L'altro giorno con gli amici italiani che sono venuti a trovarci si e' rimasti intrappolati in una discussione infinita. Una di quelle discussioni di due ore sui massimi sistemi in cui uno provoca, l'altro abbocca e alla fine si conviene di essere piu' o meno tutti d'accordo. Credo che loro non si siano resi conto, ma per me e' stato fantastico, oserei dire quasi liberatorio. Non tanto per la questione in se', assolutamente no, ma perche' era da un secolo che non discutevo cosi'. Eppure era molto nel mio stile prima di venire qui. Le mie mitiche questioni di principio. Ultimamente invece, basta. Troppa paura di offendere, di non essere capiti, e non solo per una questione linguistica. Questo cambiamento radicale e soprattutto una pessima (orribile, brutta brutta brutta) esperienza hanno completamente mandato in cantina la mia spontaneita'. Ed e' un peccato. Perche' e' cosi' bello discutere fra amici, e' anche un gesto di fiducia reciproca, l'avevo completamente dimenticato. Infervorarsi, argomentare, mandarsi a quel paese, rimanere un attimo cosi' e poi scoppiare a ridere. Invece di cercare di fare sempre i perfettini, pulitini che' poi tanto e' impossibile e pian piano incontrarsi non ha piu' sapore. Ogni tanto e' giusto anche parlare tanto per parlare, senza dubbio. Da quando vivo qui, un paio di volte ho seriamente pensato di aver bisogno di un ufficio stampa per mandare avanti delle semplici conoscenze e non e' un pensiero sano. Invece discutere, non solo chiaccherare del piu' e del meno, ma anche confrontarsi su temi a cui teniamo veramente, e' fondamentale, aiuta a ripensare alle cose in una maniera nuova. In questo caso poi, ci siamo proprio resi conto di avere imparato molto, di conoscerci meglio, e questo per loro e' normale, per me e' semplicemente splendido.
p.s. Se volete sapere come un altro emigrante si vive questo, inevitabile credo, problema relazionale, potete leggere quello che ha scritto qui la mia amica Elisen.
13 commenti:
ti sei dimenticata di scrivere su cosa avete discusso
ma perche`, negli states non si dibatte, non si discute?
si e` tutti cosi` pratici che bastano 3 parole per risolvere una questione?
dilaudid: non mi sono dimenticata! speravo non me lo chiedeste :)
Io gli darei questo improbabile titolo: che cos'e' il razzismo? possiamo dire di vivere in una societa' postrazzista?
mammai mia...
markino: si dibatte eccome, in un altro modo. il mio e' semplicemente un problema di mancanza di persone con cui dibattere...
postrazzista...
dici così solo perché hai un blog! ;)
ma dai! lo sapevi che te lo avremmo chiesto :) e io ho molte altre domande per te, se ti va di dirci di piu'.
di quale società stavate parlando? dell'italia? degli stati uniti?
che vuol dire postrazzista per la vostra discussione?
scusa ma quando la mia curiosità parte è difficile fermarla.. :)
Marco.
grande e.l.e.n.a.!
(che fatica tutti questi puntini!)
:))
ecce: 1)entrambe
2) la questione era complessa pero' riguardava in larga parte il fatto che certe attenzioni del politicamente corretto secondo qualcuno sono del tutto superate e secondo qualcun altro indispensabili.
si e' capito? in caso ci sentiamo di la' :)
anche a me mancano quelle lunghe discussioni, a volte senza né apo né coda, senza un vero scopo, ma il cui unico è la discussione /per se/.
ho letto anche le parole di elisen, ed è inutile dire che mi ritrovo sia nelle tue che nelle sue.
vivo sola con il mio fintomarito e il mio gnomo di 7 mesi. il mio fintomarito è un anglosassone della peggior specie ed è difficile argomentare con lui in maniera bonaria. al mio gnomo invece posso solo fare le pernacchie sulla pancia :)
(scusate gli errori e lo stile del commento - sono reduce da una notte insonne e lo gnomo si sta svegliando dal suo breve sonnellino)
grazie per la pubblicità :) ci dobbiamo sentire..ti devo raccontare del colloquio!
E' che da noi in Italia siamo avanti, siamo già una società post-razzista e su certe cose ci si può scherzare.
http://www.youtube.com/watch?v=3QQVzP0i9wk
aaaaah l'hai letto!!!
e adesso con chi discuto?
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