Da quando e’ nato Slipino, non sogno piu’. Immagino sia una diretta conseguenza della cattiva qualita’ del sonno che riesco a strappare qua e la’ fra i mille impegni della giornata. In compenso pero’, sia io che Mr. Johnson siamo afflitti di tanto in tanto da incubi atroci. Incubi che solo da bambini erano cosi’ terrificanti. Incubi che poi racconti sconvolto e ti infastidisci perche’ scopri che fanno quasi sempre ridere. Bambine zombi, dinosauri assetati di sangue in giardino, il monaco albino del codice Da Vinci travestito da grasso tecnico dell’aria condizionata e tu che metti in salvo I bracchetti e ti dimentichi completamente del pupo mentre la controparte, che non ero io in quel caso, chiama la polizia in tutta calma con un bell’asciugamano in testa. E via dicendo.
Insomma, l’attivita’ onirica del genitore e’ un bel casino, ho scoperto. La mia dentista mi ha raccontato che ancora spia le sue figlie mentre dormono per vedere se respirano: hanno vent’anni.
In tutto questo ripensavo ai sogni che facevo quando ero incinta. Erano sogni diversi da prima, vividi, sapori, odori, per lo piu’ sogni piacevoli, che mi rassicuravano. E poi il sesto senso delle donne incinte. Ho sognato praticamente fino all’ultimo giorno che avrei avuto una bambina, ho sognato perfino il suo nome, era cosi’ vero e, lo ammetto, fino alla fine ho avuto il dubbio che i dottori si fossero sbagliati. E’ che tutte le mie amiche mi raccontavano storie magiche di sensazioni, di premonizioni…e io niente, anzi tutto sbagliato, non ci potevo credere, con tutta quella letteratura che esiste sul sesto senso delle future madri.
Una volta ho sognato che mio figlio (in quel caso era un maschio in effetti) era grande, doveva iscriversi all’universita’, un momento cruciale della vita, e non sapeva che facolta’ scegliere. Gli dicevo
Pensa a quello che ti piace, cosa ti interessa veramente? E lui mi dava una risposta sulla quale ancora mi interrogo.
- Mamma, e’ difficile. A me piace solo la cinematografia sudcoreana.
E li’ mi svegliavo. Dice che ci si sveglia sempre quando il sogno diventa troppo difficile da gestire.
L’altro giorno pero’ mi sono ricordata di un altro sogno. Era un sogno meraviglioso, di felicita’ pura. Capito’ giusto un paio di giorni prima della nascita. Non succedeva molto in questo sogno, c’ero solo io che guardavo un bambino con una tutina rossa. Lo raccontai subito a mia sorella perche’ quel bambino assomigliava moltissimo a lei da piccina. Per qualche strano motivo avevamo sempre immaginato un bimbo fatto un po’ come Mr. Johnson da piccolo e questo qui era completamente diverso.
Ecco, l’altra mattina ho avuto come un déjà vu. Baby J si era appena svegliato e sorrideva come fa sempre quando non e’ troppo affamato. E sorrideva e sorrideva e io guardandolo quasi avevo le lacrime agli occhi, era gioia pura nella sua tutina rossa. Se lo avessi visto per la prima volta, avrei detto senza ombra di dubbio che assomigliava moltissimo a mia sorella da piccola.
Non so come sia possibile, ma credo proprio che il mio piccolo Slipino fosse venuto a farmi un saluto quella volta in quel breve sogno felice.