Mr. Johnson e’ appena partito per il funerale, sara’ un viaggio lunghissimo da fare in giornata, ed eccomi qua sudata fradicia a una stupida lezione di zumba. Una cosa l’ho imparata nei tempi bui: quando arriva l’ansia non stare li’ impalati. Muoversi, sudare, fare qualunque cosa. Poi nel mezzo di queste perle fantastiche tipo I’m sexy and I know it o Muove la colita, senza una logica apparente arriva una vecchia canzone che non c’entra niente.
E’ una salsa, le parole sono di coraggio, ma a me suonano piu’ come un lamento.
Non bisogna piangere, la vita e’ un carnevale…e’ piu’ bello vivere cantando…il dolore se ne va cantando…tutti quelli che pensano che la vita sia sempre crudele devono sapere che non e’ cosi’, che ci sono solo momenti brutti, e tutto passa…
La moglie di un vecchio amico di Mr. Johnson, si e’ suicidata l’altro ieri. O almeno cosi’ pare. Trent’anni, una bimba di cinque, si e’ suicidata.
Non la conoscevamo perche’ da quando si erano messi insieme lui si era molto isolato. Si faceva vedere raramente e da solo, pero’ avevamo buone notizie. Un lavoro che va molto bene, una bella bambina, qualche concerto per non perdere del tutto il vizio della musica. Lui era sempre stato cosi’ malinconico, sembrava avesse trovato la sua dimensione finalmente. E poi alle undici di sera, suona il telefono. Le brutte notizie hanno sempre questa loro maniera di sorprenderti proprio quando credi che la giornata sia finita.
Non riesco a smettere di pensarci. Penso a lei e sento una pena fortissima. Tutti parlano di una ragazza sorridente con la sua bambina, non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essersi sentita sola, ma per quanto mi sforzi, non capisco, non lo capisco proprio il suo gesto. Poi c’e’ la bambina. Come fara’ senza mamma? Un bambino senza mamma o una mamma senza bambino, e’ un concetto senza senso, una cosa che non dovrebbe esistere. C’e’ lui, che mi e’ sempre sembrato cosi’ ipersensibile, instabile. Spero solo che trovi un qualche appiglio, di solito e’ proprio nei momenti peggiori che ci si scopre piu’ forti di quanto si pensava.
E poi c’e’ anche Mrs. Monkey. Spero che non c’entri assolutamente nulla, ma penso anche a lei ed e’ proprio li’ credo che nasce quest’ansia che sento, questo non riuscire a riempire i polmoni da tre giorni. Sembra sempre allegra lei, e’ una specie di macchina di battute idiote, ma non e’ sempre cosi’, come si fa vedere dagli altri. Non ho dimenticato come stava un paio d’anni fa. Non riusciva nemmeno a farsi un bagno, a mangiare un boccone, e’ stato un periodo terribile che sembra lontano anni luce, ma che mi e’ tornato in mente proprio l’altro giorno, quando piangeva disperata e mi diceva che non sapeva cosa stava facendo di buono nella vita. Forse l’altra ragazza non aveva dei buoni amici, qualcuno che l’ascoltasse. Ci deve essere una spiegazione, qualcosa, in questa storia assurda.
Mentre aspettavo Mr. Johnson, ho guardato un film, niente di che’, ma nei titoli di coda ancora la stessa canzone, che strano.
Fai buon viso al brutto tempo, e tutto passa.
Non proprio tutto pero’.
8 commenti:
Nella mia madre lingua c'è un proverbio che suona così: "Buonu tiempu e malu ttiempu nun duranu tuttu u tiempu".
Come dire, insomma: Calata giunco che passa la piena!
bello, che dialetto e'?
pero' non lo so poi se e' proprio vero, in questo caso sara' tanto il tempo...
la stessa canzone due volte. Mi sa che la tua impressione di certe coincidenze che non sono solo coincidenze sia giusta :-/
Io, per lavoro, ho spesso a che fare con tragedie e morti (no, non lavoro in una agenzia di pompe funebri, sono solo giornalista...) e quasi sempre, di fronte alle morti che ho dovuto raccontare, ho sentito quell'alone di "inspiegabilità", di mistero, di fronte al quale non possiamo nemmeno provare a capire.
E in quei casi, mi limito a raccontare.
Anche se dentro mi chiedo sempre "ma perché?"
d.
per me e' qualcosa di inconcepibile l'idea di lasciare una figlia cosi' piccola... assurdo...
Io non ci vedo nulla di inspiegabile, la solitudine si accumula fin quando non si arriva al punto di rottura, ci sono mille modi per chiamarla e mille teorie ma alla fine tutto si riduce a una domanda : "che senso ha?" . Scendi le scale dell'umore fino al punto di renderti conto che è inutile risalire e che tutto è un illusione. Chi è fuori da questo giro non riesce ad afferrare il senso di apatia che è lo stadio finale di un lungo percorso. Se ne hai voglia e modo guarda il film "sunset limited".
No, non sempre c'e' un perche'. Come per tutte le cose.
Il sorriso è una maschera, un mantello che copre ogni cosa.....
Madre Teresa di Calcutta
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