Una volta, qualche mese fa, ho fatto un bellissimo lavoro con i bambini di seconda elementare, cosi’ mi era sembrata una buona idea fare qualcosa di simile con quelli piu’ grandi. Ho pensato che se quelli piccoli avevano fatto delle splendide composizioni e si erano anche divertiti, quelli piu’ grandi magari avrebbero fatto ancora di meglio.
Niente di piu’ sbagliato.
I grandi si sono completamente persi. Hanno cercato di fare delle cose complicatissime con risultati per niente esaltanti. Hanno lavorato in uno stranissimo silenzio e non hanno fatto altro che avvilirsi nell’incapacita’ di applicare le proprie idee.
Sono rimasta molto sorpresa e non ho capito il perche’ di tutto questo. L’unica conclusione a cui sono arrivata e’ che Munari aveva proprio ragione: pensare confonde le idee.
6 commenti:
Quanto è vero...
tu pensa che conunque anche la stessa identica lezione fatta a gruppi diversi può avere risultati completamente diversi...insegnare è sempre un terno al lotto!!
Per pensare bisogna avere l'equipaggiamento ma mi sa che ormai scarseggia
vuoi arrivare presto a mille eh?! ;)
un terno a lotto è un eufemismo... diciamo un 6 al superenalotto ormai!
hey, ho trovato in rete questo portfolio: http://www.carlkleiner.com/
e ho pensato a te e al tuo lavoro con i bambini :)
bab: ma che bel pensiero! grazie, e' molto carino!
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