lunedì 16 novembre 2009

e’ possibile passare due settimane in giappone senza assaggiare nessun tipo di sushi? purtroppo si

Per prima cosa volevo ringraziarvi per i preziosi consigli musicali! Appena riesco posto il risultato e magari mi dite cosa ne pensate. Gia’ che ci sono ringrazio anche l’anonimo che si sta leggendo tutto il blog dal primo post e sta lasciando dietro di se’ tantissimi commenti a cose oramai sepolte che cosi’ ho avuto modo di rileggere anch’io. Beh…complimenti per la costanza, tantissima soprattutto per una persona che sta imparando l’italiano, e se si considera poi che perfino la mia mamma venuta a conoscenza del blog in modo fortuito, dopo l’entusiasmo iniziale si e’ stufata di leggermi… :)

Comunque oggi volevo raccontarvi del Giappone. Forse qualcuno di voi ricordera’ che esiste anche un Mr. Johnson giapponese (che non e’ niente bello e simpatico come quello che c’e’ qui, ma soprassediamo…). Dicevo, il Johnson giapponese e’ stato oggetto di una visita familiare e, siccome qui si parla piu’ o meno sempre di un certo tipo di shock culturale, sostanzialmente il mio, mi sembra divertente vederne un altro. Mamma Johnson, dopo aver pianificato questo viaggio per mesi, come spesso accade in questi casi, non si e’ molto divertita a Kioto. Anzi, si e’ addirittura sfiorato l’incidente diplomatico quando non e’ riuscita a fare capire che le scarpe non le voleva togliere per un problema ai piedi e non per mancanza di rispetto per i loro usi. Alla fine e’ tornata indietro con un gran mal di piedi e non molto soddisfatta. E non solo. Ha portato diversi racconti. E’ rimasta molto colpita, ad esempio, dal fatto che ti regalano sempre dei fazzoletti di carta e poi dall’assoluta mancanza di erba, e anche dallo yogurt al rabarbaro e dai marciapiedi strettissimi. Poi ha portato anche tantissimi regali. Un sacco di sete preziose, che sono la sua passione, una coperta normalissima, chissa’ perche’, del te’ giapponese, due tazze di starbucks Kioto, me lo aspettavo troppo, e poi tantissimi dolci molto buoni, mentre pare che in due settimane non abbia toccato nessun tipo di pesce, che peccato. In tutto questo pero’ ci sono due oggetti che sono gia’ diventati culto:

Il primo e’ questo:

image200911150003 Che cos’e’? Vi chiederete. Si tratta di una polverina che serve per far indurire l’olio che avanza dopo la frittura, in modo che sia piu’ semplice buttarlo via. Inffatti, non so se si capisce, ma nella foto si vede una mano che afferra agilmente questo strato di grasso duro di tre centimentri con la forchetta, come fosse una frittata. Fa anche un po’ schifo a dire il vero, ma a questo punto, non vedo l’ora di provarlo.

La cosa piu’ interessante e’ che lo produce l’americanissima Johnson (che purtroppo non ha nulla a che vedere con il mio di Johnson). Chissa’ per quale motivo, non penseranno mica che gli americani friggono meno dei giapponesi?

 

Il secondo e’ invece una bella scatola che reca una scritta misteriosa. Dentro c’e’ questo: image200911150012

Che sarebbe un pezzo di stoffa quadrato. Mi e’ stato chiesto di indagare e ho scoperto che ci sono due indizi. Il primo e’ un bigliettino, forse di istruzioni, ma e’ in giapponese. Il secondo e’ il fatto che pare che l’anziana locale che glielo ha regalato abbia affermato: – Ti regalo questa cosa in modo che nessuno dubiti che sei stata in Giappone.

Che si sia perso qualcosa nella traduzione?

La cosa a cui ora pero’ mi viene da pensare e’ che di fatto ogni volta che vado in Italia, sto rifiutando un viaggio in Giappone, chi l’avrebbe mai detto….

8 commenti:

palbi ha detto...

ci devi andare in giappone! Io ci ho vissuto x qualche mese 10 anni fa (quando ero ragazzetto insomma). Lo choc culturale a stelle e strisce (almeno il mio) si sviluppa tutto in una serie di raffronti con la nostra Italia. Quello del sol levante invece era + fare esperienza una cosa e non sapere bene con che paragonarla

nonsisamai ha detto...

sono molto curiosa. e' divertentissimo il fatto che tutti gli americani che conosco mi dicono che a loro sembra che il giappone e l'italia si assomiglino

tizi ha detto...

un mio amico italiano e` sposato con una ragazza giapponese e vivono negli States ...per lui il vero shock a Tokio sono stati i bagni ...fossi in te andrei immediatamente!!!

nonsisamai ha detto...

prima o poi, ma stavolta l'unico posto in cui voglio andare e' l'italia!

Anonimo ha detto...

io lo so! io lo so! dai, che questa volta faccio la saputella!! l'oggetto misterioso, la stoffa inscatolata, è un "furoshiki": in Giappone si utilizza, piegato e/o annodato opportunamente, per diversi scopi, come impacchettare un dono, formarne una borsa da spesa, per trasportare bottiglie... fai una ricerchina su youtube e vedrai come si utilizza laggiù. si, è un oggetto molto "nipponico". ciao!
maria grazia

nonsisamai ha detto...

che bella questa cosa! pero' mi sa che non e' l'oggetto misterioso perche' il pezzo di stoffa a cui mi riferisco e' un quadratino che sara' forse di 5 o 6 cm...

Anonimo ha detto...

gulp! ho toppato!
ciao, mg

tracina ha detto...

dunque, gli ideogrammi scritti in calligrafia per me sono incomprensibile(ma so già a chi chiedere,ho un'amica giapponese laureata proprio in questa materia),però l'hiragana è chiaro:dice "fukusa", ovvero è un fazzoletto che si usa nella cerimonia del tè per pulire alcuni oggetti,quindi una cosa molto fine e preziosa(credo), davvero "giapponese"(
http://it.wikipedia.org/wiki/Fukusa_%28Cha_no_yu%29)-l'induritore di olio fritto mi mancava!tra l'altro è loro abitudine usare l'olio per friggere più e più volte:lo usano,lo mettono da parte pulendolo meglio che possono dai residui della frittura,e poi lo riusano!nel posto in cui ho lavorato, ai vecchini facevamo anche la zuppa marca knorr!
vivere in giappone è stato straordinario,anche se per pochi mesi.lo shock diciamo che è stato minimo, conoscendone già usi e costumi, più che altro era un continuo "uh ma allora è proprio vero!". spero tanto di tornarci, un giorno!