venerdì 24 dicembre 2010
ripensando al titolo del blog
A tutti voi, Buon Natale.
mercoledì 22 dicembre 2010
14 giorni
Quando ha detto dobbiamo fargli la puntura mi sono sentita morire. Credo di aver superato la fobia dell'ago dopo i vent'anni, ammesso che l'abbia superata davvero. Quando e' venuto il momento, ho mandato avanti Mr. Johnson e mi sono tenuta a distanza, versando un paio di lacrime segrete e imbarazzate. Lui, il pupo, quasi nulla. Si e' perfino addormentato nel mezzo. Eppure quell'immagine e quello strilletto mi perseguitano questa mattina.
Ma diciamo la verita'.
Piange e strilla molto di piu' per un semplice cambio di pannolino.
Accidenti, devo specializzarmi.
martedì 21 dicembre 2010
quanto costa un finocchio a dallas
Lei non usa l'asciugatrice e nemmeno la lavatrice che i vestiti del bimbo devono essere lavati a mano e mai mischiati con i nostri. Gia' che c'e' non usa nemmeno la lavastoviglie che tanto cosa ci vuole per tre piatti. Pulisce angoli della casa che non sapevo nemmeno che esistessero, figuriamoci che andassero puliti. Non si ferma mai. E quando si ferma fa cinquantasette foto semi-indentiche dello Slipino che, manco a dirlo, dorme.
E io non so cosa farei senza il suo aiuto, anzi mi correggo, non so cosa faro' senza il suo aiuto.
Certo che una mamma quando diventi mamma e' tutta un'altra cosa. Per anni non ho fatto altro che litigarci, soprattutto io con lei a dire il vero, e ora mi sembra quasi quasi di cominciare a capirla.
lunedì 20 dicembre 2010
il dramma dello specchio
- Perche'? Nessuno ti aveva detto che entri incinta di nove mesi e esci di cinque?
Mi fa una mia amica che ha partorito a marzo.
No, questa mi era stata risparmiata. Dice di non salire nemmeno sulla bilancia prima di due settimane e ovviamente io ci sono salita lo stesso. Il peso va giu', la pancia resta la', e' piuttosto deprimente. Ed e' strano perche' ho sopportato bene tutti i cambiamenti che ci sono stati. Tante persone ora mi dicono che deve essere un sollievo che sia finita, parlano di gravidanza difficile e io un po' mi stupisco. Tante limitazioni in questi mesi, si, ma non e' stata poi cosi' dura, anzi piu' che altro piacevole, magari perche' il mio unico termine di paragone era l'entusiasmo.
Nella mia superficialita', pero', immaginavo che poi una volta arrivato il gran giorno nel giro di poco, sarebbe tornato tutto piu' o meno come prima e invece non mi sento per niente come prima. Ho bisogno di tantissima forza e energia fisica per fare bene questo lavoro, e non ce l'ho.
venerdì 17 dicembre 2010
tutto quello che devi sapere in 30 minuti
Non mettere annunci della nascita all'esterno della casa perche' c'e' gente che va in giro per i quartieri in cerca di questi segnali per rapire i neonati.
Sono stata l'unica a prendere la cosa sul serio, ma e' inquietante, no? Soprattutto perche' l'infermiera leggeva una sorta di decalogo dell'ospedale, non ci dava un consiglio personale.
Peccato anche per il bellissimo fiocco ricamato a mano che ci hanno portato dall'Italia. Se racconto perche' non l'ho usato, non ci crederanno mai.
giovedì 16 dicembre 2010
la metamorfosi
Prima uscita di casa.
[Cosa gli metti a un neonato per uscire? Il cappotto non ce l'ha e non fa nemmeno tanto freddo...una copertina magari...in fin dei conti l'importante e' non dimenticare i pannolini, no?]
Nella sala d'attesa il ciuccio cade per terra e lo sequestro.
Dopo un po' Slipino fa per ciucciare. Lo rivuole, e' chiaro.
Mr. Johnson mi guarda. Hai visto il ciuccio?
Ed ecco che senza nemmeno pensarci faccio un gesto che ho visto mille volte e che mai e poi mai avrei pensato di ripetere.
Sotto gli occhi esterrefatti di Mr. Johnson afferro il ciuccio, lo ciuccio e lo restituisco a Slipino.
