La scuola e’ finita da un paio di settimane e gia’ mi mancano i miei piccoli artisti. E’ stato un anno splendido per me come insegnante e ora cerchero’ di usare l’estate per ricaricarmi e inventarmi qualcosa di nuovo per l’anno prossimo. Pensavo il secondo anno sarebbe stato molto meno impegnativo perche’ avrei potuto magari limitarmi a ripetere la maggior parte dei progetti del primo, ma non credo andra’ cosi’. Paradossalmente, la mostra e’ andata troppo bene perche’ questo succeda. La direttrice era cosi’ contenta che ha deciso di lasciare appeso quasi tutto il materiale da aprile, per cui, nonostante il successo iniziale, oramai sara’ venuto a noia a tutti, certamente alla sottoscritta, abituata ad avere una piccola esposizione diversa ogni settimana prima di questa grande. Poco male, si riparte. Le pulizie di fine anno, hanno portato alla luce un sacco di materiale sepolto che mi sara’ utile per immaginare nuove attivita’. Tante cose saranno da ripensare e inventare e tante, non riuscite al primo tentativo, potranno essere riproposte in una forma migliore, si spera. Verso la fine avevo un po’ perso lo slancio, non e’ facile cercare idee nuove ogni settimana, ogni giorno, e’ una grande fatica mentale. Spero questa pausa estiva mi faccia bene alla creativita’. Mi rimangono tanti disegni che mi sono stati regalati dai bambini e che non ho il coraggio di buttare via, ma che non so piu’ dove mettere. E anche qualche preoccupazione veramente. L’ultimo mese sono successe un paio di cose allucinanti. Un genitore suicida e una brutta storia di psicofarmaci e abusi. Non e’ stato semplice l’ultimo periodo a scuola, soprattutto sostenere lo sguardo di quei due bambini che conosco oramai da quando avevano solo tre anni e che non avrei mai immaginato dovessero affrontare tragedie simili a quest’eta’. Dovranno imparare a portarsi dietro una valigia pesantissima d’ora in poi, ma non so come. Mi chiedo come passeranno l’estate, spero non stiano troppo da soli perche’ mentre lavoravano sembravano piu' tranquilli. La settimana scorsa poi, dopo la fine delle lezioni, si sono susseguite le varie riunioni di fine anno. In una una collega ha chiesto, in modo un po’ provocatorio se ci fosse una spiegazione per l’aver festeggiato cosi’ in grande l’anniversario della nascita di Martin Luther King Jr. e non altre ricorrenze come ad esempio il giorno dei presidenti. E’ venuto fuori che la mia scuola non aveva mai festeggiato Martin Luther King Jr. prima. I genitori giustamente si sono lamentati e ora dobbiamo enfatizzare. Nella scuola privata si fa tutto quello che fa felici i clienti genitori, ma non importa, qualunque sia il motivo, meglio cosi’, meglio tardi che mai. La direttrice mi sembrava sinceramente dispiaciuta per la dimenticanza, e’ bello vedere qualcuno ammettere i propri errori e cambiare.
martedì 8 giugno 2010
un altro anno
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3 commenti:
anche qua l'anno accademico volge al termine.
mi trovo in una situazione simile alla tua perche' ho deciso di insegnare entrambi i miei corsi praticamente senza un libro di testo---molto a braccio, e verso la fine non ce la facevo piu' ad inventare una lezione interessante e "creativa" per gli studenti.
pero' dico a me stesso che e' importante non cadere nella trappola di cio' che e' "facile"(nel mio caso assegnare un libro di testo e fare lezione dai capitoli del libro).
costa un po' ma la strada piu' tortuosa paga, sotto tanti punti di vista, soprattutto per quello che noi per primi impariamo.
concordo ma che fatica!e poi qui il semestre finisce a fine luglio!
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