura di capelli con carnagione olivastra o abbronzata.
"Negro" ha un'accezione un pochino dispregiativa, sia qui che in Italia, e in portoghese si preferisce "preto" (un po' come niger e black).
Anche se molti lo dicono senza cattive intenzioni, quando mi capita di sentirlo in italiano lo correggo con "nero", perché proprio mi suona brutto.
mulatto non deriverà proprio dal concetto di "mulo" ..come ibrido tra cavallo e asino? ..un mulatto è un mix tra pelle chiara e scura! XD
..non so magari è la cazzata mattutina! XD
ahah orco boia battuto sul tempo da Elle!!! XD
No, elle, preto in portoghese è estremanente offensivo, è decisamente meglio usare negro. Angela
io sono nata a milano e cresciuta a monza. andavo a scuola in brianza e piu' di una volta mi sono state fatte battutine sulle mie origini meridionali (mio padre e' siciliano)*. mi e' sempre stato insegnato che bisogna essere orgogliosi delle proprie origini, ma non nascondo che talvolta ho desiderato chiamarmi colombo o molteni, cosi' da non dovere spiegare da dove arrivasse quel mio cognome cosi' insolito.
si', monza e' a 12 km da milano. ma potrebbero essere 12000.
(appena ho potuto me ne sono andata e vivere a milano, con un pot pourri di culture, e' stato un sollievo).
aggiungo: negro non si puo' piu' sentire. e' vero che deriva dal latino e significa semplicemente "nero", ma negli anni (e forse soprattutto perche' in US era dispregiativo e terribilmente offensivo) ha preso una connotazione assolutamente negativa e non puo', non deve essere utilizzato.
su negher manco mi pronuncio che c'e' da piangere altrimenti.
mulatto non credo abbia una connotazione negativa di suo, ma oggi si preferisce dire "mixed race" (che pero' in italiano suona bruttarello quando viene tradotto, io preferirei dire di origine mista).
insomma, c'e' poco da dire, anche se le intenzioni non sono cattive chiamare qualcuno con un termine non politicamente corretto e' come tirarsi la zappa sui piedi. in fondo, come dici tu: e' proprio necessario specificare il colore? a meno che non si tratti di disegnare un identikit, credo ci siano parametri migliori per definire una persona.
*(l'asterisco era per dire che ho capelli e occhi chiari - ereditati dal padre !)
il termine negro, storicamente attestato anche come nigger nell'America della guerra civile, ha una "colorazione" diversa, anche perchè nell'800 cominciò ad essere pronunciato knee-grow, quindi l'etimo originale latino (nero) si discosta dalla sua radice (anche perchè in inglese nero = black) per essere percepito foneticamente come knee grow, ed accostato ad una connotazione se vogliamo ancora più razzista: ovvero il nero che cresce dalla terra sulle proprie ginocchia. Ciò è comprensibile per l'epoca, in quanto i neri lavoravano nei cotton fields (pensiamo a Via col vento... ) proprio piegati sulle ginocchia. ergo nero > negro> schiavo...
ecco perchè in inglese è molto più offensivo che in italiano.
ps solo i neri possono chiamarsi nigger tra di loro (what's up nigga?) proprio per sottolineare la comune condizione extra-ordinaria, per cementare l'unità del colore e degli intenti.. questo si vede (e si sente ) molto nella cultura rap ed hip hop...
anche a me risulta che negro in portoghese è ordinaria amministrazione e non offensivo. sul "preto" non mi pronuncio, non so.
comunque anch'io ho fatto un paio di figuracce in questo periodo :-/
d'altra parte penso che nel mio periodo veneto qualcuno mi chiamava terrona. io non mi sono mai offesa, l'ho sempre considerata solo una connotazione geografica.
@Angela: vero, mi sono confusa, grazie per la precisazione :)
Io sono Italiana e vivo in USA come te, sinceramente non uso nessuno dei termini da te elencati. Qui' puoi anche finire seriamente nei guai se qualcuno si offende e decide di farti causa. E se gli gira ti fa anche passare dei guai col datore di lavoro e costringerlo a licenziarti. I termini che uso di solito sono african-american, native american (per quelli che noi chiamiamo gli indiani d'america) , e mixed, ma quest'ultimo cerco di evitarlo il piu' possibile, dico semplicemente che il padre e' bianco e la mamma african-american o vice versa. In genere comunque non faccio mai commenti che mettano in evidenza la razza di una persona. Semplicemente non dico niente, ne rispondo ai commenti altrui (che comunque sono rarissimi).
DV
Piu' che altro sorrido per la sfacciata ingenuita' (?) della persona in questione. Mi sembra incredibile.
pneso che sottolineare quanto marrone sia una persona (che bel modo di esprimersi, nonsi) sia inutile. Ma in brianza è diffuso.
E nessuno mi toglie l'idea che sia un modo per prendere le distanze, per evidenziare qualcosa di distante da sè. Si può essere immersi nella cultura razzista e pensare di non esserlo...però rimane appiccicata, se è la "normalità".
Sono d'accordo con fabio r. che in italiano negro abbia una connotazione meno offensiva (anche se io non mi ci provo nemmeno ad usarla) che in americano...
però questa, più che brianzola...a me pare scema
(scusa)
mulatto non credo sia offensivo.
negro si'.
valeriascrive
wonderdida: forse e' per questo che non mi piacciono alcune parole, perche' non le ho mai sentite pronunciare con un tono inequivocabilmente positivo.
elle: grazie per la consulenza!
dp: oddio. dopo aver letto il tuo commento ho controllato e si', e' proprio cosi'! a questo punto e' ufficiale, questa parola esce dal mio vocabolario completamente no matter what. che brutto!
cowdog: mi diceva mr. johnson che in inglese 'mulatto' va bene, ma 'mixed race' e' sempre meglio.
fabio r: 'knee grow'...it makes sense... ma sai che non lo sapevo? grazie, interessantissimo...
mariantonietta: forse su questo mi sono espressa un po' male. 'terrone' mi piace solo se usato dai terroni, come me ;)
dv: e fai benissimo secondo me.
lucy e baol: nooo, mi fate rimanere malissimo! davvero la persona in questione non ha niente di strano e mi spiace se in qualche modo ho potuto dare quest'impressione. ha solo fatto una gaffe e io la capisco benissimo. quando ti inserisci in un contesto nuovo e cerchi di fare amicizia e ti sforzi di stare simpatico a tutti sempre finisci col dire le peggiori castronerie. parlo per esperienza diretta, credetemi.
valescrive: hai ragione, ma ora che ho controllato l'etimologia, non ci penso nemmeno a usarlo, lo trovo raccapricciante.
La parola nigger ha ormai una connotazione così peggiorativa e negativa che copre non solo gli afro-americani ma chiunque sia considerato "inferiore". Yoko Ono disse "Woman is the nigger of the world".
@Fabio, grazie!
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