Aiuto! Cosa sono diventata dopo una sola settimana??
martedì 14 dicembre 2010
lo slipino
Poi e' il caos. Una volta passato il pericolo, non importa come ti possa sentire, devi pensare a lui. Deve mangiare ogni due ore e deve stare vicino alla sua mamma. Awww...he's so sleepy e' l'altra frase che sentiamo ripetere in continuazione. Tanto che la nonna che non parla inglese dice che allora e' proprio uno slipino. Il nostro slipino. Ora c'e' solo lui, giorno, notte, sempre. Non rispondo nemmeno al telefono, non ho tempo ne' energia extra. Non c'e' piu' nulla di quello che c'era prima, c'e' solo lui ed e' tutto quello di cui abbiamo bisogno.
mercoledì 8 dicembre 2010
(Erri De Luca, In nome della madre)
mercoledì 1 dicembre 2010
la balenitudine
Durante l’ennesima notte insonne, penso alla mia condizione attuale.
Sono una balena spiaggiata sul divano da non si sa piu’ quante notti, e giorni.
Le balene sul divano non e’ che siano proprio nel loro ambiente naturale, dopo un po’ avrebbero bisogno di tornare a farsi trasportare dalle onde, soprattutto quelle dolci del sonno. Nonostante cio’ credo che mi manchera’ la balenitudine.
Non mi mancheranno tanto i superpoteri della balenitudine. Il superolfatto che mi faceva giurare di sentire salsa di soia, sulle labbra di Mr. Johnson dopo il caffe’ della mattina (dove lo hai messo il sushi disgraziato?! che voglia f-o-l-l-e, all’inizio non avevo capito che con certe cautele, potevo mangiarlo…). Il supergusto che mi faceva sentire sapori mai provati prima, e non sapori buoni, praticamente avrei mangiato solo pane e pomodori, e anche ora un po’. Pero’ che meraviglia le voglie! Le mie erano accompagnate da interminabili sogni di cibo. Mai fatto sogni di cibo prima: ti trovi ad esempio, ad affettarti una fetta di salame (altro cibo verboten) in slow motion e nel sonno senti davvero l’odore e la consistenza di quel maledetto salame come fosse reale, peccato per la pancia vuota al risveglio. Oppure quegli altri sogni di cibo in cui da qualche angolo remoto del tuo cervello riemerge il preciso sapore di cose che hai mangiato secoli prima, di quella focaccia che ti faceva la nonna, di quella peperonata che ti ha sempre fatto schifo e che ora devi assolutamente avere (tipo alle sei del mattino), del sofficino Findus che tua madre ti ha sempre negato e che mangiavi quando andavi a pranzo dalla compagnuzza delle elementari, quale trasgressione dimenticata.
Tutto sommato non mi manchera’ nemmeno il superpotere piu’ prezioso, quello dell’intoccabilita’ dal dentista: ti presenti li’ e sai per certo che tamponera’ il problema alla meglio, ti aiutera’ per una volta ma non ti fara’ mai nulla di male, che sensazione appagante. Un po’ di piu’ mi manchera’ il superpotere che mi faceva magicamente saltare la coda dal meccanico: al telefono si parla di un’attesa di tre ore per un cambio olio il sabato mattina, arrivo li’ munita di materiale di intrattenimento, libri musica, cibo che tre ore sono lunghe e in 28 minuti sono fuori. Roba che ti senti dio.
No, quello che davvero mi manchera’ della balenitudine e’ l’essere sempre presa sul serio. Qualunque cosa ti capiti durante la balenitudine e te ne capitano di cose, vai tranquilla, non ti imbarazzare, nessuno si stupira’. Risulta che e’ sempre gia’ successo a qualcuno prima di te. Ma si parla anche di casi limite. C’e’ gente che ha voglia di masticare pietre in gravidanza ed e’ “normale”. Non io per fortuna. A me era venuta voglia di masticare piu’ che altro una certa persona, poverina. All’improvviso facendo quello che aveva sempre fatto, mi irritava a un livello insopportabile, la sua voce ignara era unghia sulla lavagna. Ma e’ normale non preoccuparti! Figurati che a me succedeva cosi’ con tuo padre, passa, passa tutto e passa anche questo!
Eh gia’ per nove mesi il tuo corpo e’ soggetto a qualunque cambiamento, non riesco ancora a smettere di stupirmene, e poi passa, passa tutto. Non e’ sempre piacevolissimo, bisogna dirlo, ma sono sempre piu’ convinta, e lo ero gia’ prima, che la balenitudine sia un immenso privilegio per un essere umano. Il difficile sara’ forse non dimenticarlo nei prossimi giorni.